Drodesera 34esima edizione: «Skillbuilding»
Dal 24 luglio al 2 agosto 2014 alla Centrale di Fies di Dro
Nuovi orizzonti per il trentaquattresimo appuntamento di «Centrale Fies» con le performing art: il festival trentino, divenuto centro propulsore dell’innovazione artistica in ambito nazionale e internazionale, mette in campo nuove capacità, sfida se stesso e si fa specchio di un intero anno di lavoro, progettazione e cambiamento.
SKILLBUILDING [24 Luglio-2 Agosto] è arti performative, arti visive, comunicazione, grafica, marketing; un club notturno dove artisti che abitualmente operano in altri ambiti disciplinari sperimentano i loro progetti musicali ma è anche un importante premio per la performance e un punto di incontro per i più importanti centri di produzione europei dedicati all’arte contemporanea che qui vengono a conoscere le realtà più vive della nostra scena.
Proprio dall'Europa la nuova edizione del festival chiama a raccolta una selezione di artisti internazionali divenuti oramai punti di riferimento nell'ambito delle arti sceniche e performative.
Erna Ómarsdóttir e Valdimar Jóhannsson/ Shalala cie, nuovo collettivo della coreografa e danzatrice islandese che ha conquistato il pubblico con le sue esibizioni potenti, eccentriche, ironiche e sempre intrise di immaginario horror, presenta «To the bone», un talk show sulla sua vita e sull’incontro di persone con diverse skill in cui i sistemi di credenze e di metodi sul lavoro vengono esaminati nelle loro contraddizioni e somiglianze.
«Lazyblood» è invece il titolo del live musicale presentato dalla stessa formazione all'interno di un vero e proprio club notturno: il Mould Club.
Dedicato ai performer che hanno deciso di misurarsi con la forma concerto e i tour date nei club, questo spazio di Centrale Fies, ospita, tra gli altri, anche il francese Jean-Luc Verna che con il suo I Apologize ha già incantato gli spettatori di musei e spazi performativi di tutto il mondo tra cui il Centre Pompidou e il Palais de Tokyo di Parigi.
Lo svizzero Massimo Furlan / Numéro23Prod, muovendosi tra arti visive e performative, in Gym Club racconta con ironia la vita di Arnold Schwarzenegger, mentre dal Belgio il gruppo Berlin, con il progetto dal suggestivo titolo Perhaps All The Dragons, si concentra sulla biografia di persone incontrate durante un viaggio intorno al mondo: trenta schermi si fondono in una tavola rotonda con altrettanti spettatori per creare un polittico digitale intrigante e profondamente umano.
Ancora sul rapporto tra singolarità e collettività e sugli elementi biografici riflette il collettivo con base londinese Barcelona, che, interagendo con gli artisti di FIES FACTORY, si interroga sul significato di «creazione collettiva».
Ad impreziosire l'elenco delle presenze internazionali di SKILLBUILDING sono, infine, tre tra i nomi più importanti nel panorama delle arti contemporanee: l’acclamato coreografo Jérôme Bel, i performer e attivisti politici John Jordan e Isabelle Frémeaux / The laboratory of insurrectionary imagination (celebre la loro azione insurrezionalista alla TATE GALLERY) e l’artista Aníbal López (A-1 53167) le cui performance sono state ospitate, tra gli altri, da Documenta 13, Kassel e la 49ª Biennale di Venezia. A loro il compito di inaugurare la nuova edizione di Live Works Vol.2 – Performance Act Award, il premio per la performance realizzato in collaborazione con il centro di documentazione Via Farini DOCVA e giunto alla sua seconda edizione.
Non meno significativa l’attenzione di SKILLBUILDING per la scena italiana: i nomi che hanno avuto un ruolo esemplare nell'evoluzione delle discipline performative nazionali dialogano con le compagnie che sono cresciute e hanno trovato dimora tra le mura di Centrale Fies per il progetto Fies Factory.
Non a caso Centrale Fies dedica alla compagnia Pathosformel (che proprio durante quest’anno ha annunciato la conclusione della propria attività performativa in vista di nuovi territori di ricerca) la giornata di apertura del festival: Disparition è una festa lunga un giorno in cui rivedere per l’ultima volta l’intera produzione artistica di un gruppo che ha segnato profondamente la ricerca teatrale degli anni zero (in successione T.E.R.R.Y, La Prima Periferia, An Afternoon Love, La più Piccola Distanza, La Timidezza Delle Ossa) e rintracciare i semi delle sue nuove competenze.
