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Il salvagente ai politici lorogati dal potere... che non hanno

«La volpe e l'uva» di Bersani, Bindi, Letta e D'Alema. E i sogni dei detrattori di Lorenzo Dellai

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Tra le favole dell'estate, in cui la politica assume il ruolo che Fedro aveva attribuito a «la volpe e l'uva», una è arrivata anche in Trentino.
Ma andiamo per gradi e ricostruiamo (per rispetto dei nostri lettori) solo le ultime due settimane di vita politica.

Non più di due settimane fa, il segretario del PD Pier Luigi Bersani aveva dichiarato alla stampa di «non essere interessato a entrare in un governo tecnico allargato per giungere alle elezioni anticipate».
Neanche glielo avessero offerto davvero…

Una settimana dopo, Rosy Bindi aveva dichiarato ai microfoni della Rai che «il PD non teme le elezioni anticipate».
E vorrei vedere quale partito che ha perso le elezioni non vorrebbe andare a elezioni anticipate…

Qualche giorno fa è stata la volta di Enrico Letta.
La Camera respinge la mozione di sfiducia al sottosegretario Giacomo Caliendo e l'onorevole Letta, in una trasmissione televisiva di Rai Tre, dichiara che «è ben vero che non è stato sfiduciato, ma è stato sconfitto lo stesso».

D'Alema ha avuto due opportunità per fare bella figura.
La prima è avvenuta pochi giorni fa, quando ha proposto di «sostenere a larga maggioranza un governo tecnico presieduto da Tremonti». Ovviamente lo ha fatto senza neanche sentire l'interessato ma, ciononostante, il Corriere gli ha dedicato anche un titolone in prima pagina….
La seconda è di oggi, quando ha avuto modo di dichiarare a Rai Due la giusta soluzione: «Berlusconi dovrebbe farsi da parte».

Ma oggi ne è capitata una anche sulla solidissima scena politica trentina.
Nella conferenza stampa post giunta, che si è svolta al rifugio Barricata di Grigno, i giornalisti hanno chiesto di commentare le voci relative a una sua possibile candidatura nel caso di elezioni nazionali anticipate.

Non solo la risposta era scontata, ma dubitiamo seriamente sull'esistenza di queste presunte «voci»: Dellai rimane alla guida della Provincia autonoma di Trento, alla barba di coloro che non vedono l'ora di cavarselo di torno.
Anche in questo caso si è trattato dunque di un semplice sogno di mezza estate.

Da una parte ci viene in mente l'osservazione di Giulio Andreotti, quando disse che «il potere logora... chi non ce l'ha».
Dall'altra, ci si trova a domandare quale differenza ci sia tra la politica reale e quella dell'uomo della strada.

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