Consiglio d'Europa: accuse fuori luogo di razzismo alla polizia

L’Ira di Meloni – Telefonata di sostegno del Presidente Mattarella al Capo della Polizia Vittorio Pisani – Il commento del Sindacato della Polizia Penitenziaria

Il Consiglio d'Europa è un'organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia, i diritti umani, l'identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali nei Paesi.
Bene, è stato proprio questo Consiglio d’Europa che, nel suo rapporto sull’Italia, ha denunciato «critiche indebite che mirano a minare l’autorità dei singoli giudici che decidono sui casi di migrazione» e ha attaccato anche le forze dell’ordine che «fanno profilazione razziale durante le attività di controllo, sorveglianza e indagine, soprattutto nei confronti della comunità rom e delle persone di origine africana».
 
Una accusa pesantissima, che suscita la reazione non solo della premier Meloni ma anche di Sergio Mattarella.
La Premier ha dichiarato che «Le nostre forze dell’ordine sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni. Meritano rispetto, non simili ingiurie».
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al Capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, esprimendogli lo stupore per le affermazioni contenute nel rapporto della Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa e ribadendo stima e vicinanza alle forze di Polizia.
 
Dura anche la posizione del Sappe (il sindacato della Polizia Penitenziaria) su presunto razzismo forze di polizia italiane
«È un dovere tutelare le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria e di tutto il Comparto Sicurezza alla luce delle inaccettabili conclusioni del rapporto sull'Italia della Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa, adottato il 2 luglio e pubblicato oggi, – si legge nel comunicato inviato alle redazioni. – L’impegno del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, il SAPPE, è sempre stato ed è quello di rendere il carcere una casa di vetro, cioè un luogo trasparente dove la società civile può e deve vederci chiaro, perché nulla abbiamo da nascondere ed anzi questo permetterà di far apprezzare il prezioso e fondamentale - ma ancora sconosciuto - lavoro svolto quotidianamente, con professionalità, abnegazione e umanità dalle donne e dagli uomini della Polizia Penitenziaria.»

Tenendo conto che l’occasione di sputtanare la polizia italiana è scaturita dalla vicenda dell’Albania, possiamo dire che il Consiglio d’Europa ha perso l’occasione per stare zitto.
È un problema, quello degli immigrati, che i Paesi europei hanno lasciato volentieri all’Italia.
E adesso si permettono anche di criticare il comportamento della Polizia, che alla fin dei conti deve solo obbedire al potere Esecutivo e a quello Giudiziario.
L’occasione di stare zitti invece non l’hanno persa le sinistre, come se il problema riguardasse un Paese diverso dal loro.