Tex a Trento: un incontro venerdì 12 e una mostra alla Caritro
In esposizione albi, collane, edizioni straniere, disegni, tavole originali dei più rappresentativi disegnatori e curiosità

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L'Associazione Museo Storico in Trento organizza per il prossimo aprile un evento su Tex Willer, il più longevo personaggio del fumetto italiano.
Sulla scia del compleanno dello scorso 2018 – durante il quale si sono celebrati i settant'anni di vita editoriale del Ranger creato dalla fantasia di Giovanni Luigi Bonelli e dalla maestria grafica di Aurelio Galleppini – l'appuntamento di Trento è focalizzato su un incontro pubblico nel quale spiegare, raccontare e dibattere la vicenda editoriale di Tex.
Una straordinaria avventura che ha accompagnato un lungo periodo della recente storia italiana, con un successo transgenerazionale impensabile e con un futuro ricco di nuovi racconti.
Al convegno – aperto a tutti gli appassionati e lettori – saranno presenti il direttore editoriale della Sergio Bonelli editore Michele Masiero e Giovanni Ticci che da cinquantadue anni disegna le avventure di Aquila della Notte.
Assieme a loro il giornalista Lillo Gullo che approfondisce il legame tra Aurelio Galleppini e il Trentino, Brunetto Salvarani, teologo e scrittore e Roberto Festi studioso del «fenomeno Tex».
Al termine della giornata di studio verrà inaugurata una piccola ma esaustiva mostra sul mondo del Ranger (che rimarrà poi aperta sino al 5 maggio).
In esposizione albi, collane, edizioni straniere, disegni, tavole originali dei più rappresentativi disegnatori e curiosità. La mostra è accompagnata da un catalogo, curato da Roberto Festi, edito dalla Sergio Bonelli Editore.
Tex a Trento
Settant'anni a cavallo della storia italiana
Incontro
Venerdì 12 aprile 2019, ore 15.00
Sala della Fondazione Caritro
Via Calepina, 1
38122 Trento
Mostra
12 aprile-5 maggio 2019
Orario: tutti i giorni. Ingresso libero
10.00-12.00/16.00-19.00
Inaugurazione venerdì 12 aprile, ore 19.00
Informazioni: [email protected]
Alessandro Andreatta, Sindaco di Trento
(Dal catalogo «Tex Willer. Settant'anni a cavallo della storia italiana»)
Alzi la mano chi non ha mai letto un Tex. Chi non l’ha mai avuto in casa, acquistato da un fratello o una sorella, un padre, una zia, che naturalmente erano dei cultori dell’intrepido Ranger tanto da non perdersi mai neppure un’uscita.
Che siamo assidui lettori oppure no, Tex ha un posto nell’immaginario di ognuno di noi.
Espressione da duro, linguaggio asciutto e antiretorico, pistola fumante, il capo Navajo da settant’anni si muove tra spazi sconfinati, portando in giro un desiderio d’avventura e un senso di giustizia che sono suoi e insieme un po’ anche nostri.
Forse il segreto del successo di questo fumetto non è solo nei chiaroscuri dei disegni, nell’espressività dei volti e dei paesaggi, nelle storie capaci di tenerti inchiodato fino all’ultima striscia: il segreto di Tex, il fumetto capace di unire le generazioni – nonni, genitori, nipoti, tutti con la stessa identica passione – è quello di dar voce a una parte di noi che, per lo più, è ridotta al silenzio, mortificata dalla routine quotidiana.
Del resto, come ha detto un maestro dei manga giapponesi, il fumetto è tutt’altro che una forma d’arte minore: è «qualcosa che riesce a rappresentare graficamente i sogni di ognuno.
Noi trentini abbiamo poi un motivo in più per amare questo western inchiostrato.
Sapere che le montagne dell’Arizona sono state disegnate cercando modelli e ispirazione nelle nostre montagne ci fa sentire la frontiera di Tex ancora più nostra. E, come in un gioco di specchi, ci fa guardare alle vette con occhi diversi, non più sfondo consueto della quotidianità, ma luogo di sfide e di avventure.
Oggi, settant’anni dopo le prime tavole, Tex non è più solo un personaggio, è un mito. E, come tutti i miti, merita il nostro omaggio e, naturalmente, la nostra imperitura devozione.