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L’amore dei Romani per Spelacchio

Il commento in un bigliettino: «Sembra che dorma…»

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Riportiamo una serie di commenti simpatici che sono nati sulla vicenda dell’albero di Natale che la Val di Fiemme ha venduto al Comune di Roma, il quale poi ha perso gli aghi in brevissimo tempo, guadagnandosi il nome di «Spelacchio».
E così, la carrellata con cui le televisioni del mondo hanno mostrato gli alberi di Natale, ha pietosamente dimenticato Roma capitale d’Italia.

I Romani però lo hanno amato e si sono sbizzarriti con moltissimi commenti, alcuni dei quali meritano essere riportati da noi.
Il più bello lo abbiamo pubblicato nel sottotitolo: «Sembra che dorma». Frase che si usa per parlare di un cristiano che è morto serenamente.
Il Comune di Roma ad un certo punto ne ha dichiarato la morte: «È ufficialmente secco».
«Ciao Spelacchio, – scrive un romano. – Sei divenuto l’ottavo Re di Roma.»
«Non ti dimenticheremo, – scrive un altro. – Non fiori (secchi) ma opere di bene!»
«Per volontà di Spelacchio, l’albero sarà cremato.»
Il monito del Papa a Virginia Raggi: «Mica vorrai fa’ pure er Presepe!»
Qualcuno ha pensato di sostituire Spelacchio con un gigantesco Arbre magique
«R.I.P.»
Maroni, presidente della Regione Lombardia, ha citato l’albero per ammonire sulla eventuale vincita elettorale dei 5 Stelle: «Ecco come diventerebbe l’Italia con loro al governo».

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