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Così cambia il sistema della cultura in Trentino

L'assessore Tiziano Mellarini presenta le linee di intervento per la XV legislatura, caratterizzata da inevitabili tagli per oltre il 30% dell'anno precedente

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La scorsa settimana abbiamo pubblicato l’intervista esclusiva fatta dalla nostra collaboratrice Nadia Clementi, che aveva chiesto all’Assessore Mellarini alcune indicazioni sul futuro della Cultura in Trentino (vedi intervista).
Oggi l’assessore ha presentato il dettaglio di quanto già anticipato tramite nostro, precisando come intenda distribuire i tagli imposti da una minore disponibilità finanziaria.
Tra le cose che merita sottolineare, il valore in termini percentuali dei fondi destinati alla Cultura in Trentino: l’1,29% (lo scorso anno era l’1,4%), contro lo 0,75% investito dal resto del paese.
In tutto la cifra messa a disposizione della Cultura si aggira sui 70 milioni. Il 18% dei quali è destinato ai beni culturali, il 26% alle attività culturali, il 56% agli enti culturali.
Il centro S. Chiara di Trento assumerà sempre maggiori competenze in termini di produzione culturale e potranno farvi riferimento tutti i soggetti del territorio trentino.
I Musei avranno entro qualche anno un consiglio di amministrazione comune, che avrà compiti amministrativi. I musei peraltro dovranno abituarsi ad avere sempre meno disponibilità, come vedremo in un altro servizio. In tutto, però, i musei vantano 1.050.000 visitatori anno.
I punti di forza della Cultura sono le strutture che siamo riusciti a darci in questi anni, ma cneh le biblioteche e il patrimonio diffuso sul territorio e ben conservato. I punti deboli riguardano le troppe sovrapposizioni di attività e la mancata integrazione delle iniziative.  
E sarà su questi aspetti che il riordino della disponibilità finanziaria dovrà muoversi.

«La proposta di riordino del sistema della cultura in Trentino, così come definito per la XV legislatura, indica con forza che è il momento di scelte importanti, a partire dalla situazione finanziaria con risorse in calo e alla necessità di ridurre la frammentazione e di dare maggiore dinamicità e di valorizzare in modo più compiuto il potenziale del nostro territorio, a partire dal volontariato culturale.»
Così Tiziano Mellarini, assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento, oggi, durante la presentazione - nella sede di piazza Dante - delle linee di intervento nel sistema della cultura.
 
«Oggi c'è lo spazio - ha continuato Mellarini - per ottenere risposte significative con azioni di sistema: mettere in rete le istituzioni, i musei, i castelli, assegnare un ruolo diverso al Centro culturale S.Chiara che avrà funzioni di primo piano dopo la modifica delle legge di riferimento. Lo facciamo perché la cultura possa dare le risposte attese a tanti giovani e possa ribadire il suo ruolo di motore per lo sviluppo economico. Dobbiamo aprire nuovi orizzonti, perché la cultura trentina è una straordinaria ricchezza che merita le nostre convinte attenzioni.» 
 
 
 
All'interno del sistema provinciale della cultura - realtà articolata e variegata, con punti di forza ed elementi di criticità - operano dunque le linee di intervento per la XV legislatura con una mappatura del comparto con i dati, le funzioni, le attività, le piattaforme e i ruoli che lo compongono. Partendo dalla mappatura si definiscono le prospettive in tema di governance, obiettivi e azioni, prevedendo interventi a legislazione invariata e nuovi interventi legislativi.
A livello strategico si ribadisce come occorra perseguire concretamente una logica di sistema integrato in cui le parti non vengano più pensate e interpretate come entità isolate, ma insiemi collegati in maniera strutturale fra di loro, capaci di interagire e collaborare.
Occorre dunque impostare un’organizzazione nuova per gestire in maniera più efficace, più efficiente il patrimonio culturale diffuso sul territorio e tutto ciò che riguarda la produzione culturale e artistica. Lo sforzo di integrazione va rivolto soprattutto al territorio e nello specifico alla fruizione del patrimonio culturale, verificandone la qualità, la distribuzione e quantità.
 
In questa legislatura si interverrà dunque per garantire la sostenibilità dell’offerta e della produzione culturale considerando la diminuzione delle risorse e nel contempo la richiesta crescente di innovazione e creatività a tutti i livelli.
Fra le proposte l’adeguamento dei regolamenti dei musei e del Centro Servizi Culturali Santa Chiara per alcuni elementi puntali riguardanti le reti e i sistemi culturali, nonché il personale degli enti, la modifica della disciplina dei criteri per l’erogazione dei contributi nell’ambito della cultura e la definizione delle convenzioni per l’attivazione del Centro Servizi di supporto dei musei.
 Per quanto riguarda i nuovi interventi legislativi le modifiche proposte alla legge 15/2007, sulla disciplina delle attività culturali, prospettano la creazione di un ente unico dei musei in luogo degli attuali 4 enti strumentali, la ridefinizione del ruolo del Centro Servizi Culturali Santa Chiara, il riconoscimento dei distretti culturali, quale modalità organizzativa che individua nel patrimonio culturale l’asse strategico di un modello di sviluppo e la riattivazione degli Accordi di Programma col territorio.
E questo necessario «fare rete» trova proprio nel varo del nuovo portale della cultura un suo primo, importante momento.
 
Nella foto che segue, la dottoressa Paola Dalprà, nuovo punto di riferimento per l'intero comparto, di cui parleremo in altro articolo.
  

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