«Itaker» (Italianacci). Ovvero, quando erano gli Italiani a emigrare
Nei giorni scorsi l'anteprima stampa a Roma del film di Toni Trupia sostenuto da Trentino Film Commission

Anteprima stampa a Roma, alla Casa del Cinema di Villa Borghese, nei giorni scorsi per il film «Itaker», opera seconda di Toni Trupia, giovane regista diplomato al centro sperimentale di Cinematografia.
Il film, che è stato girato anche in Trentino in collaborazione con Trentino Film Commission, è interpretato da Francesco Scianna, dal giovane arcense Tiziano Talarico (per la prima volta sullo schermo), da Monica Birladeanu e Nicola Nocella, e vede la partecipazione straordinaria di Michele Placido, qui in veste anche di ideatore del soggetto e sceneggiatore.
Uscirà il 29 novembre distribuito dal Luce Cinecittà in alcune sale italiane.
«Itaker» è la storia del piccolo Pietro (Tiziano Tallarico), partito dal suo paese in Trentino per cercare il padre emigrato, del quale non ha più notizie da tempo.
Ad accompagnarlo è Benito interpretato da Francesco Scianna, un italiano spiantato che, suo malgrado, grazie a Pietro, scoprirà cosa significa essere padre.
Sullo sfondo della vicenda principale, il mondo degli emigranti italiani - da cui il titolo del film che significa «Italianacci» - in Germania.
«Peccato che questo film i festival italiani non l'hanno voluto – ha commentato durante la conferenza stampa Michele Placido, – ci hanno detto che è troppo classico, ma andrà a Berlino in un evento per ricordare i 60 anni dell'emigrazione italiana.»
Toni Trupia, che ha tratto ispirazione dal libro di lettere di Roberto Sala, Giovanna Massariello Merzagora Radio Colonia (Utet), racconta di aver tratto dalla sua storia personale.
«Sono siciliano, parte della mia famiglia è andata in Belgio e ho ricordi vivissimi da ragazzo. Avevano raggiunto un certo benessere ma vivevano in un grande isolamento. La svolta per me, nella storia scritta con Placido e Leonardo Marini, è venuta quando a queste vicende si è pensato di unire la storia universale della ricerca della paternità, un tema che con l'emigrazione ha molto a che fare in termini di ossessione per le radici.»
Il film racconta la storia della seconda emigrazione negli anni del boom.
«Un rimosso – proseguono Placido e Trupia – rispetto alla prima del dopoguerra. Negli anni '60 si partiva anche per adeguare il proprio status a quello italiano, pensando di stare via 6 mesi per comprare il frigorifero e invece si restava 4-5 anni.»
Mettere insieme la produzione di Itaker e la distribuzione non è stato facile, lo spazio per questi film in sala è ridotto al minimo, come sottolineato da Roberto Cicutto di Luce Cinecittà.
«Itaker», girato in Trentino (grazie al contributo di Trentino Film Commission) e in Romania, è prodotto in collaborazione con Rai Cinema e sarà in tourneé.
«Ho pensato – sono state le conclusioni di Placido – che porteremo il film nelle città, con noi presenti, un modo per sostenere quest'opera.»