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Nasce la «Comunità slow food per il turismo lento in Vallarsa»

È stata presentata con successo giovedì scorso a Maso Covel – «Un’occasione per lanciare l’idea di creare in Vallarsa una comunità Slow food»

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Ottimo successo per la serata di presentazione, giovedì a Maso Covel, del Vallarsa box: un’occasione anche per lanciare l’idea di creare in Vallarsa una comunità Slow food.
All’incontro erano presenti numerosi produttori della valle ed è intervenuto Tommaso Martini, portavoce Slow food per il Trentino, che ha raccontato cosa significa comunità per l’associazione nata in Piemonte più di trent’anni fa e ora diffusa in tutto il mondo.
«Fare comunità significa abbandonare i paradigmi della concorrenza e della competizione su cui si regge l’economia estensiva – ricorda Martini – e abbracciare modelli basati sulla collaborazione, la solidarietà e l’intelligenza affettiva, unici riferimenti che possono permettere alle aree interne e montane di continuare a essere abitate e attrattive.»
 
Spiega l’assessore comunale al turismo Matteo Rossaro.
«Alla presentazione c’era anche Graziella Bernardini che ha seguito il percorso di creazione della Comunità slow food per lo sviluppo agroculturale degli Altipiani cimbri (Comuni di Folgaria, Lavarone e Luserna).
«Ci ha raccontato l'importanza di creare una rete fra produttori, operatori e residenti. Ci ha riferito che sull’Altopiano hanno già ottenuto degli ottimi risultati quali, ad esempio, la valorizzazione del porro di Nosellari.
«Hanno avuto riscontri in termini di attrazione turistica, di vendita di prodotti e di eventi. Graziella si è anche resa disponibile a farci da "tutor", nel percorso di creazione della comunità slow food in Vallarsa.»
 

 
Il primo passo in tal senso è la sottoscrizione di un documento in cui almeno 10 persone si impegnano, in una obbligazione morale, a perseguire i valori di Slow Food.
L'entusiasmo era tale che, dopo che è stata presentata la bozza di documento, la firma dei presenti è arrivata immediatamente.
«Abbiamo quindi già ottemperato al primo adempimento formale, – spiega ancora Rossaro. – Come recita il documento, obiettivo della comunità slow food è sostenere la diffusione di pratiche di turismo sostenibili, rispettose dei luoghi, della controcultura della lentezza nell'andare, nel mangiare e nel vivere.
«Un turismo che sia continuo incontro con la comunità che popola la Vallarsa in particolar modo con gli artigiani del cibo che qui lavorano mantenendo paesaggio e tradizioni.»
 
La prima azione concreta c’è già stata ed è il «Vallarsa Box», che propone le eccellenze delle produzioni locali unendo agricoltura, allevamento, viticoltura e artigianato (ricordiamo che il box contiene un pezzo di salame e un pezzo di formaggio di latte vaccino della famiglia Iseppi, un pezzo di formaggio di latte caprino di Malga Streva, una bottiglia di Rio Romini e un vasetto di cren di Maso Covel.
Contiene anche un tagliere su cui è impresso a fuoco il nuovo logo di «Visit Vallarsa»).
È acquistabile al supermercato Buonissimo di Rovereto, a partire dal 22 settembre, in tiratura limitata a 50 esemplari, al costo di poco meno di 40 Euro.
Le future azioni della Comunità saranno volte a sviluppare ulteriori progetti di sinergia col territorio e l'amministrazione comunale, altri territori e comunità slow food. il nome scelto è «Comunità slow food per il turismo lento in Vallarsa».

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