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Maddalena Cappelletti: l'impresa gestita da una giovane donna

L'importanza della parità di genere di una giovane trentina nell'impresa di famiglia, l’Antica erboristeria dott. Cappelletti di Aldeno – Di Daniele M. Bornancin

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La rubrica «Scenari» prosegue con questa seconda riflessione, sull'uguaglianza di genere, tema oggi molto sentito e di particolare attualità con le sue caratteristiche, le difficoltà e le conquiste ottenute.
Uno scambio di idee, di esempi, ma anche di considerazioni, di esperienze di vita reale nell'ambito della gestione di piccole imprese del sistema industriale trentino.
Imprenditrici, che con la gestione delle proprie imprese contribuiscono a meglio qualificare l'economia locale, appassionate del proprio lavoro, una sorta di esempio per il futuro, con una mente aperta e pronte alle novità, alle sperimentazioni per un vero rilancio del Trentino.
Quando si parla di pari opportunità tra uomo e donna, scorre una fotografia imperfetta della società, ritrae lotte, conquiste, cambiamenti, progressi.
Dalle timide contestazioni europee degli anni 50 e 60 per l'uguaglianza salariale, si è passati agli anni 70, quando nasce il concetto di pari opportunità che si fonda sulla diversità di genere, anziché sull'identità, con provvedimenti europei sulla previdenza sociale, sulla maternità prima e sulla paternità poi, con i congedi parentali, con la conciliazione lavoro – famiglia.
Negli ultimi anni si è giunti a concepire l'importanza delle azioni positive che consentono il riequilibrio tra generi negli organi di rappresentanza delle istituzioni e nella società civile.
 
Si è di recente avviato uno studio per la creazione di un IUB italiano sui temi di genere, per aggregare e coordinare le attività di musei, insegnanti, scuole, aziende, istituti di ricerca, associazioni di vario genere, nell'ambito del progetto europeo HYPATIA, mirato a favorire l'approccio degli studenti, in particolare delle ragazze, verso studi tecnico – scientifici (medici, ingegneri, scienziati, ricercatori).
Tutte queste azioni sono rivolte alla costruzione di un ambiente, dove ogni persona dovrebbe meglio operare nella propria attività, senza riscontrare continuamente diversità a favore dell'uomo.   
I risultati conseguiti dalle azioni e dalle normative rivolte a far crescere la parità tra uomo e donna hanno contribuito nel tempo a migliorare la vita di gran parte dei cittadini e nonostante permangono ancora delle diseguaglianze, l'Unione Europea ha fatto notevoli progressi negli ultimi decenni e questo grazie a nuove normative in materia di parità di genere e a misure specifiche per la promozione delle donne.
La promozione dell'uguaglianza di genere, così come definita dalla Commissione Europea, si basa sulle seguenti priorità: pari indipendenza economica per donne e uomini, parità del processo decisionale, parità delle retribuzioni per un lavoro di uguale valore.
Allo stato attuale si riscontra sempre di più una nuova impostazione complessiva della società, per un sistema di pari opportunità come assenza di ostacoli alla partecipazione economica, politica e sociale di qualsiasi individuo per ragioni connesse al genere, alla religione, alle condizioni personali, alla razza, all'origine etnica, all'età.
 
Tutto questo è frutto del cambiamento sociale, in particolare nei Paesi Europei, dove si sono modificate le condizioni di vita, l'incremento dell'istruzione, il sistema del lavoro, i ruoli e i compiti all'interno delle famiglie, l'autonomia e la gestione del tempo libero, sia per le donne che per gli uomini. Anche nell'orario del lavoro si riscontrano modifiche e sperimentazioni, con criteri di conciliabilità a favore delle esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie.
     Si dovrà continuare, con ulteriori passi avanti verso la diffusione della cultura di genere, ma non si può dire che siamo ancora allo stato embrionale, perché grazie a tutte le donne che in passato hanno fatto la storia del mondo, si è giunti alla realtà attuale.
La vera soluzione è quella d'impegnarsi a lavorare insieme, uomini e donne, per la difesa delle disposizioni legislative nazionali ed europee esistenti in materia, per la crescita di servizi adeguati e per una maggior valorizzazione del merito.
In tal modo l'equilibrio tra generi diventa un vantaggio per l'intera collettività.