Se la storica compagnia romana Accademia Degli Artefatti con Nollywood – Io non sono così, in privato vive il festival raccontando le biografie di alcuni degli artisti cresciuti nell'incubatore di Fies (Marta Cuscunà, Codice Ivan, Teatro Sotterraneo, Anagoor, Francesca Grilli), questi avranno il compito di dare voce ad una generazione sempre tesa a disgregare con intraprendenza i confini di genere trovando senza timore le proprie skills in più ambiti disciplinari.
Anagoor presenta la sua nuova produzione Virgilio Brucia, affondo immaginifico sulla figura di Virgilio e sul rapporto tra arte e potere (lo spettacolo è accompagnato dal progetto di comunicazione #romaeuropafies, che vede per la prima volta gli uffici marketing e comunicazione di due realtà affini – Centrale Fies e Fondazione Romaeuropa – collaborare attraverso brainstorming e residenze per trovare nuove formule di racconto dell’opera performativa).
Doppia la presenza di Teatro Sotterraneo, in scena con Be Normal!, parte del progetto Daimon Project e War Now!, sguardo sulla Grande Guerra nato da una collaborazione con Valters Sīlis all’interno del progetto internazionale SharedSpace.
Dopo il recente successo alla Biennale Danza di Venezia, Dewey Dell presenta Marzo coniugando danza e scrittura drammaturgica in una coreografia dall’estetica personalissima capace di reinventare Manga e Anime giapponese. Si cimenta in un vero e proprio casting Benno Steinegger | Codice Ivan che con The Casting analizza e ritrae le capacità di persone comuni, mentre analizza l’idea di fallimento Autoritratto con due amici di OHT Office for a Human Theatre, un’opera per rivitalizzare autoironicamente e sinceramente le proprie incapacità.
Infine Mara Cassiani feat. Team Paradiso (ovvero Roberto Fassone ed Enrico Boccioletti) presenta il suo ultimo lavoro, MMXIV Iconography: uno spettacolo in forma di DJ Set che ha avuto modo di svilupparsi anche attraverso le residenze creative e di pensiero a Centrale Fies.
Incontro particolarissimo quello tra Mali Weil e Codice Ivan. La compagnia sceglie di dismettere la propria prima performance Pink, Me & The Roses e di cederne l’interno asset – dal testo alle scenografie, dalla struttura concettuale al Premio Scenario vinto nel 2009 – al collettivo Mali Weil.
Saranno questi ultimi a lottizzarlo e rimetterlo in circolo parcellizzato, sotto forma di una nuova generazione di beni attraverso un’operazione di turnaround culturale.
Un’operazione di cultural design, concetto inerente anche alle future attività di FIES CORE, il nuovo progetto presentato da Centrale Fies: un incubatore di imprese legate al mondo della cultura, un hub strumento di aggregazione e diffusione per la definizione di nuovi scenari culturali che offre ai suoi ospiti una serie di preziose opportunità per costruire capacità personali e collettive volte al cultural design attraverso la creazione di nuovi format culturali.
Nuove formule anche per la Temporary Gallery, lo spazio dedicato alle arti visive da anni cuore pulsante della centrale idroelettrica e matrice del tema annuale del festival: l'artista Francesca Grilli e la curatrice Alessandra Saviotti presentano Una pratica indeterminata, primo exhibit della collezione privata di arti performative Centrale Fies, nella quale spiccano i nomi di Michael Fliri, Jan Hoeft, Amalia Pica, Teatro Valdoca e Nico Vascellari.
Specchio della nuova edizione del festival è, infine, l’attenzione posta da Centrale Fies all’ambito dell’identità visiva: attraverso la rinnovata collaborazione con il fashion brand collettivo Dead Meat e il suo immaginario potente e destabilizzante, Centrale Fies trasforma in immagine il filo che sottende l’intero SKILLBUILDING, le sue sfumature e i suoi significati, mentre da un’idea del collettivo The Mexican Standoff con il fotografo Dido Fontana per la realizzazione di Roberto Fassone nascono i trailer di presentazione del festival.
Con oltre 60 artisti e 21 prime nazionali, SKILLBUILDING è un luogo in cui costruire e mostrare le nuove capacità personali e collettive per un mondo in cui sembra esserci una sola possibilità e un unico tempo per allenarsi e scattare, danzare e combattere.