Francesco Gabbani/ 2 – A Trento con la «Gabba Family»
E a noi dell’Adigetto.it è toccata la scelta del nome della mascotte che, in uno slancio di fantasia, è caduta su «Karma»
Nel pomeriggio di sabato 5 agosto 2017, appena terminate le prove del concerto per il Trento Summer Festival, Francesco Gabbani si è intrattenuto a lungo con i suoi ammiratori per autografi, foto e selfie di rito.
Tra i fan spiccava la Gabba Familiy, un gruppo di giovani nato all’interno del Gabba Club, il fan club ufficiale di Francesco Gabbani: indossano la maglietta color arancione, hanno lo striscione e dei cartelli con frasi affettuose, e donano al cantautore un simpatico orsetto di peluche [dalla scimmia del festival di Sanremo all’orsetto per un ideale omaggio al Trentino – NdA], che indossa la maglia numero 9, il numero preferito di Gabbani, e una richiesta musicale: Cantaci «Italia 21».
A noi dell’Adigetto.it è toccata la scelta del nome della mascotte che, in uno slancio di fantasia, è caduta su «Karma».
La Gabba Family è formata da Beatrice e Simone che sono di Cittadella, in provincia di Padova, Martina di Verona, Federica e Maurizio che sono di Legnago e Solidea è di Tuenno, in Val di Non.
Il loro intento è di seguire più date possibili del loro artista del cuore, e dopo aver partecipato al concerto al Teatro Romano di Verona e a quello di Trento, andranno anche a Bergamo e Vicenza.
Insomma, la Gabba Family di Gabbani se ne intende davvero, e ci spiega, in forma corale, il segreto del suo successo.
«Ci riconosciamo in lui perché è una persona che prima di arrivare al successo ha sofferto e ha preso tante botte in faccia. E poi è un ragazzo umile, il successo non lo ha cambiato, – osservano. – Francesco è coinvolgente, genuino e ha un sorriso che fa stare bene.
«Francesco è un poeta, uno di quegli artisti destinati a durare nel tempo. Per noi è già una leggenda, naturalmente amiamo anche la sua band perché quando sono sul palco, hanno una carica di energia e positività che è impossibile non venire trascinati.»
Al concerto di Gabbani era presente anche il musicista trentino Stefano Pisetta, docente del Conservatorio di Trento e grande batterista jazz che ha suonato con i grandi nomi della musica italiana, da Mina a Baglioni e Gianni Morandi.
Alcuni esponenti dell’Anffas Trentino, l’associazione delle famiglie di persone con disabilità intellettive e relazionali, hanno donato a Gabbani un quadro con il suo ritratto, realizzato dai ragazzi dell’Anffas.
Nella parte finale del concerto di Gabbani e al concerto di Nek c’era un altro spettatore d’eccezione, Don Daniele Laghi, sacerdote responsabile di 7 parrocchie della Valle dei Mocheni, consulente ecclesiastico per il Trentino del Centro Sportivo Italiano, membro del Coni e guida spirituale a livello nazionale del mondo dello sport, in particolare del ciclismo.
«Con alcuni parrocchiani abbiamo scelto di partecipare al Trento Summer Festival e abbiamo vissuto una bella esperienza, una di quelle che lascia il segno – spiega Don Daniele – perché la musica di grandi artisti come Nek e Gabbani veicola tanti sentimenti, raccoglie umanità, aiuta a superare i momenti difficili della vita e apre il cuore.»
Sandra Matuella – s.matuella@ladigetto.it
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