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Export Day Trentino 2018 – DI Daniele M. Bornancin

Apertura a nuovi mercati esteri e consolidamento di un’esperienza

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Trentino Export, consorzio tra imprese che dal 1975 contribuisce all’esportazione della produzione trentina con oltre 130 aziende associate, ha organizzato presso la Distilleria Marzadro di Nogaredo, un momento d’incontro per le aziende associate, per affrontare, discutere e approfondire il tema dell’esportazione.
Una giornata per così dire anche di ricerca di nuove soluzioni e per intraprendere accordi con nuovi mercati, spesso inesplorati.
Ilaria Vescovi, presidente del Gruppo Tecnico Internazionalizzazione dei Territori di Confindustria Nazionale, ha evidenziato che in Italia l’export è in aumento e che nel 2017 si sono raggiunti i 450 miliardi di euro di prodotti venduti nei paesi europei e internazionali.
Tutto questo per lo più frutto delle attività del «Sistema Paese», cui Confindustria fa parte. Importante è fare sistema per migliorare insieme.
 
Nicola Swaizer, Vice Presidente dell’Associazione Artigiani del Trentino, ha posto l’attenzione sull’importanza, anche per le piccole imprese artigiane, (9.600 aziende con 40 mestieri) di guardare ai mercati esteri con fiducia e coraggio.
Ha inoltre annunciato l’apertura di un apposito ufficio, nato nel 2017 nel sistema dell’Associazione Artigiani, che ha avviato una collaborazione con Trentino Export, un servizio nuovo a disposizione dei soci artigiani.
Dopo un’analisi sulle necessità delle piccole imprese, in materia di commercializzazione all’estero, sugli aspetti amministrativi e giuridici, si è avviato un percorso con esportazioni di prodotti particolari di falegnameria, alimentare e posatura di pavimentazioni in legno e di missioni in Paesi come la Russia, la Cina, Paesi Arabi.
Una collaborazione quella con Trentino Export, che deve essere continuata e rafforzata dal punto di vista del Made in Trentino.
 
Barbara Fedrizzi ha spiegato il lavoro svolto nei 43 anni di presenza del Consorzio Trentino Export e ha dichiarato che un terzo delle aziende associate è formato da piccole imprese, in gran parte artigiane e che è fondamentale intensificare le collaborazioni, creando sinergie e reti, nell’ottica dove «l’unione fa la forza».
Obiettivi non di facile realizzazione, ma che devono essere perseguiti con convinzione da parte di tutti.
Ha di seguito esposto i risultati della «missione», per esplorare le caratteristiche culturali, turistiche ed economiche dell’IRAN, paese di grandi potenzialità per le esportazioni italiane e trentine. Ha indicato inoltre le collaborazioni con il Consorzio Habitec - case in legno - nello Stato di Santa Caterina Brasile e in Cina, attraverso la formula di spazi espositivi collettivi. Altri progetti sono stati intrapresi nei paesi emergenti come l’Australia, la California e il Golfo Persico.
Nel 2018 è stata avviata un’importante mappatura di tutte le aziende trentine, in termini di esportazione, utile per l’attività di Trentino Export.
 

 
La Presidente ha quindi terminato il suo intervento specificando gli obiettivi del Consorzio, che s’incentrano sulla dotazione di una rete di collaborazioni estere con società specializzate e singoli esportatori, per aumentare e migliorare il sistema di esportazione trentina.
Ha, infine, evidenziato l’importanza di creare una collaborazione reale tra tutti i soggetti economici trentini, pubblici e privati che operano nei mercati esteri, con unità d’intenti e di vedute, riconoscendo la pluriennale esperienza del Consorzio Trentino Export, quel “lavorare insieme” per far conoscere ancora di più il Trentino e far crescere le aziende trentine.
Durante la mattinata sono state trattate anche diverse tematiche inerenti l’internazionalizzazione.
Si sono succeduti gli interventi di Mauro Ferretti e di Marco Turrini, rispettivamente Direttore Credem Banca per il Nord Est e Responsabile commerciale estero Credem Banca per il Trentino Alto Adige, che hanno presentato i servizi della Banca per le imprese.
 
Si tratta di un’assistenza completa, in particolare alle piccole imprese, per la costruzione di progetti collaborativi con le aziende che vogliono inserirsi maggiormente nei mercati esteri; una banca emiliana, di natura privata con seicento filiali in Italia, sesto gruppo nazionale, controllata direttamente da BCE, con sei mila dipendenti.
È stato poi esposto il progetto finanziario di copertura dei rischi e di aiuto sulle normative dei paesi esteri, quale strumento di sostegno dell’export.
Giordano Cappello, di Profima, società presente in tutte le Regioni italiane con ufficio a Bruxelles ha illustrato le opportunità della finanza agevolata nei processi d’internazionalizzazione, che riguardano i crediti d’imposta, incentivi per la formazione aziendale e contributi in conto capitale per progetti di esportazione e il Piano Industria 4.0.
 
