È morto Paul Newman. Hollywood non sarà più lo stesso

Lo spaccone, Hud il selvaggio, Intrigo a Stoccolma Il sipario strappato, Nick mano fredda Butch Cassidy, La stangata... Era diventando la leggenda del cinema. Aveva 83 anni

Paul Newman era nato il 26 gennaio del 1925 da un emigrante europeo, proprietario di un grande negozio di articoli sportivi, e da madre ungherese, crescendo a Shaker Heights, nei pressi di Cleveland (Ohio). Appena finite le scuole superiori si arruolò nell'aviazione di Marina, sperando di diventare pilota, ma un problema alla vista glielo impedì, sicché durante la Guerra Mondiale prestò servizio nel Pacifico meridionale come marconista.
Nel dopoguerra si occupò della gestione della ditta del padre. Nel 1949 si sposò con Jackie Witte e decise di intraprendere la carriera cinematografica. Dal matrimonio nacquero tre figli, ma l'unico maschio, Scott, morì nel 1978 per overdose.

Dopo aver frequentato per meno di un anno la scuola d'arte drammatica della Yale University, si iscrisse all'Actor's Studio di New York e debuttò nel 1953 in teatro a Broadway in Picnic, opera poco dopo resa famosa da un omonimo film.
Il 1954 segnò il suo esordio cinema-tografico ne «Il calice d'argento», ma la sua interpretazione non raccolse grandi lodi, tanto vero che «The New Yorker» scrisse di lui «recita la sua parte con il fervore emotivo di un autista di autobus che annuncia le fermate locali».
Due anni dopo, tuttavia, la sua interpretazione del pugile Rocky Graziano in «Lassù qualcuno mi ama» lo portò all'attenzione di critica e pubblico.

Il 29 gennaio 1958, si sposò a Las Vegas in seconde nozze con l'attrice Joanne Woodward, dalla quale ebbe successivamente tre figlie e con la quale è tuttora sposato. Lo stesso anno sua moglie riceveva in premio Oscar come migliore attrice, la quale recitò con Paul «Missili in giardino» e «La lunga estate calda».

A cavallo degli anni '60 fu protagonista di alcuni fra i più grandi successi della storia di Hollywood, come «La gatta sul tetto che scotta», «Lo spaccone», «Hud il selvaggio», «Intrigo a Stoccolma», «Il sipario strappato», «Nick mano fredda», «Butch Cassidy», «La stangata», diventando una delle stelle più famose di sempre, al punto da essere spesso definito una leggenda vivente del cinema.
Con la moglie recitò ancora in «Paris Blues» nel 1961, «Il mio amore con Saman-tha» (1963) e «Indianapolis, sfida infer-nale» (1969).

Newman la diresse come regista in «La prima volta di Jennifer» (1968), «The Effect of Gamma Rays on Man-in-the-Moon Mari-golds» (1972), «The Shadow Box» (1980) e «Lo zoo di vetro» (1987).
Vinse l'Oscar come migliore attore nel 1986 per il suo ruolo ne «Il colore dei soldi», premio che tra l'altro non ritirò personalmente perché non presenziò alla cerimonia viste le numerose volte in cui era stato candidato e mai premiato.

Una sua grande passione sono le corse automobilistiche. Nel 1979 partecipò con una sua scuderia alla «24 ore di Le Mans», con una Porsche 935 guidata insieme a Rolf Stommelen e Dick Barbour che si classificò seconda. In seguito corse lungamente per il Bob Sharp Racing Team, al volante per lo più di auto Nissan, della quale fu anche testimonial.
Nel 1995 vinse la «24 Ore di Daytona» per la classe GT1, risultando il più anziano pilota di un team vincente per la competizione. L'orologio che vi ha vinto è stato battuto all'asta nel 1999 e venduto per 39.000 dollari donati in beneficenza.

Insieme a Carl Haas, nel 1983 ha costituito la Newman/Haas/Lanigan Racing, per corse in formula Indy, mentre per le corse nel Champ Car Atlantic Championship ha fondato insieme a Eddie Wachs la Newman Wachs Racing, le cui vicende sono narrate nel film-documentario Super Speedway.

Insieme allo scrittore Aaron Edward Hotchner, nel 1982 ha fondato la «Newman's own», un'azienda alimentare specializzata in produzioni biologiche i cui ricavati (più di 250 milioni di dollari al 2008) vengono devoluti in beneficenza per scopi umanitari ed educativi. Con il «PEN American Center», la Newman's Own ha finanziato sino al 2006 un premio annuale di 20.000 dollari riservato al cittadino statunitense che abbia più coraggiosamente difeso il «primo emendamento» della costituzione statunitense, relativo alla libertà di espressione, di culto e di stampa.

A 83 anni gli è stato diagnosticato un cancro ai polmoni.
L'8 agosto di quest'anno la stampa britannica aveva riportato che Paul Newman aveva chiesto alla sua famiglia di riportarlo a casa, dove intende morire assistito dalla moglie Joanne Woodward e le figlie.