ANTICA ERBORISTERIA DOTT. CAPPELLETTI S.a.s  
ALDENO – TRENTO

Impresa appartenente a Confindustria Trento, Istituto Tutela Grappa del Trentino, Registro Imprese storiche d'Italia.
Attività: produzione di amari, grappe, liquori, aperitivi, elisir novasalus, Brule’ Bacchus.
1906 - 2016 = 110 anni.
Dipendenti: 9 - 6 donne e 3 uomini.
Mercato: Italia, Europa, Australia, Canada, America.
Clienti: negozi, ristoranti, bar, alberghi, supermercati, enoteche, bottiglierie, agritur.
Nuovi prodotti: Amaro Sfumato - Rabarbaro - Aperitivo Specialino.

L'imprenditrice di questa seconda conversazione è Maddalena Cappelletti, titolare, assieme al fratello Luigi, della Antica Erboristeria Dott. Cappelletti Sas di Aldeno (TN), azienda per la produzione di amari, grappe, liquori che nel 2016 ha raggiunto i 110 anni di attività; infatti nel 1906 l'erborista Giuseppe Cappelletti, insieme ai fratelli fonda una società a Trento in Via Oss Mazzurana, per la vendita al minuto e all'ingrosso di coloniali.
Ecco di seguito, l'intervista alla giovane Maddalena Cappelletti.
 
Parliamo della vostra azienda e della Sua esperienza, ma anche della storia, prima a Trento poi ad Aldeno?
«Abbiamo raggiunto i 110 anni di attività, infatti già nel 1906 Giuseppe Cappelletti ha fondato a Trento, con i fratelli, una società per la vendita all'ingrosso e al minuto di coloniali.
«Nel 1920 nasce in Piazza Fiera l'impresa chimico industriale dove viene avviata la produzione e l'imbottigliamento dell'Elisir Novasalus.
«Nel 1959 la società viene gestita da Ferrante Cappelletti erborista diplomato, con l'aiuto dei figli Giampaolo, Sandra e Corrado, e in un apposito negozio di erboristeria vengono vendute le prime erbe officinali di montagna.
«Nel 1968 la produzione viene trasferita a Ravina e vengono inseriti vari prodotti come la grappa, i liquori e gli amari alle erbe.
«Nel 1998 le due attività vengono divise tra Corrado che si occupa dell'erboristeria di Piazza Fiera e a Giampaolo, mio padre rimane la parte della produzione e commercializzazione di liquori, elisir e grappe.
«In quel periodo entra nella società anche mio fratello Luigi che si occupa della produzione.
«Nel 2001 dopo la morte del papà Giampaolo e il trasferimento nell'attuale stabilimento di Aldeno anch'io e mia mamma siamo entrate nella società e nell'attività dell'azienda.
«Posso dire che sin da giovane ho assaporato, non solo per necessità, ma per curiosità e convinzione la vita della nostra azienda ed ora con mio fratello Luigi proseguiamo nella produzione dei vari prodotti oramai divenuti storici come il Novasalus, l'Amaro Trentino o l'Elisir dello Speziale e seguendo le esigenze dei consumatori abbiamo inserito oltre alle grappe, dei nuovi aperitivi a base di vino e liquori alla frutta.»
 
IL vostro settore come vive oggi la situazione complessiva?
«Si riscontra qualche calo nel mercato dei distillati, per varie ragioni. Si è ormai stabilizzato un nuovo approccio verso il consumo delle grappe che ad esempio è diventato un prodotto di nicchia in Italia e non più come nel passato un prodotto di largo consumo.
«Il mercato degli amari è in aumento, così anche quello degli aperitivi dolci e amari a base di vino, in particolare in alcuni paesi europei.
«Dobbiamo riconoscere che il Made in Italy è molto apprezzato nel mondo, in particolare oltre che per il turismo, anche per la qualità dei prodotti agroalimentari, quindi anche per i nostri prodotti.
«Oggi si vive di qualità e quindi il consumatore deve sapere che si rispettano le norme, le procedure igieniche e di sicurezza e che i prodotti sono certificati.
«Ottenere la certificazione di qualità aziendale diventa una garanzia, non solo per i consumatori, ma anche per gli operatori dell'impresa stessa. Qualità del prodotto vuol dire anche qualità dell'impresa.»
 
