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Giochi Paralimpici, Day 9: 10 medaglie per l'Italia

Gli azzurri raggiungono quota 58, eguagliando le Paralimpiadi di Seoul 1988

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Sono 10 le medaglie conquistate dagli azzurri nella nona giornata dei Giochi Paralimpici Tokyo 2020.
L'ennesimo risultato straordinario per il nostro Team, che raggiunge quota 58 medaglie, eguagliando, in questo modo, le Paralimpiadi di Seoul 1988.
La medaglia del metallo più pesante arriva dal ciclismo, con l'oro del team relay di handbike.
Quattro argenti e due bronzi dal nuoto, un argento dal tiro con l'arco, due dall'atletica.
 
 Ciclismo  
Medaglia d'oro per l'Italia nel Team Relay di handbike ai Giochi Paralimpici di Tokyo. Al Fuji International Speedway gli azzurri Luca Mazzone, Paolo Cecchetto, Diego Colombari hanno conquistato la 50esima medaglia della spedizione azzurra in Giappone nel segno di Alex Zanardi.
Sotto la pioggia scrosciante, gli azzurri di Mario Valentini sono stati pressoché perfetti sin dalla partenza, prendendo il comando della gara con Cecchetto.
Il lombardo passava il testimone a Luca Mazzone che a sua volta aumentava il vantaggio sui rivali, che per ampi tratti ha superato il minuto. Impeccabile anche l’apporto di Diego Colombari, il sostituto designato di Zanardi, che continuava a tenere gli azzurri saldamente in testa.

Dopo tre frazioni da un giro per ciascuno, toccava proprio a Colombari l’onore di chiudere in bellezza e tagliare il traguardo col pugno destro alzato al cielo, prima di abbracciare i compagni e poi scattare a festeggiare il ct Valentini, portato in trionfo da tutto lo staff.
Si tratta della settima medaglia per il paraciclismo al Fuji Speedway, la prima del metallo più prezioso a cui si aggiungono cinque argenti (due per Mazzone, uno per Cornegliani, uno per la Porcellato e uno per Farroni) e un bronzo (l’unico podio al femminile, griffato Aere).
 
 Tiro con l'arco  
Al suo esordio alle Paralimpiadi la reggina Enza Petrilli, classe '90 (ha compiuto gli anni lo scorso 28 agosto) si è giocata la finalissima dell'Individuale ricurvo contro l'iraniana Zahra Nemati che si è conclusa allo spareggio dopo un incredibile recupero dell'azzurra.
Il match finisce 6-5 (10-9) e vale il terzo oro consecutivo per Nemati, che conquista un risultato storico, mai raggiunto prima dopo l'oro di Londra 2012 vinto in finale con Elisabetta Mijno e quello di Rio 2016.
Per Enza Petrilli si tratta invece di un successo inimmaginabile se consideriamo che quella di Tokyo era solamente la sua seconda gara internazionale!
 
Dopo i primi 3 set Petrilli era sotto 1-5 (21-27, 28-28, 20-25). Poi anche la Nemati commette qualche errore ed Enza ne approfitta vincendo il quarto e quinto parziale 22-21 e 25-23 che vale il 5-5 e lo shoot off.
Nell'ultima freccia al 9 della Petrilli la campionessa iraniana piazza una X che nulla toglie al grande successo dell'arciera italiana.
 
«È un argento che brilla più di un oro, assolutamente inaspettato, – ha detto l'azzurra subito dopo la freccia di spareggio. – È la mia seconda gara internazionale e per questi me la godo ancora di più.»
«Una gioia indescrivibile, devo ancora metabolizzare perché è un'emozione troppo forte, – ha detto ai microfoni di Rai Sport. – Anche quando ero sotto 5-1, quando la mia avversaria ha commesso degli errori ci ho provato e ci ho creduto fino alla fine.
«Quando ero alla freccia di spareggio mi sono detta vada come vada, io ho già vinto.»
 
Sulle condizioni ambientali aggiunge: «Il vento oggi non ha dato fastidio, c'era la pioggia che è stata incessante ma alla fine mi ha portato fortuna.
«Non avrei mai immaginato di venire a Tokyo e arrivare a vincere una medaglia. Sono poco meno di 4 anni che tiro con l'arco, quindi ero arrivata qui senza aspettative.»
Questa la dedica dell'azzurra: «Dedico la medaglia alla mia famiglia, al mio fidanzato e al mio allenatore, che ci crede più di me...».
A questo punto mirino su Parigi 2024: «Non conosco il francese ma studierò», conclude con uno splendido sorriso di commozione la giovane atleta calabrese.
 
Si ferma ai quarti, invece, la corsa di Elisabetta Mijno nell'Individuale Ricurvo W2, L'arciera piemontese è stata sconfitta dalla greca Poimenidou 5-6.
 