Importante la relazione di Daniele Endrici, della Cantina Endrizzi, nata nel 1885 in località Masetto di San Michele all’Adige, dove ancora oggi c’è la sede e l’attività di produzione, che ha fatto toccare con mano ai presenti, il sistema organizzativo di esportazione dei pregiati vini trentini e la storia di una realtà che ha raggiunto la quinta generazione, oggi rappresentata da Daniele e Lisa Maria, il futuro della cantina più antica del Trentino, figli di Paolo e Christine (di origine tedesca) della quarta generazione.
Infatti, nel 1885, Francesco e Angelo Endrici (pronunciato Endrizzi) hanno fondano la cantina in località Masetto di San Michele all’Adige, a questi succede il figlio di Francesco, di nome Romano che fu Presidente della Provincia, il cui nipote Franco ha rivestito la carica di Presidente del Comitato Vitivinicolo Trentino per venti anni.
 

 
Un’azienda questa, ben strutturata e a conduzione familiare con grande esperienza sin dal 1885 nel commercio estero di Paesi come: Praga, Vienna, Belgrado, e oggi, in prevalenza Germania, Austria ed altri Paesi Europei, inoltre America e dal 2017 il Brasile, Paese con il mercato in espansione e altri nuovi progetti di recente avviati nel Giappone.
Impresa con 27 dipendenti e una produzione di 500 mila bottiglie l’anno e con un’esportazione consolidata pari al 30% in Italia e per il restante 70% all’estero.
Nicoletta Danieli, di Trentino Export, ha descritto le caratteristiche la storia e i dati generali dei Paesi del Golfo Persico o meglio dell’Arabia Saudita, del Quatar, dell’Oman, e del Kuwait.
Paesi conosciuti per le riserve di petrolio, comunità ricche, con un’economia che dipende dai prezzi del petrolio.
Un’economia in crescita, dove si è sviluppato in modo consistente il settore del turismo.
 
La popolazione è rappresentata dall’80% di stranieri e il 90% non supera i cinquantaquattro anni.
È una popolazione alla ricerca di nuovi prodotti nei settori della chimica, delle mele, dei vini, dell’acciaio, del packaging, del vetro e dell’arredamento, delle pelletterie, (scarpe e borse), della meccanica di precisione, della rubinetteria, delle pompe centrifughe, dei raccordi per tubazioni idrauliche e degli occhiali.
Una comunità dove i ministeri negli apparati governativi sono retti dalle famiglie reali, dove i negozi sono aperti tutti i giorni e dove la giornata di festa è il venerdì, giorno in cui tutte le strutture economiche e commerciali rimangono chiuse.
Essere presenti in questi mercati significa rapportarsi con usi, costumi e culture diversi.
Da poco più di un anno in questi Paesi è stata introdotta l’IVA con picchi che vanno dal 5% 50% su alcuni prodotti come tabacco, bibite gasate, ferro, strumenti musicali ed altri; un primo passo verso la modifica della struttura fiscale.
Posizioni queste che hanno fatto trasferire le sedi legali e operative di alcune aziende ad esempio in Turchia o in altre zone.
 
L’esperta di questi mercati ha evidenziato, trattandosi di realtà complesse e distanti dalla società europea, l’importanza per le aziende trentine di avere importatori con licenza specifica per far entrare i prodotti italiani, che poi sono venduti in quei territori.
Questi Stati, proprio per l’alta considerazione che nutrono verso le produzioni italiane, hanno promosso una serie d’incentivi e aiuti alle imprese del nostro Paese, per facilitare l’apertura di società o filiali commerciali e produttive nel Golfo Arabico.
L’esportazione, così come è emerso da questa giornata molto significativa di analisi e riflessioni, è importante per le piccole e medie imprese anche del patrimonio produttivo trentino.
Certo è fondamentale che i vari soggetti e/o strutture organizzative sia pubbliche sia private, che oggi si occupano di questo settore, non devono continuare a fare missioni, sperimentare mercati nuovi, ognuno per conto proprio, senza percorrere un obiettivo comune, senza una programmazione congiunta, senza un’unità d’intenti, perché così facendo mostrano all’estero un’immagine confusa del nostro Trentino.
 
Non si può nemmeno continuare a non considerare che Trentino Export, sia pure emanazione di Confindustria, dopo molti anni di esperienza sul campo, è di fatto, divenuto sicuro punto di riferimento per le piccole e medie imprese per ogni operazione di esportazione.
Solo con criteri nuovi di collaborazione, anche suffragati da procedure innovative e da accordi precisi tra le varie realtà e tra i vari soggetti che si occupano di export, può crescere il sistema produttivo trentino.
Pensare e decidere insieme ed attivare progetti comuni è sempre vantaggioso per tutti e sprigiona quella tanto ricercata e nuova stagione di collaborazione, efficace anche per questo settore.
 
Daniele Maurizio Bornancin

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