Com'è stata accolta, come donna imprenditrice, nell'ambiente del lavoro della vostra impresa?
«La nostra è una piccola impresa che opera in un settore molto particolare, dove bisogna seguire sia nella produzione che nel controllo di qualità determinate regole e parametri in continua evoluzione, quindi è necessaria la massima fiducia tra i dipendenti e gli imprenditori e la collaborazione spontanea di tutti.
Io sono in azienda da 16 anni e mi sono immediatamente abituata a lavorare con uomini, anche per gli insegnamenti ricevuti dai nostri collaboratori. Non ho mai riscontrato particolari difficoltà, certo per mandare avanti anche una piccola impresa è necessario impegno, volontà, attenzione e condivisione delle varie scelte che via via si fanno.
«Allo stato attuale abbiamo 9 dipendenti: 6 donne e 3 uomini. Tra di noi e con il personale vi è una grande collaborazione, una certa autonomia e un costante confronto, anche se la figura femminile è più propensa al dialogo e alla discussione, ma noi, proprio per la natura di piccola impresa ci sentiamo tutti una famiglia e cerchiamo di fare il massimo per la continuità aziendale e per un miglioramento complessivo della nostra impresa.»
 
Nel caso di lavoratori con bambini, che tipo di organizzazione e di orari aziendali avete impostato?
«Concediamo permessi e congedi, sia per le mamme, che per i papà per accompagnare i bambini alle visite mediche o per altre necessità famigliari.
«Anche la riduzione degli orari viene valutata e autorizzata per certi periodi.»
 
Oggi e facile o difficile fare l'imprenditrice di una impresa?
«Certo non è semplice, ci vuole un certo coraggio, molta volontà e costanza, vi sono sempre varie problematiche da affrontare, ma anche grandi soddisfazioni. E' difficile per la storia delle imprese, per la tradizione, spesso anche per la diffidenza verso il sistema produttivo.
«Nelle piccole imprese non vi è l'esigenza di creare una donna in carriera, non c'è una forma gerarchica, ma nei vari settori di operatività aziendale si privilegia il ruolo di responsabilità e il criterio decisionale con un rapporto maschio - femmina alla pari.
«Portiamo avanti insieme il lavoro in azienda, come in una squadra e con ampia collaborazione delle figure professionali.
«Noi, nella nostra piccola impresa, abbiamo adottato da molto tempo il confronto per avere una migliore organizzazione e rendere il lavoro meno pesante.
«Io e mio fratello rappresentiamo la quarta generazione nella gestione dell'azienda e io mi occupo di comunicazione, commercializzazione e promozione, mio fratello della produzione e della parte finanziaria.»
 
Come vede il Trentino oggi?
«Il Trentino è considerato come un'isola felice, dove si vive bene e con servizi di qualità, ma noi trentini questo non lo vediamo, ci accorgiamo delle differenze solo quando siamo fuori territorio in altre Regioni italiane o in altri Paesi.
«Non dimentichiamo che la nostra è una Regione che vive prevalentemente di turismo e questa risorsa deve essere maggiormente promossa e sul turismo bisogna continuare ad investire. Bisogna credere molto di più nelle proprie caratteristiche, nei nostri paesaggi, nella qualità dei nostri prodotti.
«Ora più di sempre non ci si può adagiare sull'esistente, ma è necessario migliorare e lavorare un passo alla volta, con decisione e rimanendo nell'ambito delle proprie potenzialità.
«Bisogna credere di più nel Made in Trentino, anche pensando al futuro ed investendo maggiormente sull'esportazione.
 
Che suggerimento vuole dare alle donne imprenditrici e alle lavoratrici in genere ?
«Che come donne, non devono sentirsi ne di più ne di meno degli uomini, ma devono avere coraggio, credere in loro stesse e in quello che fanno e soprattutto nelle proprie capacità.»
 
Maurizio Daniele Bornancin

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