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Para Ice Hockey, l'Italia a Ostrava per i mondiali

La Nazionale azzurra da domani in Repubblica Ceca nella rassegna iridata. Dopo il 5° posto della scorsa edizione l'obiettivo è confermarsi tra le big del movimento

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La Nazionale italiana in posa con la maglia in memoria di Andrea «Ciaz» Charotti: 9 sono dell'Alto Adige.
 
È arrivato il momento più atteso da tutta la stagione.
Scatta domani sabato 27 aprile in Repubblica Ceca il Mondiale di para ice hockey che vedrà le migliori formazioni del pianeta darsi battaglia sul ghiaccio di Ostrava.
L’Italia, reduce dal 5° posto di due anni fa nell’ultima rassegna iridata tenutasi in Corea del Sud e quarta alla Paralimpiade invernale giocatasi sempre nel paese asiatico lo scorso anno, vuole confermarsi nel gotha internazionale.
 
Gli azzurri apriranno la loro avventura mondiale il 27 aprile contro la Svezia (ore 9), poi il giorno successivo (28 aprile ore 9.30) affronteranno il Giappone e, dopo un giorno di riposo, nella serata di martedì 30 aprile (ore 20) sfideranno i padroni di casa della Repubblica Ceca.
Dall'1 al 4 maggio si passerà alla seconda fase che assegnerà le medaglie. Gli Stati Uniti e il Canada restano le squadre da battere, con Corea del Sud e Norvegia un gradino sotto.
 
Sono 17 gli azzurri convocati dal c.t. azzurro Massimo Da Rin: Alessandro Andreoni (Polha Varese), Gabriele Araudo (Sportdipiù Torino), Gian Luca Cavaliere (G.S.D. Alto Adige), Christoph Depaoli (G.S.D. Alto Adige), Alex Enderle (G.S.D. Alto Adige), Stephan Kafmann (G.S.D. Alto Adige), Sandro Kalegaris (Polha Varese), Julian Kasslatter (G.S.D. Alto Adige), Stefan Kerschbaumer (G.S.D. Alto Adige), Gabriele Lanza (Sportdipiù Torino), Nils Larch (G.S.D. Alto Adige), Andrea Macrì (Sportdipiù Torino), Emanuele Parolin (Polha Varese), Florian Planker (G.S.D. Alto Adige), Roberto Radice (Polha Varese), Santino Stillitano (Polha Varese), Francesco Torella (G.S.D. Alto Adige).
 
Queste le parole del commissario tecnico dell’Italia, Massimo Da Rin, all’immediata vigilia.
«Abbiamo fatto un'amichevole con la Norvegia in cui ho visto molte cose positive. Era la prima volta che avevo a disposizione la squadra al completo e l’inserimento dei giovani nel gruppo è stato convincente.
«Rispetto alla Paralimpiade, in cui mi ero affidato a una rosa più esperta e rodata, ho inserito sei nuovi giocatori, che sono pronti ad affrontare il loro primo Mondiale. Le incognite ci sono, è ovvio, ma il mix tra vecchi e nuovi sta funzionando.
«Non ci siamo posti nessun obiettivo particolare, viviamo partita per partita e dovremo restare compatti, poi si vedrà come andrà il torneo. Semmai l’obiettivo minimo è di restare nel Gruppo A, mentre per confermarci tra le prime 5 ci sarà da combattere, ma sono fiducioso.»

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