«Sugli armamenti decide il governo e non il parlamento»

Il Consiglio di Difesa si è espresso prendendo spunto dalla questione degli F 35: La costituzione affida al Governo queste scelte

Va da sé che poi il parlamento può sfiduciare il Governo, ma la costituzione in questo è stata precisa proprio per evitare che iniziative che per definizione dovrebbero restare «segrete» possano diventare oggetto di pubblico dibattito.
Lo ha fatto rilevare il Consiglio di Difesa, presieduto da Giorgio Napolitano, che ha colto l’insegnamento della Carta Costituzionale.
Ovviamente i soliti noti hanno accusato Napolitano di aver attentato alla sovranità del parlamento, ma la questione è di una chiarezza e di una logica che non lascia dubbi.
 
La disposizione costituzionale è nata in un momento in cui in parlamento albergavano deputati e senatori che appartenevano a blocchi militari opposti. Impensabile infatti che nel parlamento di Togliatti si potesse decidere di quali armamenti dotarsi per far fronte a una possibile aggressione da parte del Patto di Varsavia.
Ma, anche se i tempi sono cambiati, la logica della riservatezza militare è rimasta la stessa.
Al di là del dibattito politico, le decisioni che coinvolgono direttamente i segreti del nostro dispositivo di sicurezza non possono essere affrontati in pubblici dibattiti.
È la stessa ragione per cui le installazioni militari o della sicurezza non sono soggetti alle valutazioni del VIA.