Allevatori trentini in assemblea: «Un anno di vacche magrissime»

Il 2008 si è chiuso con un utile, ma il 2009 non si sta presentando bene

La frase riportata nel titolo, per la verità, il presidente Rauzi ce l'aveva detta a Natale, quando gli avevamo chiesto se il 2009 sarebbe stato un anno di vacche magre. Ma, a sentire la sua relazione, ci pare che la previsione non sia stata molto lontana dalla realtà.

Silvano Rauzi, presidente alla sua trentesima assemblea, anche quest'anno infatti non è riuscito a sorridere parlando della zootecnia trentina, pronunciando proprio sobriamente la parola «fiducia» pensando al futuro. «Fiducia perché, - ha spiegato stamani nel suo intervento davanti agli allevatori e ai rappresentanti della politica trentina, - noi non ci sentiamo soli.»
C'è la Provincia autonoma che capisce l'importanza strategica di questo settore per il territorio trentinoe ci sono giovani che hanno ancora voglia di impegnarsi in azienda nonostante i sacrifici.
«I sacrifici sono tanti - ripete, - e le soddisfazioni economiche scarse. Ma c'è la cooperazione, che in Trentino più che mai fa da sostegno tenendo insieme gli allevatori anche quando le acque sono agitate e le tentazioni di mollare sono forti.
«Il mercato del latte è in piena follia. - Ha aggiunto Rauzi. - I costi crescono per tutti, eppure la concorrenza riesce sempre a mettersi sul mercato a prezzi inferiori.»

La collaborazione con il Sait ha consentito anche lo scorso anno di conseguire risultati importanti sulla vendita di carne certificata, e il successo commerciale del punto vendita di via delle Bettine degli allevatori trentini conferma che i consumatori sono molto attenti ai prodotti di qualità.
Dal canto suo la Federazione degli allevatori è impegnata in maniera sempre più massiccia nei controlli di qualità sulle proprie aziende, dagli animali ai prodotti.

Tra i servizi più innovativi e di successo elencati dal dirigente Claudio Valorz c'è il puntuale lavoro del centro di fecondazione artificiale «Alpenseme» di Toss di Ton, gestito con la Federazione bolzanina per il miglioramento genetico degli animali. E ancora, il progetto di miglioramento della fertilità del bestiame cui hanno aderito 225 aziende.
L'assistenza tecnica della Federazione aiuta a migliorare la qualità complessiva delle stalle, a renderle più produttive e a garantire prodotti certificati e controllati.
Di particolare significato anche il progetto «Stalle a stelle», in cui, parafrasando la classificazione degli alberghi, si vuole differenziare chi si impegna per garantire standard di qualità ai massimi livelli.
Anche per questo Rauzi è stato piuttosto duro verso chi importa animali da paesi extracomunitari senza le necessarie garanzie per la salute, che poi portano a emergenze come quello del 2008 che ha riguardato casi di TBC in alcune stalle della valle di Sole e Non.
Rauzi ha raccomandato la massima attenzione agli allevatori e ha esortato i veterinari a effettuare controlli rigorosi. Ha stigmatizzato anche chi marchia con la sigla TN capi importati che poi vengono venduti in altri parti d'Italia, sfruttando la credibilità del marchio Trentino.

Il presidente della Federazione ha ringraziato invece la giunta provinciale per la sensibilità dimostrata verso il settore, recentemente confermata anche nella vicenda del caseificio di Fiavé.
L'assessore provinciale all'agricoltura Tiziano Mellarini ha espresso l'esigenza di pensare in termini di sistema se si vuole uscire a testa alta dalla crisi. L'assessore si è detto soddisfatto delle recenti aperture della commissaria UE all'agricoltura che ha annunciato nei prossimi mesi importanti direttive per differenziare e premiare l'agricoltura di montagna rispetto a quella di pianura. Questo rappresenterebbe un deciso cambio di rotta della politica agricola europea che finora non ha mai fatto sconti alle produzioni tipiche dell'arco alpino.
«Anche per questo - ha aggiunto Mellarini - risulta incomprensibile la dichiarazione fatta di recente dal nostro ministro Luca Zaia sull'intenzione di voler aumentare del 5% le quote latte per far fronte alla crisi. Una direzione che va in aiuto delle multinazionali piuttosto che degli allevatori.»

Interessante il progetto, presentato oggi dall'assessore Lia Giovanazzi Beltrami, di far conoscere ai nuovi cittadini immigrati i prodotti trentini. Il primo incontro preliminare con le loro associazioni è previsto in giugno alla Federazione Allevatori. Anche così di fa integrazione.


Approvato il bilancio
L'assemblea ha approvato all'unanimità il bilancio della Federazione che esprime un valore della produzione di 16 milioni 778 mila euro. I soci sono 1207, i collaboratori 76.
Il patrimonio zootecnico provinciale, aderente alla Federazione Allevatori, esprime questi numeri: 721 aziende allevano bovini (22.228 capi); 12 ovini (253 capi); 38 caprini (1082 capi); 245 equini (311 capi); 13 conigli (460 capi).
Nel 2008 sono state organizzate sette aste per bestiame da vita con quotazioni medie che hanno registrato un incremento del 3,34% rispetto all'anno precedente.
Il fatturato del punto vendita carni della Federazione Provinciale Allevatori è stato di 2 milioni 525 mila (+14,31% rispetto al 2007).

L'elezione delle cariche sociali
L'assemblea ha anche rinnovato parte del consiglio. Entrano a farvi parte epr la prima volta Mirco Endrizzi di Fai della Paganella, Alberto Morandini di Predazzo e Mario Dagostin di Carano. Sono stati riconfermati invece Antonio Cenci, Beppino Dalprà, Antonello Ferrari, Enrico Mengon.

La «festa di primavera»
Subito dopo l'assemblea è cominciata la «festa di primavera», una kermesse campagnola sugli spazi antistanti la sede della federazione in via delle Bettine che intende favorire l'incontro degli allevatori con la città.
Già stamani era possibile visitare la mostra - concorso riservato ai cavalli di razza Haflinger (aveglinesi). I migliori esemplari allevati in provincia di Trento, che saranno valutati dagli esperti, potranno essere ammirati dagli appassionati durante i due giorni della festa dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 16,00.
Gli stand espositivi di Via delle Bettine ospiteranno anche esemplari di molte altre specie di animali (bovini, suini, ovini ecc.) allevati in Trentino. Non mancheranno le degustazioni di prodotti tipici (carni e formaggi) dalle 12,00 alle 16,00 ed al pomeriggio sarà data ai bambini l'occasione di un incontro ravvicinato con i cavalli attraverso passeggiare a sella o in carrozza.
Il pomeriggio di domani (domenica) sarà allietato da concerto del coro delle Piccole Colonne diretto da Adalberta Brunelli, dall ore 14.30.