Ad Ala, la «nuova» cittadella della musica e dei tessuti
Il percorso che collegherà le due sedi del nuovo Museo del Pianoforte si snoderà nel cuore della città, tra edifici storici pubblici e privati

Il sindaco di Ala Claudio Soini con l'assessora alla Cultura Antonella Tomasi.
Un nuovo Museo del Pianoforte, un museo diffuso, ad Ala, la città scelta da Mozart nel 1771 per un lungo concerto che si tenne tra il 17 e il 18 agosto.
Interamente comunale, moderno e attrattivo, oltre alle visite guidate il museo ospiterà proprio concerti e manifestazioni organizzati insieme alle associazioni musicali.
A gestirlo sarà una fondazione che si occuperà a tutto tondo del rilancio del centro storico.
«Parteciperanno Comune, Provincia, Comunità della Vallagarina, Cassa Rurale, privati, ma stiamo studiando anche una formula per consentire ai cittadini interessati e agli appassionati di acquistarne delle quote», – precisa l’assessora alla cultura e vicesindaca Antonella Tomasi.
Si spiega così l’acquisto dei 39 pianoforti di proprietà privata presenti in città, che verranno ridisposti tra Palazzo Pizzini e Palazzo Taddei entro metà estate. In parallelo la Provincia sta riallestendo a Palazzo Taddei un Museo dei Tessuti e dei Velluti che sarà pronto per il 2017.
«Così – prosegue Tomasi – Ala diventerà un vero e proprio museo a cielo aperto, con un percorso tra esposizioni al coperto e palazzi in centro storico.»
Il sindaco Claudio Soini parla di cittadella della musica e dei tessuti.
«Vogliamo tenere viva la città e salvare il commercio. In questo modo Ala, inserita nei circuiti turistici, diventerà più attrattiva.
«Il museo diffuso sarà la molla per dare aria nuova al centro storico, la chiave di volta per il rilancio.»
La Cittadella della musica
39 pianoforti, una spinetta, un organo a canne, uno a cilindro, una serinette, sei modellini di pianoforte su cui i bambini si esercitavano fin dai tempi di Mozart.
È la collezione costituita in trent’anni dalla professoressa Temenuschka Vesselinova insieme al marito Bruno di Lenna, che in tutti questi anni hanno reso visitabile nel Museo del pianoforte antico, a casa loro, e che si apprestano a cessare l’attività. Una collezione che il comune punta non solo a salvare, ma anche a ridisporre.
«Così il centro sarà rivitalizzato – spiega il sindaco Claudio Soini – il museo diffuso, presente nei due palazzi e nel percorso che si snoderà tra le vie storiche della città, sarà anche l’occasione per ripensare gli arredi urbani e dare vita a una vera e propria cittadella della musica.
«Si tratta inoltre – chiarisce l’assessora alla cultura – di riprendere l’esposizione dei pianoforti, riammodernarla, farne fruttare il valore culturale, turistico e economico.»
Nell’ultimo bilancio Ala ha investito 1milione e 800mila euro per gli strumenti del Museo del Pianoforte, con tanto di pannelli in cui si narra la storia dello strumento dalla fine del 18esimo alla fine del 19esimo secolo.
Un vero e proprio unicum in Italia, paragonabile a poche altre collezioni internazionali; spicca in particolare il buono stato di conservazione e funzionalità dei pianoforti più antichi.
A valutare il patrimonio, su commissione della precedente amministrazione, lo specialista Giovanni Paolo Di Stefano, che ha steso un expertise e stimato le condizioni per l’avvio dell’intera trattativa.
Il percorso storico – museale sarà artistico, didattico, culturale, per specialisti e pubblico generico.
«Pensiamo alle scolaresche, ma anche a molte manifestazioni. Lavoreremo in sinergia con il Festival Mozart e con le associazioni musicali – prosegue Tomasi – e poi ad Ala abbiamo il concorso Giacomo Sartori dedicato al mandolino, la prossima edizione si terrà nel 2017. Un festival che richiama musicisti da tutto il mondo.»
Il sindaco guarda anche al mondo della formazione.
«Vogliamo collaborare con i conservatori.»
I pianoforti verranno distribuiti tra il primo piano di Palazzo Pizzini, il cui restauro terminerà a breve, e palazzo Taddei. Il riallestimento degli strumenti dovrebbe terminare entro l’estate prossima.
La Cittadella dei tessuti
Il percorso che collegherà le due sedi del nuovo Museo del Pianoforte si snoderà dunque nel cuore della città, tra edifici storici pubblici e privati.
La Provincia sta ristrutturando Palazzo Taddei e in parte dell’edificio verrà riallestito entro il 2017 il Museo dei Tessuti e dei Velluti, mentre altre stanze ospiteranno, appunto, i pianoforti.
!Così mostreremo a cittadini e visitatori la città dell’epoca d’oro, Ala del 1700, partendo dalla cultura e dall’arte che la caratterizzarono», – spiega Tomasi.
«Puntiamo ad ampliare il marchio Città di Velluto di cui Ala già si fregia sull’intero centro storico, anche per botteghe e esercizi», aggiunge il sindaco.
La Fondazione per il centro città
Sarà una fondazione, o un ente simile, a gestire il Museo e la cittadella di musica e tessuti.
«Abbiamo già alcuni interessati – spiegano sindaco e assessora – Comune, Provincia, Comunità della Vallagarina, Cassa Rurale, privati. Stiamo studiando una formula per consentire ai cittadini e agli appassionati di acquistarne delle quote, così lo potranno sentire più loro.
«Sul Museo del Pianoforte puntiamo pian piano a ampliare il numero di manifestazioni musicali, per farne un vero e proprio volàno di sviluppo della città.
«E la fondazione verrà coinvolta anche sui velluti, l’altro patrimonio storico della città, oltre che sui palazzi e su un intero progetto, ambizioso e non facile, ma a cui teniamo moltissimo: il rilancio del centro alense.»