Non habemus Papam: è finito il Pontificato di Benedetto XVI

Se ne va il papa che è stato amato troppo tardi, quando aveva capito di aver concluso il suo mandato

Si è concluso con un volo in elicottero che scompare nel cielo rosso del tramonto di sfondo al Cupolone l'ultimo giorno del pontificato di Benedetto XVI.
Un giorno che non lasciava altro spazio che alla malinconia, per un uomo che è stato amato troppo tardi. Papa Ratzinger non è mai stato popolare tra i suoi fedeli ed è stato, ingiustamente, oscurato dalla figura di Wojtyła.
Ed è questo, scartando fantasie di assurdi complotti, il motivo vero della sua abdicazione.
Ci domandiamo se il mancato amore epidermico da parte dei fedeli abbia giocato il ruolo fondamentale per una persona sensibile di cuore e di fede e di cultura e come Benedetto XVI.
Un uomo che non voleva diventare Papa e che voleva, già prima della morte di Giovanni Paolo II, ritirarsi a vita privata. Un esempio è rappresentato anche dalla sua volontà di voler vedere come Papa il cardinale Biffi, arcivescovo emerito di Bologna, alla morte del suo predecessore.

Non fu così e fu proprio lui a divenire Papa dicendo le famose parole « Dopo il grande papa Giovanni Paolo II i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore».
Parole che spiegano appieno il suo ruolo nella Chiesa: il ruolo di un lavoratore instancabile che ha portato la Chiesa nel terzo millennio.
È stato lui uno degli elementi di spicco del Concilio Vaticano II; è stato lui colui che elaborò la Catechesi così come la si studia oggi; è stato lui, da Papa, ad affrontare il complesso problema della pedofilia.
Nonostante quanto da lui fatto, è sempre stato soggetto a critiche. Critiche giunte da una società che ormai è troppo legata al solo materialismo, materialismo che non ha portato altro che a quanto si sta vivendo in Italia in questi ultimi tempi.

Sta proprio nei problemi di questa società, probabilmente, la sua scelta di abdicare, lanciando un forte messaggio all’umanità.
Quanto detto, del resto, traspare anche nei numerosi messaggi lanciati in questi ultimi giorni di Pontificato proprio da lui.
Ed è qui che dobbiamo cogliere la grossa lezione di vita di Benedetto XVI. Una lezione che dovrebbe indurre, fedeli e non fedeli, a pensare a una società che non si basi più solo sul materialismo ma anche su qualcosa che pare sia andato perduto.
La sua lectio è chiarissima: quanto abbiamo perso in questi ultimi anni, solamente noi possiamo recuperarlo.
Benedetto XVI poteva avere quanto voleva di materiale ma non si può riempire quella solitudine che solamente l’amore e l’affetto possono dare.
E noi ce ne siamo accorti solo quando quell’elicottero è scomparso nel cielo rosso del tramonto romano, lasciando il Cupolone vuoto, in attesa che il nostro amore vada a riempirlo

M.S.