Il grande ritorno del Vinitaly – Di Giuseppe Casagrande
In aprile a Verona la 54ª edizione. Nell'Olimpo di Wine Spectator tre etichette trentine: Ferrari (Perlé 2007), Madame Martis (2009) e San Leonardo (2015)

Ferrari - Matteo, Camilla, Alessandro e Marcello Lunelli.
Scende la curva dei contagi, si allentano le restrizioni, l’inverno sta per lasciare il posto alla bella stagione. Bene, sperando che si plachino i venti di guerra e le tensioni internazionali che hanno comportato gravi conseguenze economiche legate all'impennata delle materie prime, il mondo del vino italiano si appresta ad affrontare il 2022 con rinnovato entusiasmo grazie anche al record (7 miliardi di euro) registrato l'anno scorso sul versante dell’export.
Entusiasmo e ottimismo che è confermato anche dal ritorno delle grandi fiere di settore, in particolare dell’evento internazionale più importante dell'anno per il vino italiano: Vinitaly, che, dal 10 al 13 aprile 2022, torna a Verona con la sua formula ormai collaudata con oltre 4 mila espositori e una nutrita presenza di buyer internazionali di altissimo livello.
Dall’Europa agli Stati Uniti, da Singapore al Giappone, dall’Eurasia agli emergenti mercati africani, Veronafiere è in pieno fermento per la promozione dell'edizione numero 54 di Vinitaly.
Sessanta - spiega una nota di Veronafiere - sono i Paesi coinvolti nel programma di comunicazione e incoming targato dalla Spa fieristica e da Ice Agenzia che condividono, oltre ad un investimento complessivo da 3 milioni euro, anche la selezione di una business list di 500 "top buyer" da tutto il mondo, a cui si aggiungeranno migliaia di operatori nazionali e internazionali.
«Stiamo riscontrando un alto tasso di fiducia e di aspettativa sia da parte degli operatori internazionali che dalle aziende in Expo.
«Abbiamo già avuto – commenta il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – l’adesione di delegazioni che coprono le aree di Canada, Usa con particolare riguardo a Midwest, West Coast e Texas, oltre a Singapore, Malaysia e, per l’Europa, Regno Unito, Paesi Scandinavi, Danimarca, Paesi Bassi, Germania, Svizzera e da alcuni dei Paesi più interessanti dell’Est Europa, ad iniziare dalla Polonia.
«Stiamo lavorando, inoltre, con il Ministero degli Affari Esteri per creare un corridoio specifico col Giappone che favorisca la presenza degli operatori del Sol Levante.
«Stiamo ricevendo riscontri molto positivi dalla regione eurasiatica e da quelle piazze potenzialmente interessate al vino tricolore che erano in stand by a causa delle limitazioni.»
Maso Martis - Roberta e Antonio Stelzer con le figlie Alessandra e Maddalena.
Con il ritorno di Vinitaly torna anche l'ormai «classica» anteprima, ovvero Opera Wine, l'evento- degustazione organizzato da Veronafiere con i vini selezionati da Wine Spectator, una delle più prestigiose riviste di riferimento per il mercato Usa.
Quest'anno la tradizionale "Top 100" dei migliori vini d'Italia andrà in scena il 9 aprile alle Gallerie Mercatali, un esempio di archeologia industriale veronese da poco restaurate.
Una passerella che fotografa, per Regioni, territori, denominazioni ed annate diverse, l'eccellenza del vino italiano.
Un giro d’Italia nello spazio e nel tempo: l’annata più vecchia in lista è la 2003, la più giovane la 2020. La Regione più rappresentata è la Toscana con 36 etichette, davanti al Piemonte con 20 e al Veneto con 19.
Tra le firme più blasonate presenti ad Opera Wine ricordiamo gli Antinori, i Frescobaldi, il marchese Nicolò Incisa della Rocchetta con il mitico Sassicaia, Biondi Santi con il Brunello di Montalcino.
E ancora i piemontesi Conterno, Giacosa, Mascarello, Giacomo Bologna, i veneti Allegrini, Anselmi, Dal Forno, Bertani, Gini, Pieropan, Maculan, Masi, Tedeschi, Tommasi, Zenato, Zymè, i friulani Felluga, Jermann, Bastianich, i siciliani Donnafugata, Planeta, Tasca d'Almerita, Cusumano, Benanti.
Per quanto riguarda il Trentino, Wine Spectator ha selezionato tre etichette: il Trentodoc Ferrari Brut Perlé annata 2007, il Trentodoc Madame Martis Riserva annata 2009 di Maso Martis, il San Leonardo Vigneti della Dolomiti annata 2015 della tenuta Marchesi Guerrieri Gonzaga.
Tre le etichette altoatesine: il Sauvignon Alto Adige Terlano Quarz 2019 della Cantina Terlano, lo Chardonnay Riserva Troy 2016 della cantina Tramin e il Beyond the Clouds 2019 di Elena Walch.
In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande – [email protected]
San Leonardo - Il marchese Carlo Guerrieri Gonzaga con il figlio Anselmo.