 Nuoto  
Pioggia di medaglie, ancora una volta, dalla disciplina del nuoto.
Nei 400 stile libero S6, Antonio Fantin conquista il primo argento di giornata, nuotando in 4:55.70, 1.28 di ritardo dal brasiliano Glock (4:54.52).
Terzo il rappresentante della RPC Lenskii (5:04.82).
«Sinceramente speravo di chiudere tutto il ciclo che avevo iniziato vincendo questa gara come ai Mondiali del 2017 a Città del Messico e poi ai Mondiali di Londra e agli ultimi Europei, – osserva Fantin. – Mi dispiace molto, soprattutto dopo l'oro di ieri ma non mi aspettavo che il brasiliano nuotasse così, anche perché quest'anno non era andato mai sotto i 5:05.
«Sono soddisfatto di come stiano andando queste Paralimpiadi soprattutto perché è la mia prima partecipazione a un evento del genere e sono molto contento del record mondiale di ieri.»
 
Il secondo argento arriva con Simone Barlaam nei 100 farfalla S9. Il milanese ferma il tempo sul 59.43, secondo alle spalle dell'australiano Martin, che con 57.19 stabilisce il nuovo record mondiale.
Terzo l'atleta della RPC Skaliukh (1:00.54).
Quarto, con il tempo di 1:00.75, Federico Morlacchi.
«Sono contento, ho fatto una bellissima gara e ho portato a casa l'argento, che è pur sempre un argento conquistato a una Paralimpiade – spiega Barlaam – peccato non essermi avvicinato al record del grande Federico Morlacchi.
«Domani ci sarà l'ultima gara, la staffetta, dove puntiamo ad andare a medaglia e a chiudere in bellezza questi Giochi.»
 
Ancora una medaglia, la quinta, per Stefano Raimondi, secondo nei 100 dorso S10.
Il veronese nuota in 59.36, terminando la sua gara alle spalle dell'ucraino Krypak (57.19) e davanti al francese Marais (1:01.30). Quarto Riccardo Menciotti con1:01.46.
«Negli ultimi metri ho cercato di centellinare le forze per affrontare le gare di domani e arrivare sul secondo gradino del podio.
«L'ultimo 25 è stato davvero duro ma ho dato tutto quello che riuscivo a dare e sono felice. Domani avrò i 200 misti dove incontrerò di nuovo l'ucraino.
«Al momento lo ritengo una spalla sopra le mie possibilità ma cercherò di dargli fastidio per farlo tirare un po’ di più.»
Per quanto riguarda il bilancio dei Giochi sino a questo momento Raimondi ammette: «Mi aspettavo una medaglia in più, quella nei 50 stile nella prima giornata.
«Mi son detto che se avessi continuato così sarebbe stata dura. Poi, per fortuna, il giorno dopo ho affrontato quella che è la mia gara e sono riuscito a vincere. A quel punto ho preso fiducia anche sotto l'aspetto mentale.»
 
È argento anche per Arjola Trimi nei 50 stile libero S4: 40.32 il tempo della lombarda, che si piazza alle spalle dell'australiana Watson (39.36) e davanti alla spagnola Fernandez Infante (40.85).
«Una gara bellissima, mi sono divertita molto – assicura la Trimi – sono contenta del mio tempo, anche se speravo di fare 40.
«Il bilancio di questa Paralimpiade è assolutamente positivo, non avrei potuto chiedere di più.»
 
Vale la medaglia di bronzo il tempo di 1:14.87 fatto registrare da Francesco Bettella nei 50 dorso S1. Oro all'israeliano Shalabi (1:11.79), argento all'ucraino Kol (1:13.78). "Non sono contento al 100% - ha dichiarato il nuotatore padovano - secondo me potevo puntare a un tempo più basso, tant'è che nella gara dei 100 ho fatto il passaggio dei 50 più veloce e quel passaggio avrebbe voluto dire oggi medaglia d'argento.
«Mi sentivo bene anche in riscaldamento e ho voluto partire forte ma alla fine l'ho pagata. Forse, con l'esperienza che ho, potevo giocarmela un po’ meglio e questo è quello che mi rincresce di più, perché la medaglia d'argento era là.
«Ad ogni modo sono contento per aver conquistato due medaglie in due gare - prosegue Bettella - e poi bisogna dire che ho fatto la prima gara il primo giorno e oggi è il nono: tenere alta la concentrazione durante tutto questo tempo non è stato facile.»
 
Nei 50 stile libero S4, bronzo per Luigi Beggiato con 38.12. L'oro è andato all'israeliano Dadaon (37.21), l'argento al giapponese Suzuki (37.70).
«Se qualcuno, un anno e mezzo fa, mi avesse detto che sarei andato alla Paralimpiade e avrei vinto addirittura tre medaglie non ci avrei creduto – ammette Beggiato – quindi sono molto soddisfatto.
«Per quanto riguarda la gara di oggi, ho avuto un problema in partenza, mi si sono accavallate le gambe e questo non mi ha permesso di avere un buon assetto, inoltre ho commesso un errore in arrivo ma aver ottenuto tutti questi risultati, essermela giocata con dei grandissimi campioni vuol dire tantissimo.
«Sono molto fiducioso in vista del prossimo anno e, in prospettiva futura, per Parigi 2024.»
 
