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Una comunità più educante contro la violenza sui minori

Il lockdown ha fatto registrare un aumento della violenza domestica: l’abuso sui minori è ben lontano dall’essere sotto controllo – Di Giuseppe Maiolo, Psicoanalista

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Se vai a leggere «Restituire il futuro» che è un report recente sul maltrattamento minorile in Italia, ti vien da pensare che per i diritti dei bambini siamo ancora fermi al passato.
Credevamo ormai remota la loro violazione e che l’attenzione e il rispetto fossero in crescita. Invece «viviamo in un paese immaturo, dove il bambino non è ancora considerato soggetto di diritti». Dice Gianfranco Visci, presidente del Cismai, quando presenta il rapporto del Cesvi, l’organizzazione di Bergamo che da anni si occupa di promozione dei diritti umani e ha curato rapporto annuale.
Lo capisce chiunque allora che «l’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia del 2020» è uno sguardo allarmante e dettagliato, regione per regione, che denuncia quanto la violenza sui bambini sia ancora elevata e sommersa.
 
Coniugando i dati con il tempo del Covid-19 che ha registrato un aumento delle situazioni di violenza domestica nel nostro paese, il fenomeno dell’abuso sui minori, è ben lontano dall’essere sotto controllo.
Non lo è neanche nelle regioni come l’Emilia-Romagna o il Trentino Alto Adige che, come dice il report, per contesto ambientale e sistema di servizi, fronteggiano meglio di altre il fenomeno.
Lo rende ancor più evidente la denuncia del «Garante per l’infanzia e l’adolescenza» della Provincia di Bolzano che qualche giorno fa ha dichiarato nei mesi recenti del dopo lockdown, un aumento del 267% del maltrattamento minorile rispetto allo stesso periodo del 2019.
 
Il significato da cogliere risulta chiaro. Gli abusi sui minori che, come sappiamo, possono essere di diverso tipo e tutti ugualmente gravi, vedono ancora come principale palcoscenico il contesto familiare e la realtà di un gran numero di relazioni parentali sovraccariche di conflitti e di prevaricazioni in cui i figli assistono e subiscono in silenzio.
È la violenza, che è giusto chiamare invisibile, quella che sfugge in gran parte perché si annida nascostamente nei rapporti in cui prevale scarso rispetto e svalutazione, distanza affettiva e indifferenza che stanno alla base di una diffusa povertà educativa e sembra ormai caratterizzare la comunità educante di questo tempo.
 
In fondo, a dispetto di ogni errata convinzione che fa pensare il bambino al centro dell’attenzione comune, cresce la distanza dello sguardo, ovvero la trascuratezza materiale e affettiva. Essa è una forma grave di abuso che, ormai, ha superato per diffusione la violenza fisica diretta e ne fa una piaga inaccettabile della nostra società. Così è sconvolgente la denuncia dell’OMS quando dice che nel mondo «3 su 4 bambini hanno subito una qualche forma di violenza».
È per queste ragioni che trova significato quel «restituire il futuro» ai bambini.
Risulta essere un impegno collettivo e una speranza, dove deve prevalere la necessità urgente di sostenere la famiglia, i suoi compiti e le sue funzioni.
 
E più ancora la genitorialità che ha bisogno di diventare maggiormente autorevole e resiliente, capace di sostenere il carico impegnativo dell’educazione dei figli insieme alle incombenze quotidiane e alle difficoltà dell’esistenza.
Resilienza che consente di tenere botta e di attingere alle risorse interne nelle situazioni di stress ordinarie e straordinarie come questa pandemia, ancora presente, che mette a dura prova ciascuno di noi.
Pensare al come fronteggiare il fenomeno del maltrattamento dei minori, vuol dire oggi, ancor più del passato, mirare all’attivazione di progetti di prevenzione precoce rivolti a genitori e educatori.
 
Diceva Bowlby, psicologo e psicoanalista, che «una comunità che ha a cuore i suoi bambini deve proteggere i suoi genitori».
E noi sappiamo che sviluppare e sostenere con determinazione programmi sostegno psicologico e di accompagnamento alla genitorialità ha già dimostrato di essere utile a contenere le vulnerabilità degli adulti e contrastare l’abuso sui bambini e gli adolescenti.

Giuseppe Maiolo - psicoanalista
Università di Trento - www.officina-benessere.it

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