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L’estate della ripresa – Di Giuseppe Maiolo, psicoanalista

Dopo il lungo tempo dell’allarme, sembra arrivare un po’ di leggerezza. Pensiamo ai progetti per il benessere familiare

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Ci prepariamo ad una nuova estate che speriamo serva a noi e ai figli per recuperare benessere psicologico.
Non sarà facile per i giovani che sono quelli forse più colpiti dagli effetti negativi dell’isolamento sociale.
Alcuni studi longitudinali, fatti prima e durante il lockdown, ci dicono che nella fascia degli adolescenti tra i 16 e i 24 anni c’è stato un aumento significativo dei livelli di stress.
Confrontando il tempo prima del CoVID-19, si è potuto vedere che la percentuale dei ragazzi con disturbi d’ansia, preoccupazioni eccessive soprattutto per lo studio, insonnia, attacchi di panico e disturbi dell’umore, è passata dal 24,5% al 37%.
 
Ciò conferma l’elevato pericolo per la salute mentale della popolazione giovanile.
Ma ci sono anche studi che mostrano quanto siano importanti per contenere le conseguenze del trauma, gli interventi precoci di sostegno psicologico e monitorare lo sviluppo sociale e emotivo dei minori.
Importante è sfruttare anche il tempo estivo per aiutarli a recuperare sicurezza e tranquillità.
Creare, ad esempio, relazioni positive in famiglia sarà la prima cosa da garantire ai figli magari cercando occasioni di divertimento e gioco comune.
Servirà saper gestire le difficoltà comportamentali ed essere in grado di aiutarli ad affrontare i conflitti.
 
Per quanto riguarda la socialità, va ricordato il bisogno che essi hanno di stare insieme e quanto la frustrazione del distanziamento sociale abbia messo a dura prova gli adolescenti che, per «statuto» hanno il compito di distaccarsi dalla famiglia, allentare i legami con i genitori e, grazie al gruppo dei pari, affrontare il lungo percorso dell’individuazione.
Ora il tempo vacanziero può essere utile ai ragazzi per recuperare il contatto con gli amici, poterli incontrarli e passare tempo insieme, soprattutto all’aperto.
Sarà più che mai necessario condividere con i figli desideri legittimi e anche dubbi e timori che permangono in un tempo di sovrabbondanti comunicazioni sovente contraddittorie.
 
È fondamentale parlarne insieme perché i ragazzi, ma non solo loro, hanno bisogno di indicazioni chiare sul come agire in questa nuova estate dell’epoca Covid.
Essi hanno bisogno di adulti autorevoli e coerenti in grado di educare con l’esempio, non solo con le parole.
Genitori capaci di coniugare le necessarie misure di sicurezza con i loro diritti, i bisogni oggettivi con la pericolosità di alcuni comportamenti soprattutto eccessivi come quelli visti nella scorsa estate e particolarmente rischiosi che, come sappiamo, attraggono l’adolescenza di oggi.
Hanno bisogno di una comunità educante che sia in grado non tanto di agevolare le comodità della vita, quanto di aiutarli a fare i conti con la realtà.
 
È fondamentale allora motivarli a comportarsi con la consapevolezza dei pericoli ancora esistenti. Importante chiedere loro quali sono i vissuti che hanno, allo stesso tempo esprimere i nostri e coinvolgerli nelle cose che riteniamo importanti.
Serve definire insieme regole per la vita in comune in famiglia come pure il tempo che loro possono gestire autonomamente.
La negoziazione è la strategia più utile per concordare orari, libertà di movimento e di azione, il tempo del telefonino e dei compiti come pure le eventuali sanzioni alle trasgressioni.
 
Esercitarsi in estate a trovare compromessi aiuta a sviluppare il senso di responsabilità e sottolinea la funzione dell’adulto che è quella di dare struttura e limiti.

Giuseppe Maiolo - Psicoterapeuta
Università di Trento - www.iovivobene.it

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