«Giorgio Gaber. Il ritorno del Signor G»
Le molteplici «Impronte» lasciateci dal grande Giorgio Gaber
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In un Teatro Riccardo Zandonai sold-out in ogni suo posto, ha emozionato tutte e tutti lo spettacolo «Giorgio Gaber. Il ritorno del Signor G», dedicato all’indimenticabile artista.
Protagonisti la Compagnia degli studenti del Liceo «Antonio Rosmini» di Rovereto, ben più di sessanta giovani protagonisti tra attori, cantanti e musicisti hanno ripercorso la vita artistica del grande milanese.
La serata è stata promossa in favore della neo costituita Cooperativa sociale «Impronte», nata recentemente dalla fusione tra le due storiche Cooperative cittadine ITER e Il Ponte, al fine di offrire alle famiglie che hanno in loro figli o parenti con particolare disabilità, le necessarie risposte e la doverosa assistenza in maniera più puntuale ed efficace.
Lo spettacolo ha avuto protagonisti anche alcuni degli ospiti della Cooperativa, che hanno stupito tutti per le loro sorprendenti doti teatrali. È stata, quindi, una serata di vera autentica toccante inclusione.
Narrare di Giorgio Gaber è facile e complicato allo stesso tempo, tanta è stata la sua versatilità artistica. Gaber è stato poeta, cantautore, scrittore, attore di teatro, ma pure sociologo e filosofo del nostro tempo come pochi. I suoi occhi hanno osservato e scrutato in particolare gli Anni ‘60 e ‘70, decenni per noi italiani conditi di speranza e di sogni come pure di grandi dolori. Gli anni in cui, soprattutto i giovani e i lavoratori delle fabbriche, invocavano «il cambiamento, la libertà, la partecipazione». Ma pure anni in cui abbiamo conosciuto le schegge impazzite del terrorismo.
Gaber, con la sua sensibilità e la sua intelligenza, ha tradotto tutto questo proscenio di animate aspettative sociali e culturali e di forti tragici contrasti, in testi e canzoni che sono e saranno per sempre delle pietre miliari lungo la storia della nostra Italia.
I giovani liceali le hanno riproposte e interpretate in maniera originale ed esemplare. Da «Io non mi sento italiano» a «Io se fossi Dio», da «La Democrazia» a «Lo shampoo», da «La libertà» a «Una nuova coscienza», da «Qualcuno era comunista» a «L’illogica allegria» e molte altre. Recitate e cantate con grande spontaneità dai giovani artisti, che hanno mostrato sul palcoscenico un trasporto e un coinvolgimento assai rari.
Due ore di spettacolo che sono letteralmente volate, a testimonianza delle riconosciute capacità degli artisti e dell’alto gradimento di tutte le persone presenti. Più che meritato l’applauso finale, che è giustamente durato parecchi minuti. Uno spettacolo che ha già conosciuto più repliche in città, ma che certamente potrà essere goduto da un pubblico più vasto. Lo auguriamo di cuore a tutti i protagonisti.
Serenella Cipriani, Presidente della Cooperativa «Impronte» ha avuto parole di sincera ammirazione e di sentito ringraziamento per tutte le Istituzioni, in primis il Comune di Rovereto che ha dato in uso gratuito il prestigioso Teatro cittadino, e le persone che hanno reso possibile la realizzazione della bella serata.
Una particolare citazione se l’è giustamente meritata la professoressa del Liceo «Antonio Rosmini» Biancamaria Toldo, che anni fa ha dato vita alla Compagnia teatrale dell’Istituto cittadino e da allora ne è la stimata sostenitrice e instancabile animatrice.
In conclusione, uno spettacolo originalissimo che riteniamo anche Giorgio Gaber si è ampiamente goduto. Del resto, le sue poesie – canzoni sono e saranno immortali, come «Impronte» lasciate perennemente sui nostri cuori e nelle nostre menti.
Paolo Farinati
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