Casse Rurali di Trento e Sopramonte: i soci approvano la fusione

La nuova Cassa Rurale di Trento avrà 29 sportelli, 11mila soci, 241 dipendenti e un patrimonio di 130 milioni

Prosegue senza intoppi il progetto di fusione tra la Cassa Rurale di Trento e quella di Sopramonte. Stasera i soci delle due Casse riuniti in due distinte assemblee straordinarie al PalaTrento e al teatro di Sopramonte hanno approvato la fusione.
A Sopramonte il progetto è passato con 460 voti a favore, 4 contrari e un astenuto.
A Trento, presenti fisicamente 1327 soci e 1.524 con delega, hanno votato a favore della fusione 1.423 soci e 4 astenuti
A novembre è prevista la firma dell'atto ufficiale di fusione. Dal punto di vista operativo avrà effetto dal 23 novembre, da quello amministrativo dal primo gennaio 2010.

«Il progetto - ha affermato il presidente della Cassa Rurale di Trento Giorgio Fracalossi - realizza un obiettivo condiviso: quello di creare la Cassa Rurale della città, un processo cominciato nel lontano 1993 con la fusione tra le Casse di Povo e Vigo Cortesano.
«Le due Casse Rurali operano, da sempre, sullo stesso territorio. - Ha proseguito Fracalossi. - La fusione non potrà che agevolare e facilitare una migliore razionalizzazione nella distribuzione dei nostri sportelli bancari e la percezione della CRT come l'unica, vera, banca della città.»

«Questo è stato uno dei principali fattori che ci ha fatto propendere per la Cassa Rurale di Trento - ha spiegato all'assemblea di Sopramonte il presidente Romedio Cappelletti - con la quale inoltre condividiamo in pieno il progetto di dare vita alla Cassa Rurale della città.»

Il presidente della Cooperazione Trentina Diego Schelfi intervenuto a Trento ha raccomandato che anche la nuova Cassa più grande sia attenta alla qualità della relazione con i soci che contraddistingue una Cassa Rurale a prescindere dalle dimensioni.
«I soci dovranno continuare a sentirsi a casa propria e a farsi riconoscere.» - Ha concluso Schelfi.

Secondo il nuovo statuto approvato stasera il consiglio di amministrazione crescerà a 15 membri compreso il presidente (eletti dall'assemblea), due in più di adesso per dare rappresentatività anche al territorio di Sopramonte.
Due consiglieri saranno espressione di Meano, tre ciascuno da Povo, Villazzano, Bondone e Sardagna, e ancora tre per le rimanenti circoscrizioni.
Il presidente non avrà vincolo di territorialità. Il cda eleggerà due vicepresidenti, di cui uno vicario.
L'attuale consiglio accompagnerà il processo di fusione e poi rimetterà il mandato per dar modo ai soci di eleggere i nuovi vertici.

Così sarà la nuova Cassa Rurale di Trento
La Cassa Rurale di Trento dopo la fusione avrà 29 sportelli, 241 dipendenti e oltre 11mila soci. Con un patrimonio di 130 milioni di euro, rafforzerà anche l'operatività, partendo da una raccolta complessiva (a dati 31 agosto 2009) di 1,7 miliardi di euro e prestiti per 1 miliardo.

Nella tabella che segue, i dai economici delle due realtà prima e dopo la fusione riferiti al 31 agosto 2009.


* In milioni di euro