Nei 50 dorso S1 femminili, quinto tempo per Angela Procida con 1:12.69. Primo gradino del podio per la Yip, nuotatrice di Singapore (1:02.04), terzo per la cinese Feng (1:11.55).
Nei 50 S3 maschili, settimo posto per Vincenzo Boni (47.68).
Successo per il messicano Lopez Diaz (44.66), secondo e terzo posto rispettivamente, per il cinese Zhou (45.25) e per l'ucraino Ostapchenko (49.95).
 
 Atletica  
Seconda medaglia a questi Giochi per Oney Tapia: dopo il bronzo nel peso, l'atleta italo-cubano ottiene il terzo posto anche nel disco di categoria F11. Sotto una pioggia battente, Tapia lancia 39.52, misura che lo pone sul terzo gradino del podio dietro al vincitore della gara, il brasiliano da Silva (43.16), e all'raniano Olad, secondo con 40.60.
«Non sono soddisfatto – confessa l'azzurro – questa è la mia specialità e non sono riuscito a esprimermi come avrei voluto ma se ho portato a casa questo risultato vuol dire che è questo che potevo fare.
«La pioggia e la pedana scivolosa hanno inciso moltissimo sulla mia prestazione, anche se nel corso della gara sono riuscirò a migliorarmi.
«Ho pensato: o la va o la spacca e alla fine qualcosa ho portato a casa. Non sono molto contento ma va bene così, vorrà dire che da domani avrò ancora più voglia di rivincita.»
 
In serata è arrivata la seconda medaglia per l'atletica, grazie all'argento nel salto in lungo di Martina Caironi. La bergamasca ottiene la misura di 5.14, al termine di una gara vinta dall'australiana Vanessa Low (5.28). Bronzo per la svizzera Elena Kratter (5.01).
«È stata una gara con una pedana molto veloce, in cui ho provato a mettere grandi energie nei primi tre salti – racconta l'azzurra – nonostante l'esperienza, quando ti trovi una pedana nuova, in una posizione diversa, in una gara tanto importante e magari sei anche sotto si rischia di andare in confusione.
«In realtà sono rimasta molto concentrata, sapevo di poter arrivare a 5.30, che poi era il mio obiettivo, ci ho sperato e provato tantissimo.»
Ora testa ai 100 metri: «Una gara forse ancora più importante, che affronterò tra due giorni.
«Mi sento bene ma in questa Paralimpiade ci sono molti nuovi atleti e mi rendo conto che la sfida è molto più serrata.»
 
A Tokyo però c’è un’altra bella storia da raccontare ed è quella di Nicky Russo. Convocato in azzurro dopo un anno di prove esemplari nel getto del peso F35 che lo hanno portato al bronzo europeo, il lanciatore lucano si esprime alla meglio nonostante le condizioni climatiche avverse e si piazza all’ottavo posto nella specialità.
Il suo migliore tentativo vale 12,58, ma il podio è lontano: «È da un mese che sto sognando e ho fatto fatica a capire dove mi trovavo. Quando sono entrato allo stadio, ho realizzato che stavo disputando le Paralimpiadi.
«Spero di riviverla quest’esperienza, magari facendo un risultato migliore e facendo vedere quello che valgo, non queste misure. Non è una scusante, pioveva tanto, con la sclerosi sono instabile dovendo fare appoggio solo sulla gamba destra.
«Purtroppo al secondo lancio sono leggermente scivolato e da lì la mia gara a livello mentale è finita. Vorrei far capire a tutti la bellezza di quello che si vive stando qui con tutti questi atleti professionisti che vanno oltre le proprie possibilità.
«Ora tocca a me dimostrare con i fatti di essere degno di poter partecipare ad un’altra Paralimpiade.»
 
 Taekwondo  
Niente medaglia di bronzo per Antonino Bossolo. Il lottatore palermitano ha chiuso la sua partecipazione ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 con una sconfitta nella finale per il terzo posto nel taekwondo K44 -61kg combattuta nella Hall B del Makuhari Messe: il nazionale azzurro ha gettato la spugna al primo round sul punteggio di 14-2 a causa di un infortunio, lasciando la vittoria e il podio al turco Mahmut Bozteke.
 
 Canoa  
Nella canoa, Eleonora De Paolis conquista la semifinale della KL1 200m.
In semifinale anche Veronica Silvia Biglia nella VL2 200m Va’a, Kwadzo Klokpah nella KL3 200m e Federico Mancarella nella Kayak KL2 200m.

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