Giornata mondiale dell’acqua, le statistiche fornite dall’ISTAT

Tra le regioni è l'Umbria in testa per consumi (71,0%), mentre in Trentino-Alto Adige si registra il valore più basso (43,7%)

Secondo il report Istat, pubblicato in occasione della Giornata mondiale dell'Acqua, gli italiani non si fidano a bere l'acqua di rubinetto.
Nel 2018 la quota più alta di famiglie allacciate alla rete idrica comunale era pari al 98,5%, nel Nord-ovest, mentre la più bassa si registrava nelle Isole (93,1%).
Le famiglie allacciate alla rete idrica comunale che si ritengono molto soddisfatte del servizio offerto sono il 21,3%, quelle abbastanza soddisfatte il 63,3%, ma il livello di soddisfazione varia sul territorio.
Le famiglie molto o abbastanza soddisfatte sono nove su dieci al Nord, otto nel Centro e nel Sud e scendono a sette nelle Isole.
 
Per quanto riguarda le famiglie poco soddisfatte, gli scostamenti maggiori si registrano in Calabria (26,6% poco soddisfatte contro 9,6% molto soddisfatte), Sardegna (24,3% contro 8,8%) e Sicilia (22,7% contro 11,1%).
La percentuale di le famiglie in cui almeno un componente beve quotidianamente oltre un litro di acqua minerale è pari al 63%.
Il consumo più elevato si registra nelle Isole (69,0%), quello più basso al Sud (55,8%).
Tra le regioni è l'Umbria in testa per consumi (71,0%), mentre in Trentino-Alto Adige si registra il valore più basso (43,7%).
 
Rispetto all’assenza di interruzioni della fornitura, l’87,4% delle famiglie dichiara di essere molto o abbastanza soddisfatto.
Tuttavia, in Calabria e Sicilia quelle poco o per niente soddisfatte raggiungono il 40,2% e il 31,9%.
Il livello di soddisfazione delle famiglie è più basso per quanto riguarda la comprensibilità delle bollette: solo sei su dieci dichiarano di essere molto o abbastanza soddisfatte.
Le famiglie poco o per niente soddisfatte sono il 37,3%, ma la quota aumenta sensibilmente in tre regioni del Mezzogiorno, al punto da interessare circa la metà delle famiglie: Campania (51,5%), Sicilia (50,6%) e Sardegna (49,4%).