«Dolomiti Pro»: la ricerca scientifica si fa innovazione tecnologica
Tre imprenditori costruiranno case antisismiche per tutto il mondo Dellai: «È così che si esorcizza la mitologia della crisi»

Conferenza stampa in pompa magna
oggi all'Associazione Industriali di Tento, dove tre imprenditori
hanno presentato un progetto in comune per intraprendere un
percorso imprenditoriale nuovo, impostato sulla ricerca
scientifica, che in questo modo diventa appunto «innovazione».
Il progetto è stato intitolato «Dolomiti Pro», dome pro
sta appunto per progetto.
Consiste nella realizzazione, produzione e commercializzazione di
un sistema modulare di abitazioni costruite in legno con forte
capacità antisimica.
A monte di tutto c'è da rilevare il lato positivo per cui delle
imprese trentine appartenenti a un settore formalmente in crisi,
quello dell'edilizia, hanno reagito cercando soluzioni alternative
ai mercati che si sono assottigliati sempre di più.
Novità,
forse, anche nell'idea di consorziarsi per poter offrire alla
clientela del mondo un prodotto completo, innovativo in tutti i
campi.
Il tessuto che ha consentito lo sviluppo del progetto sta
certamente nelle strutture attivate in Trentino dalla Provincia e
dall'Università in tema di ricerca scientifica.
Il progetto è abbastanza semplice nella sua complessità
tecnologica. I tr imprenditori sono i titolari delle società
ILLE Prefabbricati Spa, la DUPLO Costruzioni edili
Srl e la Benedetti Srl (impianti tecnologici).
Chiari dunque anche i compiti che si sono affidati per giungere
insieme al prodotto finale.
La costruzione di prefabbricati in legno è stata la base di
partenza. La Ille Spa, che si è fatta un'ottima esperienza
sul campo consegnando un certo numero di abitazioni per i
terremotati dell'Abruzzo, ha realizzato il modulo che andrà a
rivestire le strutture delle abitazioni.
La Duplo ha studiato il progetto a pilastro, capace di
realizzare palazzine a tre piani e, verosimilmente, si occuperà
della consegna e posa in opera dei prefabbricati, dalla platea di
cemento alla ganzega finale.
Discorso a sé merita a questo punto la Benedetti Srl, di Volano,
perché ha trovato un po' l'uovo di Colombo del progetto.
«I dati ci insegnano che un'alta percentuale di decessi provocati
dai terremoti - ha detto il titolare della società, Alessandro
Benedetti - è provocata dalle utenze (energia, gas, acqua, aria),
che vengono messe a soqquadro. Per questo noi ci siamo concentrati
sul principio
di base, per cui una scossa in grado di far crollare una casa
tradizionale deve anzitutto bloccare e mettere in sicurezza tutte
utenze.»
I tre imprenditori hanno investito 2,5 milioni di euro per rendere
fattibile questo bel progetto.
Mercoledì 18 maggio a Pavia ci sarà la prova del fuoco, dove verrà
riprodotto in laboratorio un terremoto di sei gradi della scala
Richter. Se il prototipo (nelle immagini, i rendering)
reggerà e se i sistemi di sicurezza superranno l'esame, il più è
fatto.
Dopodiché, come ha detto il titolare della Duplo Costruzioni, Paolo
Piffer, il Trentino diventerà un grande laboratorio a cielo aperto,
dove verranno realizzate le prime installazioni, probabilmente di
carattere pubblico, dagli studentati alle scuole e così via.
La commercializzazione, prevista con un nuovo soggetto ad-hoc,
avverrà in tutto il mondo.
Il marketing plan non ci è stato comunicato, per cui non conosciamo
i dettagli operativi.
Tutti i progetti sono stati fatti impiegando scienza e conoscenza
delle nostre università di Trento e Bolzano e dei vari istituti di
ricerca, non ultimo il CNR.
«Sono contento - ha detto il presidente Dellai, intervenuto apposta
- che la ricerca diventi innovazione. Questo è un primo grosso
esempio, cha da una parte rende onore all'imprenditoria trentina e
dall'altra dimostra che si comincia a capitalizzare la ricerca
scientifica.»
Già che c'era, il Presidente ha colto l'occasione per fustigare i
costumi della nostra gente (ed è ormai la terza volta che lo fa nel
corso di una pubblica occasione).
«È ora di finirla con la mitologia della crisi. - Ha detto. - La
crisi c'è, ma il rischio oggettivo è di consumarci tutti
esclusivamente in uno stanco rito della sua celebrazione. Basta con
i piagnistei e si passi ai nuovi progetti imprenditoriali ed
economici capaci di trovare nuove strade.»