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Nuovo corso di Confindustria Trento – Di Daniele M. Bornancin

Un salto di qualità a favore della crescita delle imprese, questo il pensiero emerso dalla recente assemblea di categoria

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È da poco terminata l’Assemblea degli Industriali Trentini e già s’iniziano a vedere le novità, i progetti, ma soprattutto quell’idea di unità, come pensiero comune, richiamata nel messaggio di fine mandato dal Presidente uscente Zobele.
Il nostro giornale ha già comunicato il nuovo assetto di Confindustria.
Attraverso questa riflessione si affrontano i temi, o meglio i passaggi considerati più interessanti, dei relatori che rappresentano il mondo produttivo trentino, al fine di mantenere viva quella linea tracciata per il futuro industriale.
Zobele, che ha traghettato Confindustria per 11 mesi dopo le dimissioni anticipate di Bonazzi, a seguito delle note vicende legate a una delle sue aziende operanti nello storico territorio industriale roveretano, ha presentato alcuni aspetti importanti della vita dell’Associazione.
 
Bonazzi, al vertice di Confindustria, dopo tre anni si era dimesso e diciamo pure che con spirito di servizio e lealtà nei confronti di Confindustria ha preferito rinunciare all’incarico, anche per non creare difficoltà all’operatività dell’Associazione stessa.
 
Con questa particolare situazione si è così concluso il quadriennio di quest’organizzazione di categoria.
Periodo caratterizzato da situazioni economiche difficili e da una nuova gestione delle istituzioni avviata con le recenti elezioni provinciali, che dopo venti anni ha visto il passaggio nella politica amministrativa dell’Autonomia dal centrosinistra al centrodestra.
Il valore dell’industria trentina è pari al 30% del PIL, oggi alle prese con il cambiamento dettato dai principi del sistema Industria 4.0, è un settore che comunque si basa su una certa apertura, su una reale stabilità e su un’attenzione alla sostenibilità produttiva e al territorio.

Fausto Manzana.

La ripresa del Coordinamento imprenditori delle diverse categorie: artigiani, agricoltori, commercianti, esercenti, cooperazione e edilizia (in fase di rientro) è un passo avanti verso l’unità degli intenti, ma anche come pensiero comune, per meglio rispondere alle nuove esigenze degli operatori dei vari settori, in questo particolare momento dell’economia italiana e trentina.
Il Coordinamento Imprenditori ha presentato un documento d’indirizzi che è stato denominato «10 per 5» ossia dieci temi prioritari per cinque anni, per il futuro del Trentino.
Tra questi dieci temi spicca: l’Autonomia, con l’invito a difenderla con forza, ma anche a creare forme di maggior apertura e confronto con le altre Regioni a statuto ordinario, una sorta di Autonomia dialogata pure con la centralità nazionale.
Importante anche ricercare maggiori alleanze con le Regioni del Nord Est, che hanno caratteristiche analoghe al Trentino e fondamentale a tal fine il rilancio della Fondazione Nord Est, dove Confindustria Trento è tra i soci fondatori e che ha visto in questi ultimi tempi momenti d’incontro e scambio di opinioni sulla situazione economica e finanziaria attuale delle imprese, fortificando così i confronti e creando nuovi progetti.
Questo, quale valore dell’alleanza tra Regioni con obiettivi comuni, per costruire insieme un progetto di sviluppo sostenibile per questa parte di territorio italiano.
 
Per le infrastrutture, gli industriali trentini reputano importanti i progetti concernenti la concessione di A22, la terza corsia dinamica, la Valdastico e il Tunnel del Brennero.
Per quest’opera di collegamento con i Paesi Europei nessuno ancora riesce a capire quali siano i reali motivi di una sospensione dei lavori che sono già avviati e in fase avanzata, così come i finanziamenti già concessi e deliberati.
Si è pensato in caso di blocco della costruzione, che fine faranno gli imprenditori, i tecnici e gli operai che da mesi lavorano in quella tratta ferroviaria?
Come spesso accade in questo nostro Paese, i ritardi si accumulano e si giunge così ad avere opere incomplete e indefinite, magari anche non realizzate nel tempo.
 
La semplificazione amministrativa, altro punto fondamentale, che non riguarda solo il tentativo di ridurre il numero delle leggi in essere, ma di creare una cultura nuova, una mentalità diversa all’interno della pubblica amministrazione, di maggior fiducia verso gli imprenditori, che eviti complicazioni inutili e appesantimento delle procedure.
Si deve, insieme pubblico e privato, con un confronto chiaro, essere protagonisti di una nuova stagione capace di migliorare l’attività delle imprese per aumentare la ricchezza sul territorio.
 
