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Gli adolescenti, l’estate e l’amore – Di G. Maiolo, psicoanalista

L’amore in adolescenza è sempre prova e provocazione, scoperta e sfida, come sono un po’ tutte le avventure a questa età

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L’estate, per tutti è sinonimo di vacanza e di svago, di vita all’aria aperta. Per gli adolescenti ancora di più. È il tempo del divertimento, del giorno lungo e vuoto di impegni, ma anche dell’esplorazione dei sentimenti e della ricerca di nuove esperienze e emozioni. Così di solito in estate, si intensificano i riti collettivi di iniziazione e di passaggio, si consolidano i contatti e i rapporti tra pari, si declina con più forza l’avventura e la trasgressione.

Anche il corpo si impone, si espande e vibra. Un corpo infuocato dalla calura, ma pure da un eros nascente che preme ed è tutto da scoprire.
D’estate, allora, l’amore dei giovani esplode con colori infuocati e inattesi.
Brucia dei primi baci che annunciano nuove emozioni e travolge il corpo e la mente.
Non a caso è la stagione delle cotte improvvise, inebrianti e assolute che durano il tempo di una vacanza o lo spazio effimero di una notte.
 
L’amore in adolescenza è sempre prova e provocazione, scoperta e sfida, come sono un po’ tutte le avventure a questa età.
Per poterlo vivere essi chiedono agli adulti più libertà, più spazio privato, più distanza.
Pretendono quel tempo notturno che serve per incontrarsi sotto le stelle, tra infinite discussioni e l’ebbrezza della musica a megadecibel, fino al primo albeggiare del giorno.
 
Ma queste notti da vivere tutto d’un fiato, servono anche per allontanarsi da un’infanzia troppo lunga e ormai troppo stretta.
Diventare adulti, vuol dire riconoscersi capaci di orientarsi in quell’oscurità che un tempo faceva paura, ma anche essere riconosciuti in quanto grandi che non temono più il buio.
Per questo gli adolescenti cominciano a vivere al calar del sole, quando i fratelli più piccoli devono invece andare a dormire.
Chiedono di tirar tardi, complice la vacanza e l’estate. Ma pretendono uno status diverso, non tanto la libertà di fare ciò che vogliono.
Desiderano provare il loro cuore e quella nuova anima che palpita a dispetto di tutti.
Se i giovani si infuocano, i genitori però tremano. Entrano in fibrillazione.
 
E il rito si ripete, costante, per ogni generazione. Perché, strano a dirsi, l’amore ogni volta che compare sulla scena, imbarazza gli adulti e li sconvolge.
Che fare? Accettare la sfida e ammettere che i figli sono ormai in procinto di salpare o negare ogni evidenza e continuare a trattenerli ancora legati con cime poderose al molo familiare?
Ragioniamo. Se per lungo tempo abbiamo preparato gli aquiloni ora è venuto il momento di farli volare!
La prova generale? Può darsi, ma soprattutto la verifica di quello che siamo riusciti a fare con noi stessi e con quei figli, ormai non più bambini.
 
Giuseppe Maiolo
Università di Trento
www.officina-benessere.it

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