I tre presidenti Durnwalder, Dellai e Platter a Castel Tirol

Durnwalder: «Da una storia scritta in comune dobbiamo costruire l'Euroregione» Dellai: «Occorre definire un profilo più concreto e istituzionale della nostra Euroregione» Platter: «Dobbiamo proseguire il lavoro iniziato da Wallnöfer, Magnago e Kessler»

Le tre giunte provinciali di Alto Adige, Trentino e Tirolo si sono riunite stamattina a Castel Tirolo, luogo simbolo dell'antica area tirolese, per dare il via ufficialmente all'anno commemorativo 2009 e ribadire l'impegno di lavorare assieme secondo precise priorità.
«Vogliamo mostrare all'Europa che abbiamo una storia e una tradizione comuni - ha detto nel suo intervento il presidente Durnwalder - che facciamo la nostra parte con i fatti per costruire una Euroregione con un suo profilo politico e istituzionale. Non siamo meglio di altri, ma siamo comunque qualcosa di speciale.»
Durnwalder ha sottolineato davanti ai presidenti, agli assessori e ai direttori generali che «l'anno commemorativo vuole avviare una fase duratura di riflessione sulle cose da fare assieme. Le tante manifestazioni in programma nel 2009 invitano non solo la politica ma anche la gente a incontrarsi. Ai giovani offriamo l'opportunità di confrontarsi con la Storia e pensare a un futuro comune».



Le tre domande sulle quali Durnwalder ha invitato a interrogarsi sono «da dove veniamo?», «dove siamo?», «dove vogliamo andare?»
«La prima ci chiede di riflettere sulla nostra storia, sul particolare amore per la nostra terra, sulle nostre caratteristiche: siamo autonomi, capaci di autogovernarci e di decidere, di combattere il materialismo e l'egoismo con la solidarietà. - Ha spiegato il Governatore. Alla seconda domanda Durnwalder risponde dicendo che - Siamo a un buon punto: abbiamo costruito un territorio fiorente nel centro dell'Europa, con benessere e servizi adeguati, lavorando assieme nell'interesse della popolazione.»
Sulla terza questione, quella del futuro, Luis Durnwalder ha osservato che «dobbiamo certo avere una visione, ma restare anche con i piedi per terra e impegnarci in progetti realizzabili».
E ha spiegato dove. «Nei settori della politica occupazionale, della tutela ambientale e delle PMI, dell'innovazione, della mobilità sostenibile».
Le tre giunte hanno pertanto convenuto su una serie di piste di intervento da sviluppare: la ricerca (turismo, tecnologia alpina, ambiente, mobilità), lo sviluppo rurale con la salvaguardia delle periferie (no alle valli dormitorio), la creazione di centri di competenza nell'innovazione, l'unione delle risorse nel settore dell'energia (rinnovabili ma anche gas), la rete di musei e istituti scientifici (custodi dell'identità alpina), gli scambi nei settori istruzione, formazione, cultura.
«E soprattutto coinvolgere i giovani nei progetti che riguardano il loro futuro», ha concluso Durnwalder.

«Duecento anni fa, da qui partiva la rivolta capeggiata da Hofer. - Ha esordito il presidente Dellai. - Mi verrebbe da dire che anche oggi abbiamo bisogno di una certa sollevazione, perché Il rischio è quello di perdere quell'identità che i nostri padri ci hanno affidato e che dobbiamo lasciare ai nostri figli. Un messaggio che va modernizzato, rivolto in particolare ai giovani: di qui il nuovo ruolo di musei ed istituzioni assieme ai quali "riscrivere" a più mani pagine della nostra storia.
«Dobbiamo ricostruire una comunità che non sia solo un luogo di intreccio di interessi materiali - ha proseguito - ed essere orgogliosi delle nostre tradizioni che parlano di valori, di principi, di mutuo aiuto perché il rischio che gli interessi contingenti travolga tutto questo è reale.
«Bisogna rendere ancora più concreto lo sforzo comune per affrontare i processi che stanno rapidamente trasformando anche i nostri luoghi, - ha aggiunto il presidente, - sapendo che c'è bisogno di tradizione ma anche di quell'innovazione sulla quale l'area alpina sta già scommettendo non solo sul piano culturale ma anche delle tecnologie e dell'economia.
«Questo luogo e questa circostanza altamente simbolica, - ha concluso Dellai - devono sostenerci nella nostra determinazione a tirare le fila di un lungo percorso fatto dai nostri predecessori e approda in un momento in cui fortunatamente le istante nazionalistiche sembrano attenuarsi. Ecco perché occorre definire un profilo più concreto e istituzionale della nostra euroregione all'interno della quale mettere a fuoco politiche comuni su grandi temi, quali l'energia, il corridoio del Brennero, la sanità e l'ambiente.»

Il Landeshauptmann Platter ha sottolineato l'impegno «a conservare il carattere dei tirolesi, che sanno vivere la libertà, e a proseguire il lavoro iniziato a suo tempo da Wallnöfer, Magnago e Kessler».
Platter ha esaltato la forte identità regionale, anche nella nuova Europa senza confini e con una moneta unica.