La «bottega» che in 500 anni ha cambiato solo tre proprietari
La Farmacia Dall'Armi in piazza Duomo a Trento, una delle più antiche d'Italia

Entrando nella Farmacia Dall'Armi in piazza Duomo a Trento ci ha colpito un calendario del 2013 dal titolo «Le Antiche Farmacie in Italia» edito dall'Accademia Italiana di storia della farmacia in cui nel mese di gennaio (foto nel testo) è riportata la storia della Farmacia Dall'Armi.
Abbiamo pensato che meritasse essere pubblicato.
La farmacia Dall’Armi, situata sotto i portici nord orientali di piazza del Duomo a Trento di fronte alla Torre civica, possiede antiche e nobili origini.
Basti pensare ai vari illustri personaggi che si sono susseguiti come proprietari e speziali nell’arco di sei secoli.
Il palazzo Dall’Armi, ubicato ai numeri civici 10 ed 11 sotto i portici tardo medievali, fu fatto costruire dai conti Balduini a metà del XV Secolo e poggia in parte le sue fondamenta sul cardo massimo della strada romana imperiale Claudia Augusta.
La facciata rivolta verso la torre Civica e la piazza del Duomo, realizzata nel periodo clesiano (XVI Secolo), presenta sei belle finestre archivoltate rinascimentali, un verone con ringhiera in ferro battuto e due portabandiera in ferro battuto, mentre sotto i portici merita attenzione l’incorniciatura lignea di noce.
L’arredamento della farmacia fu realizzato dagli artigiani Luigi ed Ernesto Segantini nel 1906 su progetto di Giovanni Telaiti per commissione del farmacista proprietario Rinaldo Tamanini-Dall’Armi.
Il mobilio è stato realizzato in noce in stile liberty (in base all'influenza dei secessionisti viennesi) con particolari intagliati nel legno di color ottone, secondo il gusto dell'epoca di impronta austro-ungarica.
Nei primi 500 anni di vita solo tre famiglie assunsero la proprietà della farmacia Dall'Armi: Balduini (dal 1400 al 1532), Crivelli (dal 1532 al 1772) e Dall'Armi (dal 1772 al 1928).
I conti Balduini, notissimi medici e speziali, abitavano nella parte occidentale della piazza del Duomo, nel palazzo che ancora oggi prende il nome di Palazzo Balduini.
Il notaio Balduini fu padre di Arcangelo e di Girolamo, illustri speziali e medici e proprietari della farmacia.
Arcangelo, console della città nel 1473 divenne medico personale del Principe Vescovo Giovanni IV Hinderbach e in seguito del Principe Vescovo Uldarico III de Frundsberg.
Fu il medico che eseguì l'autopsia del Simonino dopo il reperimento del suo corpicino senza vita.
L'anello di congiunzione nella conduzione della farmacia tra la famiglia Balduini e la famiglia Crivelli risale al 1525, quando il conte Andrea Crivelli, divenuto membro del Magistrato consolare di Trento, sposò Aurelia, figlia dello speziale Girolamo Balduini.Andrea fu il più illustre speziale della farmacia e fu un uomo dalle spiccate doti di ingegno rinascimentale, come dimostra il fatto che riuscì a emergere in vari campi della scienza.
Svolse l'attività di procuratore legale curando gli interessi di due notevoli nobili dell'epoca, Giovanni Antonio Pona detto Geremia e Antonio Giroldi a Prato, e fu eletto tesoriere e procuratore della città.
Assunse anche le funzioni di maggiordomo del principe Vescovo e assistente dell'ingegnere che si occupava della costruzione del Magno Palazzo (Castello del Buonconsiglio) e in seguito assunse la sovrintendenza alla costruzione del «Castello Novo» commissionata da Bernardo Clesio.
La farmacia rimase in mano alla famiglia Crivelli fino a quando, nel 1772, Bartolomeo Antonio Dall'Armi, medico e apotecario, ereditò la farmacia in seguito alla morte del conte Dionisio Crivelli, medico e speziale e fratello di Marta Crivelli che aveva sposato Andrea Dall'Armi.
Il figlio Francesco Dall'Armi e poi sua moglie Teresa ereditarono la proprietà della farmacia in seguito alla sua morte.
La vedova Dall'Armi nominò prima direttore Giuseppe Bertamini e poi suo figlio Francesco (1822-1871).
Teresa Dall'Armi trasmise poi per titolo ereditario al nipote Rinaldo Tamanini la proprietà della farmacia.
Illustre protagonista della storia trentina, diresse per quarantadue anni il Corpo dei «Civici Zappatori Pompieri», rimase a capo della farmacia per cinquantasette anni, fino a quando non fu rinchiuso nel campo di concentramento di Katzenau a causa delle sue ideologie irredentiste.
La farmacia passò poi per un breve periodo al dott. Eligio Armanini e poi al cav. Dott. Angelo Paolazzi.
Dopo la seconda Guerra Mondiale fu acquistata nel 1948 dal dott. Icilio Pattini che la gestì fino al 1976 per poi cederla in eredità al figlio dottor Alberto Pattini in base al decreto regio del 1830 che stabiliva la farmacia di diritto alienabile e non personale in quanto esistente alla data del 1775.
Dal 2011 la direzione della farmacia è affidata alla dottoressa Alessandra Pattini, figlia di Alberto.
Chi volesse saperne di più può consultare:
La famiglia Dall'Armi di Trento, fondatori dell'Oktoberfest di Monaco, della scuola comunale trentina di morale cattolica e della litografia in Italia, A. Pattini, ed. Comune di Trento, 1999.
I Tamanini nella terra degli avi, Olga Tamanini, ed. Blu di Prussia, 2013.
Facebook Farmacia Dall'Armi .
Alberto Pattini, valido collaboratore ell'Adigetto.it, conosciuto in Rete come «il Taumaturgo», è a disposizione per farne sapere di più
G. De Mozzi