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È un momento d’«oro» per l’atletica – Di Paolo Farinati

Intervista a Carlo Giordani, presidente dell’Unione Sportiva Quercia, un’eccellenza di Rovereto, del Trentino e dell’Italia

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L’«Unione Sportiva Quercia» di Rovereto è nel suo 76° anno di onorata appassionata attività sportiva, con allori conquistati ovunque, una vera eccellenza per la nostra città, come pure per il Trentino, l’Italia e per il mondo intero.
La Società, infatti, oltre a conquistare molte vittorie con i propri numerosissimi tesserati, ha saputo portare a Rovereto atleti di ogni continente, i quali hanno sempre riconosciuto di aver trovato a Rovereto sempre grandi capacità organizzative e quella giusta necessaria umanità che anche nello sport fanno la differenza.
 
Tutto questo sin dal lontano 1945 con l’indimenticabile Edo Benedetti vero trascinatore, ad oggi con un Carlo Giordani stimatissimo e inguaribile amante vero dello sport e, in particolare naturalmente, dell’atletica leggera.
Non potevo che incontrare il Presidente Carlo Giordani allo Stadio Quercia, la sua seconda casa (se non la prima!), durante la conferenza annuale di presentazione dei Campionati Italiani Assoluti di atletica leggera, svoltisi magnificamente a Rovereto nello scorso giugno 2021.
 
Carlo è pure da molti anni Consigliere Federale e Vice Presidente della FIDAL, la Federazione Italiana dell’Atletica Leggera.
Grandi meriti, anche nell’aver saputo formare negli anni un team societario invidiato da tutto il mondo dello sport.
È sempre un grande piacere fare due chiacchiere con lui.
 

 
Egregio Presidente Giordani, caro Carlo, ci racconti in breve questi primi gloriosi 75 anni dell'Unione Sportiva Quercia?
«La Quercia è stata fondata nei primi giorni di maggio del 1945, pochi giorni dopo la conclusione della guerra.
«L’iniziativa fu promossa dal vulcanico e visionario Edo Benedetti, moriano, roveretano d’adozione e pure apprezzato Sindaco di Trento, che riuscì a coinvolgere altri coraggiosi pionieri.
«L’atto di fondazione fu sottoscritto nella Sala Valeriano Malfatti del Consiglio Comunale e il nome della Società fu ispirato dalla scritta che ancora oggi campeggia nell’aula : Magno cum robore quercus ingentes tendet ramos.
«I primi anni, un po’ naif, furono all’insegna della polisportività, fino ad arrivare ad una quindicina di sezioni, dall’atletica al calcio, dalla lotta dal basket, dal ciclismo allo sci, dalla pallavolo al tennis tavolo.
«Poi verso il 1960 il naturale e logico ridimensionamento indirizzò la società gialloverde verso due discipline, l’atletica in primis e poi il basket.
«Mentre il basket, dopo aver primeggiato a livello regionale, andava perdendo la sua carica propulsiva, l’atletica cresceva esponenzialmente, fino a far diventare la Quercia, la prima società regionale, proiettando atleti sulla ribalta non solo nazionale, ma anche internazionale. Verso gli Anni Ottanta dello scorso secolo fu creata la sezione femminile, destinata a portare in tempi brevi a risultati importanti.»
 

 
Su quanti tesserati può contare oggi la tua Società?
«I tesserati del 2020 sono stati 541 (323 maschi e 218 femmine), considerando anche gli iscritti amatoriali. Per la parte federale i tesserati sono stati 222 nel settore giovanile e 123 nel settore assoluto.»
 
L'atletica leggera è da sempre lo sport nobile per eccellenza. In questi straordinari giorni olimpici ci ha regalato emozioni e medaglie pregiatissime (!). Rovereto cosa rappresenta nel panorama nazionale?
«Possiamo dire senza presunzione che la Quercia è una delle realtà più importanti dell’atletica leggera italiana. Rovereto viene considerata una delle capitali di questo movimento, sia per la sua straordinaria capacità organizzativa, sia per i risultati delle nostre squadre che individuali.
«Il Palio Città della Quercia è non solo il meeting più antico d’Italia, ma uno dei più antichi del mondo. Ha portato a Rovereto atleti di 105 Nazioni e una serie lunghissima di campioni olimpici e mondiali. Nel 2020 il Palio è stato al 15° posto assoluto nel mondo nel ranking dei meeting di atletica leggera.»
 

 
Potete contare su un impianto sportivo tra i più belli e funzionali nella nostra regione e non solo. Quanto è importante questo fatto?
«Certamente lo Stadio, realizzato soprattutto sulla spinta della Quercia e in particolare di Edo Benedetti [quanto fu nominato Commissario per il Comune di Rovereto – NdR], ha rappresentato una svolta decisiva per lo sviluppo dell’atletica a Rovereto.
«Si tratta di uno degli impianti più belli d’Italia per l’atletica e non a caso ha ospitato anche due edizioni dei Campionati Italiani Assoluti, di cui l’ultima, splendida, nello scorso mese di giugno.
«Ora aspettiamo che sia realizzato l’impianto indoor, un sogno che inseguiamo da oltre 30 anni e che finalmente si avvia verso l’inizio dei lavori.»
 
