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Metti una sera a Trento: prove d’Europa – Di Sandra Matuella

Il concerto-esperimento di Fiorella Mannoia nella platea di piazza Duomo a Trento

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«A te», il concerto-tributo a Lucio Dalla proposto da Fiorella Mannoia sabato sera, in piazza Duomo a Trento, ha sfiorato i 1.500 spettatori, attirati da una scaletta di grandi successi tra cui Stella di mare, Se io fossi un angelo, Come le rondini, Caruso, L’anno che verrà e Piazza Grande, alternati a brani meno famosi come Milano, Sulla rotta di Cristoforo Colombo, Il parco della luna e La casa in riva al mare, restituiti tutti con il tono intenso e accorato dalla cantante romana.
Accompagnata da una band-orchestra, in cui la batteria e le chitarre elettriche suonavano con sezione di archi, la Mannoia ha restituito non solo la musica e le parole di Lucio Dalla, ma anche il «sound» e le atmosfere ineffabili tipiche dei suoi concerti: a Trento, infatti, a curare le luci e i suoni c’erano i collaboratori storici del cantautore bolognese.
Per quanto riguarda la Mannoia, l’affetto che il pubblico trentino le riserva è ormai risaputo e secondo, probabilmente, solo all’affetto straordinario che i trentini nutrono per il gruppo dei Nomadi.
Di fatto, quindi, il concerto della Mannoia sarebbe stato il solito successo annunciato, se non ci fosse stato un elemento di novità costituito dall’aspetto organizzativo.
Per questo concerto, infatti, per la prima volta la piazza Duomo è stata chiusa in tutti i suoi accessi, per lasciare posto solo all’evento musicale: da un lato, quindi si è ricreata una vera e propria sala da concerto, dall’altro, si è aumentata la sicurezza, poiché le forze dell’ordine hanno potuto controllare tutti gli spettatori.
 

 
Quella di chiudere completamente una piazza importante per ospitare un grande evento, è una consuetudine propria delle città europee, e sta prendendo piede anche in Italia, da Milano a Lucca e a Venezia con la piazza San Marco.
«Questa scelta richiede uno sforzo organizzativo ulteriore poiché si devono mettere d’accordo diverse realtà che, a diverso titolo, sono legate a una piazza, –  spiegano Alessandro Raffaelli di Radio Italia e Radio Italia Anni Sessanta e Roland Barbacovi dell’agenzia Showtime di Merano, responsabili dell’evento in piazza Duomo. – Il concerto della Mannoia è stato un successo grazie alla collaborazione e alla disponibilità di diverse realtà, dal Comune di Trento alla Curia, in particolare il Capitolo del Duomo, e poi la questura, le forze dell’ordine e gli esercenti dei bar, ristoranti e gelateria della piazza.»
Il merito degli organizzatori è stato quello di aver proposto un concerto orchestrale di grande qualità, rispettoso quindi della piazza Duomo stessa, che con la Cattedrale, la fontana del Nettuno e le bellezze architettoniche che la circondano, è spazio di inestimabile valore artistico, e naturalmente, sacro: aspetti questi, che richiedono grande rispetto e delicatezza, anche se troppe volte la Cattedrale è stata utilizzata come muro d’appoggio di bancarelle, friggitorie ambulanti e biciclette ammassate.
 

 
Durante la recente «notte bianca» inoltre, la piazza è stata trasformata in una improbabile discoteca tra quantità industriali di bottiglie di birra per terra, bivacchi ed estemporanei bagni pubblici: uno spettacolo desolante e indegno di una città ricca di storia e di bellezza come Trento.
Lo stesso Alessandro Raffaelli e gli assessori comunali competenti, hanno ragionato proprio in questa direzione: «I rockettari, con tutto il rispetto per il rock, hanno bisogno di altri spazi, mentre la piazza Duomo esige eventi raffinati, esclusivi e di livello sonoro più contenuto: compatibilmente con le altre manifestazioni della città, stiamo pensando ad un appuntamento musicale per l’autunno che sia all’altezza del prestigio della piazza, e che possa contribuire a promuovere nel migliore dei modi la città di Trento».
 
Sandra Matuella – s.matuella@ladigetto.it


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