I francobolli e le donne in una mostra – Di Luciana Grillo

«La donna nei francobolli» organizzata da Fidapa, Lions club Trento del Concilio e Donne delle Acli, aperta fino al 29 settembre a Trento, Palazzo Trentini

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Alcune associazioni e club del territorio hanno allestito una interessante mostra filatelica sulle donne che, in qualsiasi paese del mondo e in ogni settore del lavoro e dell'arte, hanno lasciato una traccia importante.
Curata dalla instancabile e creativa Gianna Santoni, la mostra «La donna nei francobolli» organizzata da Fidapa, Lions club Trento del Concilio e Donne delle Acli, inaugurata lo scorso 3 settembre e aperta fino al 29 p.v. nella sala di accesso del Palazzo Trentini, in via Manci, ha realizzato una interessante collaborazione con gli studenti dell'Istituto Tambosi che, guidati dal prof. Cagol, hanno studiato la vita delle donne presenti sui francobolli e hanno approntato degli esaustivi cartoncini informativi che accompagnano ogni francobollo esposto.
 
Le donne sono tante, significative, importanti per il contributo dato alla società, sia quando si sono occupate di infanzia e istruzione, come Maria Montessori, sia quando si sono dedicate al cinema, come Sophia Loren e Greta Garbo, sia quando hanno ricoperto un importante ruolo politico come Maria de' Medici, sia quando si sono distinte nello sport come Wilma Rudolph... e così via.
Non mancano i francobolli dedicati alle pensatrici e alle donne lavoratrici, alle mamme e alle religiose, così come non manca un bel francobollo dedicato alle Pari Opportunità, quelle opportunità che ancora non sono state raggiunte e che sembrano chiudere il mondo delle donne sotto un soffitto di cristallo.
 
È evidente che una mostra di questo tipo merita di essere vista soprattutto dalle giovani generazioni, anche perché si può declinare non soltanto come un'esposizione filatelica, ma come uno spaccato della vita delle donne che ancora oggi hanno tanto cammino da compiere per equipararsi al mondo maschile.
È perciò che ci si augura che i francobolli attraversino tanti altri luoghi, visitino scuole e luoghi istituzionali, consentano a giovani e meno giovani di riflettere su una società in cammino.
 
L.G.