A Volano serata dedicata a Sergio Raffaelli

«Volano è collaborazione, propensione ad associare energie, tempi, risorse»


 
Questo scriveva nel 1985 Sergio Raffaelli del suo paese, nel volume «Volano, pietra con pietra».
Sono passati trent’anni da quella pubblicazione, cinque dalla scomparsa dello studioso della lingua italiana che il Comune di Volano ha voluto ricordare, nel pomeriggio di domenica 6 dicembre, in un’affollata Aula magna della Scuola elementare Giangrisostomo Tovazzi.
Nato nel 1934 a Volano, Raffaelli si laureò a Padova con Gianfranco Folena, si perfezionò e iniziò a lavorare a Milano; storico della lingua italiana, innovatore con i suoi studi di onomastica, toponomastica, sul linguaggio del fascismo, ma soprattutto pioniere degli studi sulla lingua nel e del cinema.
Dalle didascalie del cinema muto ai doppiaggi, ai prestiti reciproci tra cinema e società italiana per quanto riguarda la lingua nazionale, i regionalismi, i dialetti.
 
Una carriera universitaria di 33 anni negli atenei della Calabria, di Siena-Arezzo, di Roma Tor Vergata.
Centinaia di saggi e diverse pubblicazioni originali, oltre duecento recensioni di film.
Dal 1961 al 2010 una carriera di studioso e uomo di cultura che Volano ha ricordato con un pomeriggio in cui è intervenuta Nicoletta Maraschio, dell’Università di Firenze, già Presidente dell’Accademia della Crusca, amica di Raffaelli e a lui debitrice dei primi indirizzi nei suoi studi sul doppiaggio.
Il Comune di Volano, insieme alla famiglia di Raffaelli – da Roma sono giunti la vedova Silvana e uno dei figli, Alberto – sta proseguendo nel percorso, intrapreso dalle precedenti amministrazioni che potrebbe portare all’intitolazione della Biblioteca comunale di Volano a Sergio Raffaelli.
 
«In una biblioteca ci sono i libri, e nei libri la nostra identità che passa attraverso i tanti linguaggi indagati da Raffaelli» ha chiosato Fabrizio Rasera, presidente dell’Accademia roveretana degli Agiati.
All’incontro hanno preso la parola anche Marco Bonifazi, amico d’infanzia nella Volano degli anni Trenta-Quaranta, e Claudio Tovazzi, che ha riconosciuto di dovere, alla figura di Raffaelli, i suoi interessi culturali e artistici.
La famiglia ha consegnato al dott. Adami, per la biblioteca di Volano, alcune opere di Sergio Raffaelli e ha espresso la volontà di donarne altre, al fine di far conoscere ancora di più il personaggio di origine volanese.