Cooperazione di consumo: «Nel 2010, crisi ancora in stand-by»
Le previsioni illustrate da Sait e Famiglie Cooperative. Stabile il consumo di prodotti alimentari, in picchiata il settore non alimentare
I clienti di fascia medio alta già
vedono la crisi alle spalle, e prevedono per il 2010 la decisa
ripresa dei consumi. Ma l'ottimismo finisce lì, perché se si
prendono le famiglie di fascia medio-bassa, di gran lunga la più
numerosa, la musica cambia.
Otto su dieci prevedono di avere difficoltà a far quadrare i
conti.
Lo ha affermato oggi Luca Scandellari dell'ufficio studi di Coop
Italia, intervenuto ad un incontro organizzato da Sait nella sala
don Guetti di via Vannetti per presentare i più recenti studi
sull'andamento della crisi e l'orientamento dei consumi per il
2010.
In sala, con i vertici del consorzio, la vicepresidente della
Federazione Marina Mattarei e il presidente di Cassa Centrale Banca
Franco Senesi, i presidenti e i direttori delle Famiglie
Cooperative socie
«Il sentiment [, la condizione emotiva degli investitori che
influenza l'andamento dei prezzi e dei volumi delle contrattazioni.
- NdR] è in lieve miglioramento - afferma Scandellari - ma i
pessimisti prevalgono ancora sugli ottimisti. In queste condizioni,
anche la previsione di Coop Italia di un barometro stabile sulla
propensione al consumo alimentare appare soddisfacente.»
Intanto la crisi ha già cambiato il modo di fare la spesa e di
consumare. I clienti sono innanzitutto meno fedeli al proprio punto
vendita. Le famiglie che frequentano abitualmente tre o più negozi
sono cresciute quest'anno da 34 al 42%. I fedelissimi ad un unico
punto vendita sono solo due su dieci. Si cercano gli esercizi più
aderenti alle esigenze del momento: convenienza, qualità e
vicinanza a casa.
Come cambia il carrello della spesa
Nel
carrello della spesa quest'anno sono entrati meno surgelati, in
flessione del 6%, è più frutta e verdura fresca (+15%). Stabile la
carne, che in passato aveva subito una forte contrazione.
In generale, si preferisce far da sé anche in cucina (aumentano gli
acquisti di farina, olio…) rinunciando ai piatti pronti oltre che
al ristorante. Cresce la propensione a consumare prodotti a
marchio, e in minor misura i primi prezzi.
In picchiata fra i clienti Coop il cosiddetto "non food": meno 6%
l'abbigliamento per il tempo libero, meno 18% il fai da te e i
prodotti per la casa, meno 20% gli apparecchi multimediali.
Quali le previsioni per il 2010
«Noi
ipotizziamo uno scenario di attesa - afferma Scandellari, - di
lenta uscita dalla crisi Sapendo però che l'uscita piena avverrà
molto più in là nel tempo. Il Prodotto Interno Lordo italiano sarà
in leggera ripresa, ma crescerà anche la disoccupazione, con una
sostanziale stabilità dei consumi alimentari (-0,2%) e una
flessione dell'extra-alimentare, che nella grande distribuzione
sarà del meno 1,7%.»
La situazione in Trentino
Diversa la situazione in Trentino, illustrata dal presidente di
Sait Giorgio Fiorini.
«I dati di bilancio che abbiamo esaminato oggi in consiglio ci
dicono che il terzo trimestre è stato in linea con le previsioni di
budget. Confidiamo che anche il quarto, tradizionalmente il più
positivo, ci confermi questa tendenza, in linea anche con le
previsioni di ristorno per i nostri soci. Rispetto al quadro
nazionale, manteniamo le nostre posizioni, sia con i piccoli negozi
di valle, con i supermercati, che con i due Superstore di Trento e
Rovereto.
Quanto al futuro, ci sarà da lavorare ancora molto, perché la crisi
è reale. Per combatterla occorre innovare, e proseguire negli
investimenti sia di miglioramento delle strutture esistenti, sia di
realizzazione di nuovi negozi.»