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Si inaugura il festival Oriente Occidente – Di Sandra Matuella

Corpi in conflitto e danze aeree andranno in scena al Sociale di Trento e allo Zandonai di Rovereto fino al 6 settembre

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Photo by Laurent Paillier.
 
Si inaugura oggi l’edizione numero 35 di Oriente Occidente, il festival internazionale di danza contemporanea, in scena fino al 6 settembre nei principali teatri e musei di Rovereto e Trento.
Alle 18 di questo pomeriggio, il sipario si alza su un ricco cartellone formato da 14 spettacoli in prima nazionale, che, in continuità con gli anni precedenti, indagano il tema dei «Corpi in conflitto», legato alla bellezza della diversità: si tratta di un tema quanto mai attuale e drammatico, come spiegano Lanfranco Cis e Paolo Mafrini, direttori artistici del festival.
«Con una selezione di spettacoli che cercano il risvolto positivo del Corpo a corpo: la bellezza della diversità e della biodiversità, Oriente Occidente 2015 è un contenitore variegato di spettacoli, performance/installazioni che, pur narrando un mondo inquieto e agitato, provano a intercettare un possibile punto di equilibrio per il superamento dei conflitti.
«L’emergere di un incontro dialettico che attraverso l’arricchimento reciproco sia in grado di ridestare bellezza.»
 
Coprodotto dal Festival, sarà lo spettacolo aereo Fragilità: Manuale di giardinaggio della compagnia tutta femminile Cafelulé a inaugurare questa edizione sotto la cupola del Mart.
Il giardino come metafora della ricerca della felicità: potare i ricordi e coltivare nuovi germogli danzando a qualche metro da terra per ricordare che «se nella vita non si può evitare di cadere, si può sempre rifiutare di restare a terra».
Due giovani autori faranno da anteprima allo spettacolo di Cafelulé all’Auditorium Melotti, alle ore 18: selezionati dal Festival tra le proposte della rete Anticorpi XL, di cui Oriente Occidente è partner, Andrea Gallo Rosso e Irene Russolillo presenteranno due nuovi progetti coreografici.
Gallo Rosso affronta in un trio maschile il tema del conflitto e della memoria; Russolillo rivolge lo sguardo all’interiorità in un assolo che prende ispirazione da alcuni Sonetti di Shakespeare.
In questa giornata di apertura, segue al Teatro Zandonai Khaos di Ginette Laurin, spettacolo creato per la sua compagnia canadese O Vertigo: si tratta di un’ opera interattiva che prova ad afferrare il caos per giocarci e superarlo con astuzia.
 

 
La seconda giornata di Festival propone al Teatro Sociale di Trento, uno degli spettacoli clou dell’ultima stagione, in anteprima in Italia: Sacré Printemps! dei coreografi tunisini Aicha M’Barek e Hafiz Dhaou, residenti dal 2005 a Lione.
Per la loro compagnia Chatha hanno tradotto in danza le vicende politiche del popolo tunisino a partire dalle rivolte della «primavera araba» scoppiata nel 2011.
Sette danzatori, la voce della cantante tradizionale tunisina Sonia M’Barek, la musica del gruppo post-rock lionese Zëro e le silhouettes di cartone dei martiri della rivoluzione sono monito di una ‘massa’ in movimento che cerca la propria legittimazione e guarda al futuro.
 
Attiva a Berlino, la coreografa sudafricana Robyn Orlin, già enfant terrible della danza internazionale, amatissima in Francia, il 30 agosto, al Teatro Zandonai, presenta un lavoro ironico, corrosivo e scottante creato per i giovani danzatori della Moving Into Dance Mophatong, la principale scuola di danza contemporanea di Johannesburg.
Beauty remained for just a moment then returned gently to her starting position (La bellezza rimane solo un attimo poi ritorna gentilmente alla sua posizione di partenza) è uno spaccato della società sudafricana ritratta in tutta la sua bellezza, contraddizione ed esuberanza.
Di ritorno al Festival dopo le apparizione del 1991 e del 2002, il coreografo partenopeo attivo in Francia Paco Décina presenta due progetti scaturiti dall’esperienza estrema vissuta in prima persona nelle Isole Crozet nel remoto Oceano Indiano.
Il primo progetto, per la scena, è lo spettacolo La douceur perméable de la rosée; il secondo, in esclusiva per il Festival, è La promenade negli spazi del MUSE - Museo delle Scienze di Trento, dove si terrà il 29 agosto).
È una performance/installazione itinerante in sette tappe ispirate dalla natura incontaminata delle Crozet e dagli studi scientifici sull’universo sottomarino.
 

 
Come di consueto il festival dedica particolare attenzione alle compagnie israeliane: dopo il successo dello scorso anno, il primo settembre al Teatro Sociale, ritorna a Oriente Occidente L-E-V (cuore in ebraico) guidata dalla coppia Sharon Eyal e Gai Behar con due nuovi titoli che incarnano la loro poetica prorompente ritmo techno: Sara e Killer Pig.
Il 2 settembre all’Auditroium Melotti, invece, prima apparizione per Arkadi Zaides, autore e interprete di Archive, che ha l’ardire di raccontare in danza le crudeli azioni dei coloni israeliani nella striscia di Gaza viste con gli occhi dei palestinesi.
Di base a Tel-Aviv anche la coppia Inbal Pinto e Avshalom Pollack, che nell’astratto Wallflower rendono i corpi dei loro danzatori «tappezzeria animata guidata da forze occulte», in scena il 3 settembre al Teatro Zandonai.
 
In quanto vincitore dell’edizione 2014 del Concorso coreografico Danz’è, Marco Auggiero ha coprodotto con Oriente Occidente OVO/una deviazione dal percorso originale, con cui esplora i concetti di evoluzione-involuzione della specie a partire da un primigenio uovo, e che presenterà in prima nazionale all’Auditorium Melotti il 4 settembre.
Regina indiscussa dagli anni Ottanta della danza contemporanea francese ed europea, Maguy Marin torna a Rovereto dopo anni di assenza con il suo ultimo lavoro nato per la Biennale de la Danse de Lyon: BiT, un bruciante ritratto della società contemporanea immersa in un ritmo infernale da cui sembra impossibile sottrarsi. Questo lavoro va in scena il 5 settembre al Teatro Zandonai.
 
Chiude il festival, il 6 settembre, La Veronal, l’eclettica compagnia del catalano Marcos Morau, tra i più gettonati autori del momento.
Il nuovissimo Voronia, ispirato alla cavità più profonda del nostro pianeta, apre una riflessione sulla caduta dei valori nella società occidentale e intercetta possibili strade per il recupero della moralità.
Non solo conflitti e corpo a corpo, in questa edizione di Oriente Occidente: al festival ci sarà anche un intrigante mix di danza e degustazione culinaria con la compagnia Lanabèl Ben quattro le repliche al Muse di Trento, il 2 e 3 settembre, del divertente Exquises, il banchetto-coreografico creato da Annabelle Bonnéry e François Deneulin.
In scena due danzatrici che servono al pubblico pietanze preparate dallo chef Thierry Moyne, ai fornelli in tempo reale.
Uno spettacolo che stimola i sensi di chi partecipa: il gusto, l’udito e la vista. (max 64 spettatori a replica).
 
Sandra Maruella - s.matuella@ladigetto.it
 
Link di tutti gli appuntamenti del Festival.

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