Trento – Lavori di spostamento della «Fossa di Piedicastello»
Si tratta di sistemare uno degli ultimi «pezzi» del sistema di raccolta acque esistenti da quando ancora l'Adige scorreva in via Torre Verde

Il Consorzio Trentino di Bonifica (nella foto, mentre parla alla conferenza stampa), ente delegato dalla Provincia Autonoma di Trento alla gestione delle opere pubbliche di bonifica, guidato dal presidente Luigi Stefani, inizierà il primo di luglio i lavori di spostamento della fossa di Piedicastello nel tratto adiacente la chiesa di S. Apollinare.
Lo scopo dell’intervento è il miglioramento del comportamento idraulico della Fossa di Piedicastello nel tratto tra lo scarico naturale in Adige, sito all’incrocio tra via Dos Trento e Lungadige Marco Apuleio, e l’impianto idrovoro posto un chilometro più a valle, nei pressi della nuova centrale di cogenerazione realizzata sull'argine destro dell'Adige.
La fossa di Piedicastello raccoglie le acque del rio Scala provenienti dal monte Bondone, ma anche tutte le acque bianche dell'intera zona di fondovalle in destra orografica dalla località Vela verso Sud, di via Dos Trento, del nucleo antico del borgo, dell’area dell’ex cementificio, della Motorizzazione Civile nonché delle aree industriali sotto il viadotto della strada statale Gardesana.
Le opere si rendono necessarie in quanto l’attuale percorso presenta una notevole strozzatura all’altezza dell’attraversamento del sedime dell’ex tangenziale che ne riduce la sezione utile passando dai 2,00 m per 1,00 di larghezza (sezione antico canale di scarico in Adige) a 70 cm per 90.
I lavori interesseranno via Dos Trento dall’incrocio con Lungadige Marco Apuleio, la piazza antistante la Chiesa di Sant’Apollinare e parte di via Lungadige san Nicolò dove sono situati i parcheggi comunali.
Comporterà la posa di un canale prefabbricato per una lunghezza di circa 250 metri che sarà realizzato con un manufatto scatolare di luce interna 2,00 metri per 1,50.
Inoltre Si poserà anche un tratto di 210 metri di collettore della fognatura nera comunale, in sostituzione dell'esistente.
Le due condotte avranno una quota di posa di circa 3,50 metri dal piano stradale ed una pendenza costante del 0,2% che consentirà alla nuova fossa di smaltire in sicurezza la portata massima sollevata dall’impianto idrovoro di Piedicastello, che risulta essere di 2.500 litri al secondo.
Si andrà così a migliorare il comportamento idraulico andando a bypassare la strozzatura nel vecchio tracciato.
I lavori per la realizzazione del «Nuovo tracciato della fossa di Piedicastello – rio Scala» sono stati finanziati dal Servizio Bacini Montani della Provincia Autonoma di Trento per un importo di Euro 750'000,00 ed è stato delegato Il Consorzio Trentino di Bonifica a curare la fase di progettazione e realizzazione.
Il progetto redatto dall’ing. Marco Varneri con studio in Trento è stato consegnato ed approvato nel mese di dicembre del 2012.
Le opere state affidate a seguito di gara alla ditta Crimaldi S.r.l. con sede in Via Luc, 10 38010 LOVER DI CAMPODENNO (TN) e sono iniziati il 1 luglio 2013.
I lavori saranno seguiti dalla Soprintendenza per i beni Architettonici e Archeologici della Provincia autonoma di Trento poiché l’area d’intervento risulta essere limitrofa ad zona di interesse archeologico ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e saranno effettuati con la supervisione di un archeologo.
Si prevede che l’opera, salvo imprevisti in particolare per quanto riguarda l'eventuale rinvenimento di reparti archeologici, sarà ultimata entro novembre 2013.
E' interessante osservare che il vecchio tracciato della fossa, attualmente collocato esattamente sotto l'abside della chiesa di Santa Apollinare, è stato costruito evidentemente prima dell'abside stessa, realizzata verso la metà del diciannovesimo secolo.
Il canale, costruito con grossi massi in pietra rossa di Trento e coperto con lastre della medesima pietra, di sezione circa cm 100 di larghezza per 200 di altezza, ha una notevole pendenza rispetto alle altre fosse di bonifica, a dimostrazione che esso raccoglieva le acque del borgo di Piedicastello e del rio Scala e le convogliava si nell'Adige, ma non nel punto attuale, oltre un chilometro a valle, bensì nel vecchio alveo, distante poche centinaia di metri, poi rettificato nel 1850 circa.
Quindi il vecchio canale è uno degli ultimi «pezzi» del sistema di raccolta acque esistenti quando ancora l'Adige scorreva in via Torre Verde; ed a dimostrazione di ciò vi è la sua posizione, sotto l'abside della chiesa e la pendenza elevata dell'ultimo tratto, compatibile con quella di un canale di scolo nel suo ultimo tratto e non con quello di una fossa di bonifica.
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