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Lo Slow Food celebra la Giornata mondiale dei legumi

I cuochi dell’Alleanza del Trentino celebrano la biodiversità leguminosa insieme ai ristoratori e pizzaioli dell'Alleanza Slow Food dei Cuochi

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Anche quest'anno Slow Food celebra la biodiversità leguminosa insieme ai ristoratori e pizzaioli dell'Alleanza Slow Food dei Cuochi che in occasione del 10 febbraio (ma non solo) inseriranno nei loro menù ceci, cicerchie, fagioli, fave e tanto altro ancora, valorizzando i Presìdi Slow Food e le varietà locali in ricette della tradizione o in nuovi abbinamenti.
«Riscoprire i legumi, ingrediente versatile e indispensabile per una dieta sana ed equilibrata, è un’azione semplice ma molto potente, che tutti possiamo compiere nella nostra quotidianità. E per imparare tutti i segreti dei legumi in cucina non c’è niente di meglio che affidarsi alle cuoche e ai cuochi dell’Alleanza che conoscono i territori, stringono relazioni con i produttori e ci offrono gustosissime ricette» queste le parole della vice presidente Slow Food Italia Roberta Billitteri.
 
In Trentino hanno aderito numerosi ristoratori. Tommaso Bellante della Cantinetta di Varena (Ville di Fiemme) cucinerà una crema di cicerchia. Mario Di Nuzzo nello storico ristorante Nerina di Malgolo prepara gli gnocchi di patate ripieni al Casolet su zuppa di lenticchie di Onano. A Levico, al ristorante Boivin, Riccardo Bosco porta in tavola una zuppa di fagiolo zolfino e broccolo di Torbole, instaurando un dialogo tra Presidi Slow Food di territori diversi. Paolo Betti al Rifugio Maranza di Trento propone un humus di fagioli varietà antica della Valsugana, radicchio invernale e crostone di pan di segale. Anche Fiorenzo Varesco, dell’Osteria Storica Morelli, gioca in casa con una zuppa di fagioli del nostro orto con radicchio di Treviso stufato.Al ristorante del Beauty & Vital Hotel Maria a Carano, Monica Braito preparerà un Burger di fagioli rossi del nostro orto, rostì di patate, guacamole di broccolo di Torbole. Infine a Terzolas la Corte dei Toldi di Alessandro Daprà si cimenterà in una crema di zucca con lenticchie, castagne e pane integrale.
 
«L’Alleanza Slow Food – afferma Paolo Betti, referente del progetto per la nostra regione - è un patto fra cuochi e piccoli produttori per promuovere i cibi buoni, giusti e puliti del territorio e per salvare la biodiversità. I cuochi dell’Alleanza impiegando ogni giorno nelle loro cucine i prodotti di contadini, allevatori, casari, pescatori, viticoltori, artigiani che producono con passione e rispetto per la terra e per i loro animali. Nei nostri menù puoi trovare prodotti locali, Presìdi Slow Food, i prodotti dell’Arca del Gusto, dei Mercati della Terra e delle comunità di Slow Food».
 
Grande successo anche per l’iniziativa organizzata dalla Condotta Valle dell’Adige Alto Garda, un acquisto collettivo dei migliori legumi Presidio Slow Food d’Italia. Più di due quintali di legumi sono stati ordinati da circa quaranta persone: il fagiolo rosso di Lucca, il fagiolo zolfino e il fagiolo secondo piano dalla Toscana, il cece nero della Murgia Carsica dalla Puglia, la roveja di Civita di Cascia dall’Umbria, la cicerchia di Civita di Cascia dalle Marche, il pisello cento giorni dalla Campania e le lenticchie di Villalba dalla Sicilia.
Per approfondire la conoscenza dei legumi proposti per l’occasione, sono state realizzate delle interviste ai produttori che ne presentano caratteristiche organolettiche, territorio e usi gastronomici. I video, realizzati da Asia Gallato, studentessa dell’Università di Trento, nell’ambito di un progetto di tirocinio presso Slow Food, sono visualizzabili sulla pagina Facebook e sul slowfoodtrentinoaltoadige.com.
 
«I Presìdi Slow Food – sottolinea Tommaso Martini, Presidente Slow Food Trentino - sono comunità di produttori testimoni della cultura enogastronomica e delle buone pratiche agricole che rischiano di scomparire travolte dall’abbandono delle aree interne e della montagna, dai cambiamenti climatici, dal mancato ricambio generazionale e, più in generale, dalla centralità di un modello economico che le considera non più convenienti. I produttori dei Presìdi si impegnano a tramandare tecniche, mestieri e sapori, si prendono cura dell’ambiente e così facendo valorizzano territori e culture. Il progetto è in continua evoluzione da vent’anni. I territori nei quali nasce un Presidio riscoprono un senso di identità, attirano l’attenzione di cuochi di tutta Italia, diventano meta delle nuove forme di turismo attente alle relazioni e all’esperienza. I Presìdi dei legumi di tutto il mondo sono uniti in una rete internazionale denominata Slow Beans».

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