«La tramvia elettrica Lavis - Moena, 1904 - 1907»

Conferenza voluta da Transdolomites sulle ferrovie locali a scartamento ridotto, «Binari per il futuro del Trentino» – Biblioteca civica di Trento giovedì 18 giugno

Dopo l’incontro del 21 maggio che si tenne al MUSE il 21 maggio e quello del 9 giugno che ebbe luogo nella Biblioteca Comunale di Trento, quello del 18 giugno rappresenta il terzo e ultimo evento dedicato alla Tramvia Avisana.
In questa occasione il programma prevede la presentazione in anteprima del primo libro dedicato al Progetto Stern & Hafferl 1904 per la nuova Tramvia Lavis-Moena il cui progetto esecutivo è tuttora custodito nell’ Archivio Storico della Biblioteca Comunale di Trento.
Si tratta di una pubblicazione essenzialmente non tecnica ma con un forte taglio storico e umanistico.
Ventiquattro anni di storia che non riguardano solo Lavis, e le valli di Cembra, Fiemme e Fassa ma la stessa città di Trento che a lungo per voce della propria amministrazione pubblica e la cittadinanza si mobilitò a sostegno della Tramvia Avisana.

Dalla lettura di quegli eventi una grande lezione di storia e di partecipazione alle scelte per il futuro del Trentino poi compromesse dall’avvento della Prima Guerra Mondiale e successivamente dagli anni ’50 in poi dal grande sviluppo della mobilità privata.
Giuliano Poier e Roberto Bazzanella saranno i relatori della prima parte della conferenza.
Ad Annibale Salsa il ruolo di volgere lo sguardo al futuro per una strategia di investimenti ferroviari per il riposizionamento del Trentino nel settore dei trasporti a favore dei residenti e per il turismo.
 
Negli anni ’50 e ’60, in Italia, le tramvie urbane, ma soprattutto quelle extraurbane, tranne rare eccezioni, venivano inesorabilmente eliminate e sostituite in larga maggioranza con autobus.
Stessa sorte subivano numerose ferrovie di interesse locale. Il trasporto su ferro, soprattutto sulle brevi e medie distanze, parimenti a quanto avveniva in talune altre nazioni occidentali (Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Spagna), veniva giudicato obsoleto e anacronistico, non più all’altezza dei tempi.
In questo contesto la tramvia Trento- Malé, realizzata negli anni 1907-1909, al tempo dell’amministrazione austro-ungarica, rappresenta proprio una di quelle rare eccezioni sopra citate.
Nel dopoguerra fu scelto di trasformare la tramvia in vera e propria ferrovia, ricostruendo ex-novo tutto il tracciato.
All’epoca poté sembrare più una scelta politica che tecnica, ma il tempo è galantuomo e tale scelta si dimostrò doppiamente vincente.
La nuova ferrovia, inaugurata il 13 dicembre 1964, dotò le valli del Noce di un sistema di trasporto affidabile, sicuro, di alta capacità e rispettoso dell’ambiente.
 
Questo è comprovato dall’elevato numero di viaggiatori trasportati giornalmente (oltre 8.000, nei giorni feriali di scuola – dato relativo all’anno 2014). Pure la scelta di mantenere lo scartamento ridotto - fuori tempo, a giudizio di molti tecnici dell’epoca - ha permesso di contenere sensibilmente i costi di costruzione e, nel contempo, di rendere più flessibile il tracciato, avvicinando il più possibile la ferrovia ai centri abitati.
Un’oculata amministrazione da parte della direzione sociale ha reso possibile annoverare la Ferrovia Trento – Malé tra le ferrovie concesse con uno dei migliori bilanci d’esercizio, favorendo ulteriori investimenti da parte dello Stato e della Provincia di Trento, con la realizzazione di una nuova stazione a Trento e di un prolungamento oltre Malé verso Marilleva-Mezzana, e di un ulteriore rinnovo e potenziamento degli impianti fissi e del materiale rotabile, incrementando il livello di qualità e di sicurezza del servizio.
Oggi, senza dubbio, la Trento – Malé può essere considerata come esempio da seguire, in un’ottica di un nuovo concetto di mobilità sostenibile, nel caso si volessero realizzare nuovi collegamenti su ferro di interesse prettamente locale e, in particolare, turistico.