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«Il Var è un salvagente per chi deve decidere in campo»

Collina: «In Qatar avremo una squadra di 129 ufficiali di gara molto preparata»

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Foto Daniele Paternoster.
 
Tante giacchette nere nelle vesti di colleghi (oltre ad appassionati e curiosi) per ascoltare nella sala di rappresentanza della Regione, Pierluigi Collina, non a caso presidente della Commissione Arbitri della FIFA. Insomma il capo degli arbitri di tutto il mondo.
«Tra pochi mesi c’è un mondiale ed ora dovrò trattare con 129 ufficiali di gara in Qatar. Un esercito più che una squadra, un compito diverso da quando facevo l’arbitro.
«Ho scelto questa carriera perché me lo ha suggerito un mio compagno di squadra al liceo. Forse c’era qualcosa nel mio Dna, ma di carattere sono un iper competitivo e fare l’arbitro mi ha dato tanto, non solo una finale di Coppa del Mondo. Qui c’è anche il trentino Daniele Perenzoni, imparare a decidere serve comunque.»
 
Cosa serve per arbitrare?
«In primis l’amore per il calcio. Il percorso può iniziare giocando e si può anche tifare per una squadra… «Nessuno chiede ad un giocatore per chi tifa, perché quando diventa una professione ognuno tifa per se stesso.
«Molti ragazzi non giocheranno né arbitreranno mai in serie A, ma diventeranno uomini.»
 
Il Collina arbitro non aveva in campo la tecnologia.
«È un salvagente che ti salva ed è molto importante averlo. Gli errori avevano e hanno una conseguenza anche sull’arbitro non solo sulle squadre in campo.»
Russia 2018 ha rivoluzionato il settore dell’arbitraggio.
«C’è stato un livello molto alto. Sono stato molto soddisfatto e la tecnologia Var di certo ha aiutato ed il presidente della Fifa Infantino ci ha creduto molto sin da subito.
«Il fuorigioco semiautomatico? Ci lavoriamo dal dopo Russia e la pandemia ci ha molto rallentato, ma in Qatar vogliamo fare ancora meglio, in questo caso maggiore precisione sul fuorigioco.
«Serve accorciare molto i tempi per tracciare le linee del Var, il software traccia 29 punti del corpo dei giocatori 50 volte al secondo. Al termine viene creata una immagine tridimensionale.»
 
Molti obiettano che certe azioni non possono andare al Var.
«Si tratta di un valore aggiunto, è la possibilità di avere un confronto. Poi decide sempre l’arbitro. Dopo 6 anni dalla sua introduzione si possono fare valutazioni se sia necessario introdurre delle modifiche.»
A Qatar ci saranno tre arbitri donne.
«Credo che la sensibilità degli arbitri ci sia, aldilà del genere. La squadra si sta già preparando da mesi. Mi fa piacere che tutti oggi parlino della Federica Caputi, ma io ho detto che aveva delle capacità già molti anni fa.»
 
Il calciatore più signorile?
«Dennis Wise del Chelsea, oggi ad al Como, mi diede una pacca sul sedere per sdrammatizzare la situazione durante un match. Non so se si tratti di signorilità…
«Io giocatore? Si ho giocato da centrale difensivo, quello che un tempo si chiamava libero…»
Un errore grave commesso sul tappeto verde?
«Premetto che per decidere in campo serve molta autostima. Si devono dimenticare gli errori. Ecco perché non me lo ricordo più.
«A un collega non è facile dire che per un po’ non arbitrerà perché ha sbagliato, ma le scelte che hai fatto sono dettate solo dal campo. Non da altro.
«Io sono favorevole al confronto tra arbitri e stampa, ma con tempi e modi particolari.
«Al mondiale in Qatar gli arbitri non faranno incontri con i media a fine gara.
«Mi piace il basket e non avrei potuto arbitrare in quello sport perché sono troppo tifoso della Fortitudo Bologna.»

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