Home | Arte e Cultura | Grazie a chi ha condiviso il nostro disagio per l’«Italia dimenticata»

Grazie a chi ha condiviso il nostro disagio per l’«Italia dimenticata»

Oltre 5.000 persone hanno letto il nostro articolo sulla «gaffe» dell’Italia non citata tra gli Stati Fondatori dell’Europa

Ringraziamo i 5.000 lettori che oggi hanno voluto leggere l’articolo (vedi) che commentava la gaffe del filmato prodotto dal Parlamento Europeo in occasione del ritiro del premio Nobel per la Pace, in cui venivano citate solo la Francia e la Germania tra i Paesi fondatori.
Avevano dimenticato solo Alcide De Gasperi, il quale per primo aveva creduto nel sogno più grande del vecchio Continente: riunire quegli stati che per più di mille anni avevano provato a sopraffarsi tra di loro.
Forse proprio perché De Gasperi era cresciuto in Trentino, terra di confine, forse perché aveva studiato in un’università austriaca frequentata anche da serbi, croati, cechi, slovacchi, ungheresi, forse perché era stato parlamentare a Vienna e a Roma. Fatto sta che De Gasperi ha creduto fermamente nella possibilità di vedere un giorno l’Europa Unita. Noi, grazie a lui, l'abbiamo vista.
 
Molti lettori hanno anche commentato il fatto increscioso. Tra questi l’amico Giorgio Cogoli, che ci ha informati che la nuova versione dello spot, rifatto rapidamente, ora comprende anche l'Italia e De Gasperi.
Lo ringraziamo, anche se non avevamo dubbi che l’avrebbero rifatto per tempo.
Resta la gaffe clamorosa e imperdonabile di un presidente del Consiglio Europeo (il belga Herman Van Rompuy) che per pudore ora dovrebbe dimettersi per aver dimostrato di sapere poco o nulla della storia di quell’Europa che presiede.
(Va da sé che se non si dimettono per cose più gravi, l’aver dimenticato l’Italia rappresenta solo una seccatura.) 
 
Sicuramente la sua gaffe verrà dimenticata presto.
Ci auguriamo solo che Herman Van Rompuy non si voglia candidare al «Premio De Gasperi - Costruttori dell’Europa», che la Provincia autonoma di Trento ha ideato proprio per premiare coloro che, dopo l’illustre trentino, hanno speso la propria vita per mettere nuovi tasselli per il raggiungimento del traguardo di un’Europa davvero Unita.

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