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Attentato di Tunisi, un salvagente per le Istituzioni

Sono passate otto ore e non sappiamo ancora quanti italiani siano rimasti feriti

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Comprendiamo che in questi momenti l’ultimo problema per le autorità tunisine possa essere quello di dare informazioni precise. Ma a otto ore di distanza si potrebbe anche pretendere di avere qualche notizia più precisa.

La nota ufficiale è di due italiani feriti, mentre la TV Al Arabiya parla di vittime anche tra i nostri concittadini.
Sempre per via ufficiale, i caduti sono una ventina. Ma nessuna conferma.
Eppure, la Tunisia si trova a 200 miglia dall’Italia.
A Torino il sindaco Piero Fassino è disperatamente alla ricerca di notizie sulla sorte di quattro dipendenti del suo comune, ma non riesce a sapere nulla. Per saperne di più attendeva la conferenza stampa di Gentiloni, quando avrebbe potuto telefonargli ed essere messo in comunicazione con lui.
Il nostro ambasciatore è certamente sul posto e sta facendo il possibile per avere notizie, ma di fronte a una situazione di emergenza come questa, forse la presenza del Ministro degli Esteri italiano (o quello europeo, che guarda caso è italiano) avrebbe potuto ottenere certezze subito.
Non vogliamo essere polemici, per carità, ma una maggiore capacità di gestire le emergenze potrebbe farci sentire protetti dal nostro Paese anche quando le circostanze sono straordinarie.

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