I giovani a Rovereto possono praticare ogni disciplina sportiva. Come valuti questa opportunità a loro disposizione?
«Va dato atto alle varie Amministrazione comunali succedutesi dal secondo dopoguerra ad oggi di aver realizzato nel tempo a Rovereto un ottimo patrimonio di impianti sportivi.
«Questo consente ai giovani opportunità di scelta, ma non si deve dimenticare mai che gli impianti da soli non bastano.
«Il primo patrimonio dello sport è quello delle società, dei dirigenti, dei tecnici, degli animatori. Senza di loro le strutture sarebbero cattedrali nel deserto.»
 

 
Il volontariato sportivo è una forza determinante, inesauribile e fonte di educazione civica. Una tua valutazione.
«Come ho detto nella domanda precedente, senza le strutture organizzative e tecniche, in grandissima parte basate sul volontariato, lo sport italiano e quindi anche quello trentino e roveretano sarebbero morti da molti anni.»
 
I campioni provinciali, regionali e nazionali dell'Unione Sportiva Quercia. Quanti sono stati e lo sono ancora?
«Per rispondere a questa domanda servirebbe almeno un centinaio di pagine. I campioni provinciali e regionali impossibile contarli. Sono almeno una cinquantina all’anno, lasciamo ai lettori fare i conti. Nostri atleti hanno conquistato titoli mondiali (Aldo Tomasini nel cross juniores), europei (Renzo Cramerotti nel giavellotto juniores), hanno partecipato alle Olimpiadi (Martina Giovanetti nel 2008 a Pechino), molti hanno vinto titoli italiani assoluti (Elenora Berlanda) e nelle categorie under 23, juniores e allievi.
«Le maglie azzurre sono ben 39. Due atleti della Quercia hanno partecipato ai recenti Europei Under 23 (Vittoria Giordani e Giovanni Gatto) e due agli Europei juniores (Simone Valduga e Arianna Peroni).
«Non dobbiamo dimenticare i successi di squadra: la Quercia Trentingrana Rovereto è in Serie A Oro con le donne, in Serie A Argento con gli uomini, nelle finali nazionali con allievi e allieve e sulla strada per qualificarsi alle finali nazionali Under 23, sia con la squadra maschile che con quella femminile. Un risultato che nessuna Società del Trentino Alto Adige può vantare e ben poche in Italia.»
 

 
Quanto è importante il rapporto con la scuola?
«Purtroppo in Italia non esiste un sistema sportivo scolastico come quello che vige in quasi tutti i Paesi del mondo, non solo in quelli più evoluti. In tempi brevi non si intravvedono speranze per arrivare a qualcosa di simile a quello che avviene nei colleges americani e inglesi, dove l’attività sportiva è fondamentale nel percorso educativo. Quindi cerchiamo di fare quanto possibile nei rapporti con la scuola.
«Ricordo che da oltre 30 anni la Quercia organizza il Palio Studentesco, riservato a tutte le scuole medie della Vallagarina, una iniziativa che ha avvicinato all’atletica leggera nel tempo migliaia di ragazzi.»
 
Caro Carlo, tu sei protagonista a Rovereto da vari decenni. Cosa chiedi all'Amministrazione comunale per favorire ancor di più l'attività sportiva?
«Per le strutture sportive, prima di tutto l’impianto indoor per l’atletica, che sarà utilissimo anche per la scuola e per molte altre attività. Finalmente questo progetto sta imboccando il rettilineo finale.
«Per il resto un sostegno sempre più ampio all’attività delle società sportive.»
 

 
Ti chiedo, infine, un tuo messaggio di fiducia per i tuoi atleti, per i tuoi collaboratori e per tutti i nostri concittadini.
«Agli atleti dico di vivere con entusiasmo e passione l’esperienza sportiva. L’atletica leggera in particolare lascia spazio a tutti, non solo a quelli che hanno talento per arrivare al sogno olimpico. Il traguardo deve essere quello di migliorarsi, di arrivare a esplorare i propri limiti, nel confronto leale con gli avversari. Lo sport agonistico è scuola di vita.
«Ai collaboratori ricordo che vale la pensa spendersi al servizio dei giovani e della comunità.
«Per i miei concittadini l’auspicio è che conoscano e apprezzino l’impegno delle società sportive. E lo stesso appello vale per il mondo dell’imprenditoria. A Rovereto esistono aziende multinazionali che non spendono neppure un euro per il movimento sportivo locale. Si può fare molto di più (!).»
 
Grazie, caro Presidente Carlo Giordani, da ormai anch’io veterano dello sport ti dico convintamente: «Come non essere d’accordo con Te!».
E, soprattutto, grazie di cuore per la Tue parole e il Tuo costante, appassionato, capace, concreto, esemplare insegnamento.

Paolo Farinati – p.farinati@ladigetto.it


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