Il sistema produttivo trentino espresso nei vari settori è e deve rimanere importante; questo è necessario sia compreso da tutti, così come non possono essere sottovalutati gli sforzi che le aziende trentine ogni anno fanno in materia d’investimenti e di innovazione tecnologiche utili ad migliorare la propria competitività, per affrontare la concorrenza internazionale, ma anche per determinare ricadute finanziarie sul territorio locale.
Sicuramente gli Istituti di ricerca, l’Università e gli Imprenditori devono creare altri momenti di traduzione concreta di utilizzo dei risultati di ricerca per vincere le sfide dell’innovazione e per irrobustire la competitività del Trentino.
È necessaria una maggior attenzione verso la formazione professionale, che prepara i giovani al lavoro dando risposte reali alle imprese, che in certi casi hanno difficoltà a trovare in loco personale qualificato da immettere nel proprio sistema produttivo.
Fausto Manzana è stato di seguito eletto dagli imprenditori trentini con il 97% dei voti, una fiducia posta dalla quasi totalità degli inscritti a Confindustria Trento.
 

 
Il nuovo Presidente, che rimarrà in carica per 4 anni, ha presentato il programma di attività, che sarà incentrato su tre direttrici: fornire strumenti adeguati per la crescita delle aziende trentine, favorire le condizioni di competitività delle imprese e continuare a rafforzare il ruolo di Confindustria.
Per raggiungere questi obiettivi ha presentato la sua squadra che così si compone:
Mirco Cainelli: innovazione, sviluppo e industria 4.0, (con la collaborazione di Alfredo Maglione per i rapporti con i Centri di ricerca) Lorenzo Delladio: sviluppo dei mercati esteri e internazionalizzazione, Rocco Cristofolini: semplificazione e Pubblica Amministrazione, Alessandro Lunelli: finanza d’impresa e credito, Stefania Segata: formazione e giovani, capitale umano è anche Presidente del Gruppo giovani industriali. Tutti nominati Vicepresidenti.
Inoltre la Piccola impresa sarà seguita da Marco Giglioli e il settore delle infrastrutture e sostenibilità sarà di competenza di Enrico Zobele past President, Ilaria Vescovi che completa il quadro della nuova gestione, è incaricata per le missioni internazionali del sistema Confindustria.
 
Un’impostazione che dimostra un forte lavoro di gruppo, quel fare insieme, quel condividere che oggi è tanto importante quanto necessario, e che fa ben sperare per superare ogni possibile futura difficoltà, quel sentire la responsabilità delle aziende.
Una traccia importante anche l’apertura di nuovi rapporti con l’Università e quella sollecitazione ad aprire le porte delle aziende associate ai giovani ricercatori e agli studenti delle superiori e della nostra università.
Manzana ha segnalato l’importanza di lavorare insieme come imprenditori, sindacati, ente pubblico, per migliorare l’ambiente di lavoro e per creare buoni lavoratori.
Ha anche fatto notare i rischi di recessione, che possono colpire anche il nostro tessuto produttivo, ma bisogna aver fiducia sforzandoci tutti insieme nel trasformare le difficoltà in nuove opportunità. Da ciò l’importanza quotidiana dell’alta formazione per far restare qui le teste delle imprese, abbandonando quell’idea che si basa solo sulla convenienza finanziaria di cedere alle lusinghe delle multinazionali estere.
 
Anche i rappresentanti dei sindacati CGIL, CISL e UIL hanno espresso apprezzamento per le dichiarazioni chiare e concrete del Presidente Fausto Manzana, che hanno messo in luce l’importanza delle relazioni sindacali, quale ruolo fondamentale per lo sviluppo e la crescita sia del Paese, sia del Trentino.
Un messaggio di apertura complessiva, incentrata su una visione di un’economia basata su territori aperti al nuovo, dinamici, su confronti trasparenti e leali che racchiudono in sé il principio del bene comune, per una crescita stabile che guardi al futuro con fiducia.
Un domani con interlocutori forti per un miglioramento sociale e produttivo della terra trentina.
 
Merita infine menzione uno dei primi passi compiuti dalla nuova gestione dell’Associazione, ossia la recente sottoscrizione di uno specifico accordo tra Confindustria Trento, Vicenza, Bolzano, Verona per l’internazionalizzazione, cui potranno beneficiare le oltre 4.000 aziende associate.
Un accordo che ha come obiettivo principale il rafforzamento e la crescita dell’export, l’aumento del numero d’imprese che intraprendono la strada dell’esportazione, sia europea, sia internazionale e che vede le Associazioni territoriali esercitare attività di assistenza e accompagnamento delle aziende, con strumenti innovativi e servizi completi nell’ambito del sistema dell’export, per così gestire meglio i rapidi cambiamenti cui gli scenari economici sono sempre più soggetti.
Impegno, disponibilità, volontà, capacità e unità d’intenti, di progetti e di strategie, per la qualità delle aziende e per lo sviluppo della comunità tutta.
Questi che non devono sembrare solo concetti o slogan, sono i punti fermi e le convinzioni dei nuovi rappresentanti di Confindustria Trento.
E’solo una sfida, che sicuramente sarà raccolta con grande forza da tutti gli imprenditori trentini.
Da parte del nostro giornale un augurio di buon lavoro al Presidente Manzana e alla sua squadra.
 
A cura di Daniele Maurizio Bornancin

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