Terza giornata del 18° Religion Today Filmfestival

Grande attenzione per Ori Gruder, domani arriva Adi Adwan, regista druso

Un pubblico attivo e coinvolto quello che ha animato la serata che il Religion Today Filmfestival ha dedicato al tema dei tabù delle religioni.
Curiosità e interesse, ieri sera, sia per il film del regista ultra-ortodosso Ori Gruder, Sacred Sperm, che per Lazzaro vieni fuori, cortometraggio italiano che tocca il tema dell'omosessualità.
Nel pomeriggio di ieri inoltre, durante le proiezioni della sezione migranti, un folto gruppo di profughi bengalesi ospiti a Isera, hanno popolato la sala del Teatro San Marco.
Oggi la giornata continua con proiezioni durante tutto il pomeriggio, stasera in programma Barren e Timbuktu, domani Arabani, con la presenza del regista druso Adi Adwan.
 

 
Partecipazione e curiosità da parte del pubblico dopo la visione di Sacred Sperm, il film del regista ultra-ortodosso Ori Gruder, che, presente in sala, dopo la proiezione ha risposto alle numerose domande degli spettatori.
Sacred Sperm è un viaggio di consapevolezza dell'autore dentro uno dei fondamentali comandamenti per la comunità chassidica: «non disperdere il seme.»
Dal palco Gruder racconta la sua esperienza personale, affermando l'importanza che per la comunità ultra-ortodossa ha questo comandamento e come lo stesso si debba insegnare ai figli, cercando però una modalità chiara, che superi il tabù
«Volevo trovare il modo più corretto per insegnare questo comandamento a mio figlio – afferma Gruder – ma avevo necessità di una ricerca perché non sono cresciuto nella comunità ultra-ortodossa e non sono stato educato in modo religioso; la mia è stata una conversione maturata nel tempo e divenuta realtà quando ero già adulto. Il mio film è stato apprezzato anche da molti membri della comunità e come prima cosa ho cercato la benedizione del mio Rabbi. Credo che nell'era di internet si debba prendere atto che parlare di questo tema è necessario e sono quasi convinto che chi mi ha permesso di fare un documentario come questo lo abbia fatto proprio perché, convinto della necessità attuale di prendere la questione in mano, non sapeva come affrontarla. Se tu vuoi farlo per primo, mi hanno lasciato intendere, fai pure!».
 
Reazioni positive anche al corto Lazzaro vieni fuori, film nato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, per la regia di Lorenzo Caproni, anche lui presente alla proiezione.
Il programma del festival continua lungo tutto il pomeriggio di oggi, per arrivare a stasera quando ci sarà la proiezione dell'atteso Timbuktu.
Prima però la serata propone Barren, che si pone nello stesso percorso legato ai tabù delle religioni ma in una prospettiva più femminile, raccontando la storia di una donna ultra-ortodossa che, in segreto, prende la pillola anticoncezionale.
Anche domani, martedì 13 ottobre, intensa giornata al Teatro San Marco.
 
Nel pomeriggio, a partire dalle 15.30, A Team, breve documentario polacco che esplora le dinamiche di gruppo e le possibilità di aiuto concreto che nascono dall'incontro tra le persone.
A seguire, Father, un cortometraggio che narra il rientro a casa di un ragazzo ebreo dopo un viaggio in India che lo ha reso molto religioso.
Ancora nel pomeriggio un focus dedicato all'Iran con il lungometraggio Right to silence, un quadro impietoso della condizione dei religiosi nell'Iran contemporaneo.
Durante il pre-serale, a partire dalle 17.45, invece, la proiezione del film Arabani, del regista Adi Adwan, il primo regista druso a girare un lungometraggio in Israele.
 

 
Il film racconta il difficile rapporto con la comunità d'origine (che non accetta coppie miste) di un giovane druso che rientra nel villaggio in cui è nato dopo molti anni, con la donna ebrea che nel frattempo ha sposato.
La serata, organizzata in collaborazione con il Cineforum Trento, propone tre titoli: Vice Versa, Nell'ora che non immaginate e Männin.
Vice Versa è un film a soggetto, una storia d'amore tra un giovane ebreo religioso e una ragazza malata di tumore, un amore appassionato e intimo che supera le regole della religione e della società.
A seguire la proiezione di Nell'ora che non immaginate, cortometraggio italiano di David Gallarello che sarà in sala a presentarlo insieme al teologo Leonardo Paris.
La serata si concluderà con Männin, cortometraggio tedesco in cui Uomo e Donna, Adamo ed Eva, sono alla ricerca di se stessi e della loro identità perduta.
Mentre il festival procede con le proiezioni, sono iniziati lavori delle giurie che assegneranno i diversi premi.