L'omaggio di Ginevra Di Marco a Mercedes Sosa

Un concerto particolarmente intenso quello proposto oggi in Paganella a I Suoni delle Dolomiti per raccontare con le note la vita della celebre cantora argentina

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Per raccontare l'intenso concerto che Ginevra Di Marco ha portato - oggi 27 luglio - a I Suoni delle Dolomiti, sull'Altopiano della Paganella, basterebbe l'ultima e partecipatissima canzone: «Solo le pido a Dios», con tutto il pubblico in piedi a battere le mani a ritmo.
Un brano dedicato alla giustizia, alla ricerca della pace, al non essere indifferenti al dolore degli altri.
Tutt'intorno il panorama del Brenta con le cime velate dalle nubi o la valle dei Laghi che si tuffa nel Lago di Garda, o i verdi pascoli in quota punteggiati dagli abeti che hanno fatto da scenario a una storia in note, quella della vita di Mercedes Sosa, grandissima cantora argentina raccontata attraverso alcune delle sue più importanti canzoni.
 
Suoni latini, atmosfere da tango, e pensose ballate, talvolta dolenti e sospese come sospesa è stata l'esistenza di Mercedes Sosa.
Lei, infatti, voce limpida e purissima, da sempre impegnata nella battaglia in difesa dei diritti civili durante l'epoca triste delle dittature militari del sudamerica, finì in esilio per dieci anni e molta della sua nostalgia e struggimento si distillò nelle sue canzoni.
È il caso di «Razon de vivir» o di «Luna tucumana» scritta ripensando alla sua regione d'origine nel nord-ovest dell'Argentina.
 

 
Ma nelle sue canzoni c'è spazio per la vita intera, per l'amore e la quotidianità come in «Cosechero» o «Alfonsina», c'è spazio per la potenza del ritmo e il tango travolgente come in «Violin de Becho».
Molti scrissero per Sosa, grandi autori e scrittori da Victor Jara - che pagò duramente la persecuzione - alla cilena Violeta Parra, e la voce limpida e straordinaria di Ginevra di Marco è riuscita a trasmettere al folto pubblico presente l'estrema ricchezza di testi e melodie inconfondibili.
 
Il trasporto è stato tale che dopo la splendida «Todo cambia» tutti hanno chiesto il bis ottenendo in cambio «Gracias a la vida» o, ripescata dal patrimonio dei CCCP, «Amando» e la finale «Solo le pido a dios».
Nell'ora e mezza di musica c'è stato spazio anche per brani a firma di Ginevra e compagni (Andrea Salvadori alla chitarra, Francesco Magnelli alle tastiere e Roberto Beneventi alla fisarmonica) come «Saint Marie de la Mer», ispirata alla festa degli tzigani alla propria patrona, e sempre il pubblico li ha premiati con forti applausi.