Home | Rubriche | Scenari | Padre Eusebio Iori un trentino per l’Europa

Padre Eusebio Iori un trentino per l’Europa

Celebrato a 38 anni dalla sua scomparsa – Di Daniele M. Bornancin

image

Il 12 agosto 1979 moriva a Roma Padre Eusebio Iori, cappellano militare trentino di Revò in Val di Non, dove era nato il 24 agosto 1918.
Nella ricorrenza del 38° anniversario della sua scomparsa l’Associazione Italia-Austria e la Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto hanno organizzato un momento di riflessione su questa figura di uomo del Trentino per l’Europa.

L’incontro ha avuto come cornice il Tempio Civico di San Lorenzo, dove il Vescovo Tisi ha celebrato la S. Messa, assieme al cappellano Capo della Guardia di Finanza mons. Mario Mucci e a Padre Giorgio Valentini.
Questo significativo momento ha avuto come protagonisti e collaboratori anche I Frati Cappuccini, l’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia e l’Associazione Nazionale Alpini.
Dopo sessanta anni dal Trattato di Roma, che dava vita alla Comunità Europea, avvenuta il 25 marzo 1957, riscoprire le radici Europee, individuarne i valori fondamentali anche con il ricordo di personalità di rilievo che hanno aiutato a formare il tessuto iniziale e culturale di questo importante percorso politico e istituzionale, non è una semplice celebrazione storica, ma deve essere anche un dovere ed un impegno sociale e culturale per tutti.
Sicuramente tra queste personalità rientra Padre Eusebio Iori, frate cappuccino, la cui vita è stata caratterizzata da una grande operosità a favore dei più deboli, della promozione al dialogo tra i popoli e per la pace.
 
La sua attività si è incentrata su tre valori, oggi considerati fondanti del sistema europeo: abbattere i muri, costruire ponti e seminare la pace.
Nel 1935 Padre Eusebio, veste l’abito religioso e nel 1942 diviene sacerdote; dal 1943 al 1977 è cappellano della Guardia di Finanza a Trento e di seguito è nominato Capo Servizio dell’Assistenza spirituale presso il Comando Generale a Roma.
Della sua vita si sottolinea che ha vissuto in modo intenso la missione religiosa, dedicandosi ai bisognosi e alla società in genere, senza mai trascurare il suo ruolo di militare.
Nel 1958, presso l’ex Casa di Riposo Michelin di Candriai realizza la Colonia Alpina Internazionale delle Nazioni d’Europa, trasformatasi poi nell’iniziativa di Centro didattico per I figli degli emigrati e dedicata ad Alcide Degasperi.
Molti ragazzi, figli di emigrati trentini, residenti in Francia, Germania, Svizzera, Belgio e Austria hanno soggiornato durante l’estate a Candriai, dove Padre Eusebio si recava spesso per incontrare questa gioventù.
Ma Iori si ricorda anche per il restauro del Tempio Civico di S. Lorenzo a Trento, per gli incontri al Brennero nella notte di Natale con I finanzieri e le altre forze militari, italiane, inglesi, francesi, americane, austriache, dove in un clima di amicizia tutti partecipavano alla Messa da lui celebrata.
 

 
Il 18 maggio 1953, venne nominato reggente della Campana dei Caduti di Rovereto, carica che ricoprì per 26 anni, fino alla morte, interpretando lo spirito del Fondatore don Antonio Rossaro che aveva voluto, attraverso quest’opera, ricordare i caduti di tutte le guerre.
La campana, grazie all’impegno di Padre Eusebio, venne rifusa per la seconda volta nel 1964 e quando ritornò a Rovereto dopo la benedizione di Papa Paolo VI, fu collocata sul colle di Miravalle da allora divenuto luogo di eventi, di congressi, di approfondimenti, per la promozione della cultura della pace.
Padre Eusebio Iori ha avuto una serie di riconoscimenti, non solo in Italia, ma anche all’estero ed in particolare in Austria, dove gli hanno conferito alti riconoscimenti istituzionali che di fatto motivano l’annuale iniziativa a ricordo di questo nostro trentino, organizzata con il patrocinio del Consolato D’Austria a Milano e del Forum Austriaco di Cultura.
Un’intensa attività a favore della gente, con uno stile tutto suo, una combinazione tra il sociale, il religioso e il militare, questo è ciò che incarnava nel suo modo di essere Padre Eusebio.
 
Padre Angelico Kessler, suo confratello, ebbe a scrivere: «Padre Eusebio, mantenne per tutta la sua tumultuosa vita, la capacità straordinaria di suscitare simpatia, di conquistare sia la gente umile come i grandi, con il fascino immediato della sua personalità trascinante. Vivace, estroverso, riempiva con estrema facilità ogni ambiente con la sua prorompente presenza, dote naturale che sapeva utilizzare per le sue molteplici iniziative.»
Anche il momento di riflessione del 12 agosto scorso, ha visto la presenza di numerose persone e di una folta rappresentanza della Guardia di Finanza di Trento e della sezione di Borgo Valsugana.
 
 
 
Sono intervenuti alla cerimonia il Presidente dell’Associazione Italia Austria Fabrizio Paternoster, il Vice Sindaco Paolo Biasioli, il reggente della Campana dei Caduti Alberto Robol, il Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini del Trentino Maurizio Pinamonti.
Tutti gli interventi hanno avuto un filo conduttore nel riconoscimento per l’opera svolta da questo uomo trentino ed europeo, ma soprattutto si è configurato con un messaggio unanime alle nuove generazioni dell’attualità del pensiero di Padre Eusebio inteso come modello culturale da rilanciare in un Europa più unita in un ambito di pace.
Sicuramente in un periodo come quello attuale, in cui purtroppo i «costruttori di muri» stanno alzando a voce in Europa e nel mondo, l’impegno e l’esempio di Padre Iori, sono a testimoniare e a ricordare a tutti noi l’importanza di abbattere muri e costruire ponti.
 
Don Tisi, facendo riferimento al vangelo, ha evidenziato la persona del frate cappuccino, che nutriva fiducia verso gli altri, verso il prossimo, verso le comunità.
Da ciò Tisi ha rimarcato che oggi, più di sempre, è necessario avere fiducia, prima in noi stessi, poi negli ambienti di lavoro, nei gruppi, nella vita di ogni giorno.
Dare fiducia è uno strumento per aprire molte porte, anche quelle dell’amicizia, del dialogo, del confronto,della vita relazionale.
Infine si ricorda che sulla campana dei caduti di Rovereto sono state scolpite queste parole: «Nulla è perduto con la pace. Tutto è perduto con la guerra.»
Questo non può essere considerato solo un normale messaggio ma deve essere un consapevole punto fermo per tutta la comunità trentina.

Bene ha fatto il Comune di Trento, su sollecitazione dello scrivente, ad intitolare una Via a Padre Eusebio Iori, in zona Clarina a Trento Sud.
 
Bornancin Daniele Maurizio

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande