Centrali idroelettriche e catasto, «patto di collaborazione»
L'obiettivo è arrivare all'attribuzione di una rendita catastale, al Catasto fondiario e fiscale delle centrali idroelettriche
Un accordo tecnico di collaborazione
che getta le basi per la soluzione al problema dell'attribuzione
della rendita catastale per le centrali idroelettriche presenti sul
territorio della provincia di Trento.
E' questo il senso della firma apposta ieri presso la sede
dell'Assessorato all'urbanistica e agli enti locali, al «patto di
collaborazione» fra il Servizio catasto della Provincia autonoma di
Trento e i rappresentanti delle grandi società concessionarie di
impianti per la produzione di energia idroelettrica.
A sottoscriverlo il dirigente del Servizio Catasto, Roberto Revolti
e i rappresentanti di Hydro Dolomiti Enel (Lorenzo Cattani),
Dolomiti Edison Energy (Marco Merler), Dolomiti Energia (Rudi Oss),
Primiero Energia e ACSM - Azienda Consorziale Servizi
Municipalizzati del Primiero (Francesco Colaone).
A sottolineare l'importanza di un accordo - unico nel suo genere in
Italia - che punta a criteri di equità nell'accelerazione della
definizione delle modalità di dichiarazione e dei criteri di
classamento di queste particolari unità immobiliari, la presenza
dell'assessore Mauro Gilmozzi e del presidente del Consorzio dei
Comuni, Marino Simoni.
Adesso l'obiettivo è di arrivare entro quattro mesi
all'attribuzione di una rendita catastale per ogni Comune
amministrativo posto sul percorso dell'impianto idroelettrico ed
infine, entro 18 mesi, arrivare alla completa definizione
cartografica (Catasto fondiario) e fiscale (Catasto fabbricati)
delle centrali idroelettriche.
«Una tappa importante - sottolinea l'assessore Gilmozzi - cui si è
arrivati grazie alla volontà di collaborazione di tutti,
autonomamente, sapendo che quel che si vuole è evitare contenziosi
e garantire flussi economici immediati ai Comuni nel segno di una
storia, quella delle centrali idroelettriche trentine, che ha
segnato la vicenda stessa della nostra autonomia.»
E' infatti per risolvere l'annoso problema che riguarda
l'attribuzione della rendita catastale degli impianti per la
produzione di energia idroelettrica, che presenta come noto una
molteplicità di casi e di tipologie di accatastamento, che il
Servizio Catasto e le Società concessionarie concordano sulla
necessità di un accordo che riguardi le modalità di dichiarazione e
di classamento.
Questi i criteri che trovano la condivisione
1 - la rendita catastale dell'impianto
idroelettrico dovrà essere assegnata per ciascun Comune
Amministrativo posto sul suo percorso seguendo i criteri e le
modalità previste per le dichiarazioni catastali; per questo sarà
necessario individuare almeno un numero di particella edificiale
per Comune Amministrativo posizionato su proprietà della
concessionaria o almeno su proprietà comunale; nel caso in cui non
sia possibile assegnare una particella edificiale, secondo il
precedente criterio, in quel Comune non sarà calcolata nessuna
rendita catastale;
2 - per gli edifici o impianti privi di
identificativo mappale (particella edificiale) il Catasto
provvederà, se indispensabile, ad individuarne la loro posizione
nella cartografia catastale; la loro esatta conformazione,
posizione e numero verrà definita successivamente con tipi di
frazionamento presentati a cura delle società proprietarie o
concessionarie;
3 - in attesa della presentazione delle definitive
pratiche di accatastamento o variazione, entro 120 giorni il
Catasto attribuirà ad ogni unità immobiliare una rendita catastale
sulla base dei dati forniti dalle Società;
4 - entro 18 mesi le Società, firmatarie,
presenteranno, agli Uffici del Catasto competenti territorialmente
i frazionamenti necessari alla corretta individuazione di tutti i
fabbricati e delle aree individuanti l'impianto e le conseguenti
dichiarazioni Docfa comprensive tutti i dati tecnici necessari al
classamento.
Se a livello nazionale interverranno nuovi e diversi criteri o
modalità di classamento e di calcolo della rendita catastale, su
istanza di parte in cui si rilevi una sostanziale differente
impostazione della stima o su iniziativa del Servizio Catasto, si
potrà intervenire, secondo le norme di legge, a rideterminare la
rendita catastale.