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Storia e varianti della crostata, il dolce italiano più famoso

Scopriamo ogni curiosità di questo dolce che da generazioni è immancabile sulle tavole degli italiani

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La crostata è un dolce che unifica e accontenta sempre chiunque: in Italia, questo piatto rappresenta certamente uno dei capisaldi della pasticceria, amata da tutti e prodotta in quantità industriali da nonne e mamme di tutte le famiglie.
Questa torta si è pian piano diffusa in tutto il mondo e dalla ricetta originaria ne sono state create tantissime varianti, soprattutto leggere come la crostata senza burro.
Scopriamo ogni curiosità e la storia di questo dolce che, da generazioni, è immancabile sulle tavole degli italiani.
 
 Storia della crostata  
La crostata è quasi sicuramente il dolce più antico della storia italiana: addirittura, alcuni racconti vorrebbero far risalire la sua creazione all’epoca preromana, quando era usuale realizzare torte salate.
Probabilmente qualcuno intuì il potenziale e decise di sperimentare un ripieno dolce, ma non è possibile saperlo con esattezza.
Una delle prime ricette tradotte con successo risale al Quattordicesimo secolo; questa fu voluta da Taillevent all’interno del proprio libro «Le Viandier».
 
Anche antichi manoscritti veneziani riportano ricette di dolci che potrebbero essere assimilati alla crostata, ma le notizie certe su questo dolce sono molto poche.
Come capita spesso, mito e leggenda si sono fusi e oggi non è possibile distinguere la storia in maniera nitida, né proclamare un vero inventore.
Molti sostengono la tesi per cui a inventare questo piatto fu una suora di clausura ospitata all’interno del convento di San Gregorio Armeno, a Napoli.
Traendo spunto da dolci orientali, questa donna imitò la ricetta, arricchendola con le famose strisce di pasta che richiamano le sbarre delle finestre del convento di clausura stesso.
 
 Alcuni trucchi per l’impasto ideale  
Tutti sappiamo che la crostata è un dolce tradizionale, tramandato da decenni e che si è guadagnato per queste ragioni il nome di «dolce della nonna» per eccellenza.
Anche se può sembrare facile preparare una crostata, la verità è che la frolla perfetta è tutt’altro che semplice da realizzare e ne esistono soprattutto molte possibili tante varianti.
Per esempio la crostata vegana, perfetta per chi segue un regime salutare e amichevole per l’ambiente.

Non vanno anzitutto mai scordati quelli che sono gli ingredienti basilari di una buona crostata tradizionale, ovvero semplicemente: farina, uova, burro e zucchero.
Un trucco che pochi sanno e che quasi nessuno esegue: l'impasto di pasta frolla necessita di riposare almeno per mezzora dentro al frigorifero (o fuori dalla finestra, in inverno). Questo, una volta preparato, deve essere posto come fosse un panetto, possibilmente dentro alla pellicola alimentare di plastica trasparente. In linea generale, bisogna sapere più tempo l'impasto di frolla può riposare, migliore sarà per il risultato che otterrete alla.
Inoltre, al giorno d’oggi quando si decide di cucinare una crostata, è possibile optare per diverse versioni.

La pasta frolla tradizionale, la più corposa e complessa pasta brisé oppure la meno zuccherata pasta sablé, sofisticata e light.
La vera discrepanza fra i tre impasti dipende tutta dagli equilibri che si usano fra le varie dosi, nonché dalla presenza dello zucchero a velo che rende la pasta molto più fine, delicata e meno texturizzata.
La pasta frolla, inoltre, può anche essere preparata con varie tipologie di farina: a partire da quella classica fino ad arrivare alle meno note, come la farina di amaranto perfetta per le diete, la farina senza glutine o la farina integrale.
 
 Come farcire una crostata in modo innovativo  
Se siete stufi delle classiche crostate alla marmellata, alle confetture o al cioccolato, sappiate che esistono moltissime farciture alternative.
Una delle più moderne è la crostata alla panna cotta, ma è altrettanto interessante la crostata alla ricotta.
Se invece volete cambiare faccia alla vostra torta, un’idea vincente può essere non decorare la crostata con le classiche strisce, ma usare forme diverse e più alternative.

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