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Mondiali di Kazan: argento storico anche nei 4x200 femminile

Alice Mizzau, Erica Musso, Chiara Masini Luccetti e Federica Pellegrini conquistano per la prima volta un magnidico secondo posto

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Come loro nessuno mai. La staffetta 4x200 stile libero femminile colora d'argento la quinta giornata del nuoto ai sedicesimi mondiali in corso a Kazan vincendo la prima medaglia della storia dei mondiali nella specialità.
Alice Mizzau, Erica Musso, Chiara Masini Luccetti e Federica Pellegrini conquistano un secondo posto bellissimo, quasi insperato chiudendo in 7'48"41 nella gara vinta dalle extraterrestri statunitensi, guidate dai fenomeni Missy Franklin e Katie Ledecky, in 7'45"37.
Terza la Cina in 7'49"10. E' la quarta medaglia della spedizione russa del nuoto dopo gli argenti della Pellegrini nei 200 sl, Gregorio Paltrinieri negli 800 sl e il bronzo della staffetta 4x100 sl maschile.
Equagliato il record di medaglie in un'edizione mondiale con 12 metalli (2 ori, 3 argenti e 7 bronzi). Lo stesso numero di Fukuoka 2001.
Le campionesse d'Europa a Berlino si sono esaltate stasera nel "freddo" pomeriggio alla Kazan Arena con una gara di testa, forza, muscoli, tattica e cuore. Le azzurre sapevano che potevano limare qualcosa rispetto al mattino (1'52"51), ma addirittura hanno fatto meglio di 4 secondo e 10 centesimi.
Alice Mizzau ha dato il la alle danze chiudendo la prima frazione quarta con 1'57"50; poi il testimone è passato a Erica Musso (scatenata sul podio con un selfie cui hanno partecipato tutte le premiate) che ha chiuso settima in 1'58"66 ma a solo due secondi dalla Gran Bretagna; sorprende Chiara Masini Luccetti che lanciata si supera e in 1'57"52 riporta le compagne al quinto posto a un secondo e 20 centesimi dalle britanniche.
Poi Federica Pellegrini completa l'opera con una frazione shock da 1'54"73 (seconda solo a quella della Sjostroem - 1'54"31) che rimonta sia le inglesi ma anche le svedesi per un secondo posto storico. La Divina fa meglio anche della campionessa mondiale dei 200 sl Ledecky, che chiude la staffetta americana in 1'55"64.
 
Era la quinta volta che l'Italia nuotava la finale della 4x200 femminile. In precedenza era avvenuto a Roma 1994 per il settima posto in 8'23"78 (Borgato, Salvalajo, Vianini, Tocchini); a Fukuoka 2001 per il sesto in 8'08"56 (Vianini, Chiuso, Parise, Striani); a Roma 2009 per il quarto in 7'46"57 (Spagnolo, Filippi, Carpanese, Pellegrini) e a Barcellona 2013 per il settimo in 7'57"91 (Mizzau, De Memme, Carli, Pellegrini).
«Solo inclinando tutti i pianeti al giorno giusto e all'ora giusta potevamo farcela – racconta Federica Pellegrini al suo secondo argento iridato a Kazan dopo i 200 sl di ieri – Sono soddisfatta contenta, in gara non ho capito niente.
«Addirittura un argento, una medaglia totalmente inaspettata. È un sogno realizzato. Trovarsi tutt'e quattro in forma insieme è difficile.
«Alice ha lanciato la staffetta e cambiato lo stato mentale della stessa. Io mi sono vista lì e mi sono detta: non posso molare. La Musso è la matricola, mentre la Masini è la moglie della bestia [Federico Turrini – NdR]; Alice è la determinazione, è passata anche da momenti difficili come la perdita di una persona cara. Spesso la differenza in una finale la fa la determinazione.
«Da capitana posso dare consigli ma posso anche incazzarmi, ma oggi non ce n'è stato bisogno perché avevamo tutte la testa giusta.»
 
Un inizio difficile dopo l'esclusione dalle batterie dei 200 sl per Alice Mizzau che si è riscattata aprendo la staffetta.
«Avevo sempre avuto fiducia in me stessa e ringrazio le mie compagne di staffetta che me l'hanno confermata - ripete la ventiduenne di Udine allenata da Fred Vergnoux e Max Di Mito tesseerata Fiamme Gialle e Team Veneto, quarta lo scorso anno agli Europei di Berlino nella gara individuale. Ho tirato fuori tutto al momento giusto. Loro mi hanno trasmetto molta tranquillità e fiducia mi ha aiutato tantissimo in questa gara.»
Terzo cambio Chiara Masini Luccetti ha ridato fiducia avvicinando le azzurre al podio.
«Stamattina dopo le batterie mi sono detta che dovevo dare tutto, perchè sapevamo che la speranza di salire sul podio c'era – racconta la toscana ventiduenne di Calenzano allenata dal tecnico federale Stefano Franceschi e tesserata per Forestale e Nuoto Livorno – è stata una stagione positiva per me e sono contentissima.
«Sapevamo che gli Usa erano imprendibili per i cambi che avrebbero effettuato in finale, ma essere dietro di loro ci inorgoglisce maggiormente.»
Chiusura con Erica Musso, la più giovane del quartetto che sale sul podio iridato al suo primo mondiale.
«Sono contentissima, ringrazio i tecnici che mi hanno dato fiducia da aprile inserendomi in questa fantastica staffetta, – commenta la ventunenne piemontese di Savigliano allenata da Maurizio Divano e tesserata per AN Savona e Fiamme Oro Roma. – Ho dato il 100% in allenamento per cercare di dare il mio contributo.
«Un po' di amaro c'è per il tempo, volevo fare di meno ma questa medaglia è pazzesca, non ci credo. Un'emozione incredibile.»
 
«È quasi una vittoria. Le ragazze si sono superate perché il contesto era eccezionale. Sono contento di aver continuato a dare fiducia alla Mizzau che non aveva iniziato bene il mondiale – dichiara il DT azzurro Cesare Butini – sono state brave tutte, perché non è facile entrare in corsia quattro in una finale mondiale.
«Solo per Federica Pellegrini rappresenta la normalità, ma per le altre non lo è perchè la pressione era tanta. Hanno gestito bene le energie e si sono superate.
«È un successo meritato, e in previsione olimpica c'è sempre la possibilità di inserire Stefania Pirozzi che qui non ha potuto partecipare per problemi fisici.»

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