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«Tutto il Trentino in campo per le Olimpiadi»

Il neo assessore allo sport Gottardi ha incontrato ieri il Coordinamento provinciale per i Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano-Cortina 2026

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Primo incontro ufficiale per l’assessore Mattia Gottardi con il Coordinamento trentino Olimpiadi e Paralimpiadi Milano-Cortina 2026. Negli spazi di Casa Moggioli, il neo assessore allo sport è stato accolto dai rappresentanti del comitato Cristian Sala, Mauro Bernardoni, Paola Mora, Tito Giovannini e Pietro De Godenz (assenti per impegni istituzionali i componenti Maria Bosin e Alessandro Santuari) per un primo confronto sulle progettualità messe in campo a breve-medio termine a due anni dall’appuntamento a cinque cerchi.
 
«Entro a far parte di una macchina organizzativa già avviata e ben consolidata da tutti i punti di vista – ha spiegato Gottardi –. Da parte mia garantisco la massima disponibilità e vicinanza».
«Il percorso di avvicinamento alle Olimpiadi e Paralimpiadi – ha continuato Gottardi – sta proseguendo il suo iter e nei giorni scorsi ho già potuto dare una prima piccola mano battezzando le due delibere relative al trasferimento di risorse e l’accordo tra le parti per la prossima costruzione del villaggio olimpico di Predazzo. Il mio apporto non mancherà nel corso del tempo».
 
Durante il meeting sono stati esposti i progetti legati all’appuntamento olimpico avviati a breve. L’obiettivo è quello di coinvolgere tutti i partner e stakeholder al fine di dare la massima visibilità all’evento, dal momento che il Trentino giocherà un ruolo di sicuro protagonista in quanto sulle piste e sui trampolini della val di Fiemme si assegneranno un terzo delle medaglie in palio e considerando anche l’alto numero di turisti (8-9 milioni di persone stimate ogni anno) che trascorrono del tempo sul territorio.
 
Saranno messi in campo, quindi, progetti ad hoc per far respirare a chiunque l’atmosfera olimpica partendo dalle promozioni sul web e sulla carta, ma anche attraverso sponsorizzazioni, vestizione del territorio, mostre e installazioni, coinvolgimento di giovani, scuola e volontariato e per finire anche azioni di legacy per far sì che il riverbero olimpico possa durare il più a lungo possibile anche dopo la chiusura della più importante manifestazione sportiva al mondo.

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