L’Universo femminile esplorato da Magoni e Franceschini

Lunedì 17 agosto a Busa del Cancanù sull’Altopiano della Paganella per «I suoni delle Dolomiti»

«Voci di donna nella terra che cambia», un progetto speciale su musiche del compositore Armando Franceschini, con la partecipazione di Petra Magoni, de I Virtuosi Italiani e del Coro da Camera Trentino, apre l’ultima serie di appuntamenti della 21a edizione de I Suoni delle Dolomiti.

Appena lasciate alle spalle le festività di Ferragosto, riprende il cammino musicale della 21a edizione de I Suoni delle Dolomiti: lunedì 17 agosto, a Busa del Cancanù, sull’Altopiano della Paganella, è in programma un evento speciale dal titolo «Voci di donna nella terra che cambia», su musiche del compositore trentino Armando Franceschini.
Un’esplorazione dell’universo femminile attraverso varie tematiche: i primi passi, l’amore, la vita familiare, il lavoro, la religiosità, la guerra, l’emigrazione.
Un confronto fra la tradizione popolare affidata alle voci femminili del Coro da Camera Trentino, diretto da Giancarlo Comar, e la contemporaneità raccontata dalla voce straordinaria dalle mille sfumature di Petra Magoni. A far da collegamento fra i vari temi, gli interventi strumentali dell’ensemble I Virtuosi Italiani.
 

 
Personalità poliedrica, Armando Franceschini è figura rilevante della vita musicale del Trentino: musicista e compositore, è stato lungamente docente al Conservatorio «Bonporti» di Trento, di cui nel 1989 è diventato Direttore, mantenendo l’importante carica fino al 2005.
Nell’arco della sua variegata attività, Franceschini ha collaborato con cori alpini, bande, festival, orchestre e teatri.
Per lungo tempo è stato partecipe delle vicende della musica leggera italiana, stabilendosi a Roma e collaborando con gli studi della RCA, uno dei più prestigiosi marchi discografici degli anni Sessanta e Settanta.
Di quel periodo sono le frequentazioni artistiche con Lucio Dalla, Bardotti, Baldazzi, Pippo Baudo, Bindi, Paoli, Caruso, Bacalov, Morricone e altri ancora. Lasciata Roma e tornato a Trento, Armando Franceschini si è dedicato principalmente all’insegnamento. Il suo percorso artistico è raccontato dalla giornalista Sandra Tafner in «Sogni di note - Un viaggio nei ricordi musicali di Armando Franceschini».
 

 
Voce duttile e versatile come pochissime altre, personalità scenica magnetica, dagli accenti teatrali, Petra Magoni ha preso parte con successo a precedenti edizioni de I Suoni delle Dolomiti, sempre con progetti particolari, tra cui «Cime domestiche».
Con alle spalle dischi a proprio nome e due partecipazioni al Festival di Sanremo, Petra Magoni ha trovato il terreno ideale per esprimersi compiutamente con il progetto Musica Nuda, ideato nel 2003 insieme con il contrabbassista Ferruccio Spinetti, all’epoca componente della Piccola Orchestra Avion Travel. Col tempo la formula si è affinata e consolidata sino a divenire una delle più originali proposte musicali italiane, apprezzata anche all’estero.
Singolare nel suo genere per l’originalità e la vastità del repertorio, proposto nel suggestivo organico a voci femminili, il Coro da Camera Trentino è formato da un numero variabile di componenti, musiciste e non, accomunate dalla forte passione per il canto corale. Sotto la guida di Giancarlo Comar, fondatore del coro e Direttore della Scuola di Musica di Borgo, Levico e Caldonazzo, l’ensemble svolge un’intensa attività concertistica e partecipa regolarmente a competizioni corali in Italia e all’estero, ottenendo spesso significativi riconoscimenti.
 

 
I Virtuosi Italiani sono una delle più note formazioni cameristiche italiane e puntano a dare testimonianza non soltanto della tradizione colta occidentale, ma anche di repertori e musicisti che non si collocano abitualmente nell’ambiente della musica cosiddetta classica.
Una scelta che Alberto Martini, Direttore Artistico de I Virtuosi Italiani, persegue da tempo con i progetti esclusivi già realizzati con lo stesso Paolo Fresu, con Uri Caine, Cesare Picco, Ludovico Einaudi e molti altri, assicurando un filo conduttore nella ricerca di nuovi linguaggi e generi artistici.
Busa del Cancanù si raggiunge da Andalo, con telecabina fino a Doss Pelà, poi a piedi: o lungo il sentiero 606 verso Malga Terlago e Passo Sant’Antonio, proseguendo sul sentiero panoramico 602 fino a Cima Canfedin e Passo San Giacomo (ora 2.30 di cammino, dislivello 400 metri, difficoltà E); o lungo strada forestale 610 (ora 1.30 di cammino, dislivello 150 metri, difficoltà E).
In occasione dell’evento è possibile partecipare a un’escursione con le Guide Alpine fino alla Cima Canfedin (ore 3 di cammino, dislivello 400 metri, difficoltà E; partecipazione gratuita su prenotazione 0461 5858360461 585836 , dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 18).
 
In caso di maltempo il concerto si terrà alle ore 21 al Palacongressi di Andalo.