Festival dello Sport, Donne e sport – Di Luciana Grillo
L’incontro all’auditorium Santa Chiara con tre atlete disabili: Francesca Porcellato, Martina Caironi e Bebe Vio
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Un festival richiama sempre un gran pubblico, sia che si occupi di economia, sia che si occupi di sport o di cinema o di letteratura.
Attirano e incuriosiscono i nomi degli ospiti che si possono anche incontrare per strada… cosa che altrimenti è abbastanza difficile!
Questo nuovo festival ha riempito la città di colori, di bambini, di sportivi pronti a imitare le gesta dei campioni anche arrampicando sulla parete attrezzata (e temporanea) di piazza Santa Maria Maggiore.
L’incontro all’auditorium Santa Chiara con tre atlete disabili, oltre che interessante dal punto di vista sportivo, è stato evidentemente istruttivo dal punto di vista umano.
Per prima cosa ha insegnato al folto pubblico che non bisogna lamentarsi se non tutto va come previsto, o se un banale mal di pancia non ci permette di andare a fare un giro al Sass.
Il sorriso contagioso di Francesca Porcellato, l’amabilità di Martina Caironi e la vulcanicità di Bebe Vio sono stati gli elementi portanti di una chiacchierata amichevole e spontanea. Sono tre campionesse giganti dello sport e della vita!
La Porcellato con naturalezza ha raccontato che la sua carrozzina all’inizio le sembrò bellissima e sicuramente non la frenò quando decise di dedicarsi all’attività sportiva, anzi alle attività, visto che si è impegnata – sempre con risultati straordinari – in ben tre discipline paraolimpiche: atletica, sci nordico e handbike. E ora punta tutto per andare alle Olimpiadi di Tokio 2020.
Martina Caironi esibisce una protesi elettronica “sopra il ginocchio”: è stata la prima atleta a vincere nella corsa (100 e 200 metri) e nel salto in lungo. Sostiene che tutti avrebbero diritto a una protesi elettronica; ha recitato in film sulla disabilità ed è testimonial dell’Ente spaziale europeo.
Bebe Vio è allegra e loquace; i suoi selfie con i grandi della terra sono noti a tutti. Racconta con semplicità la sua passione per la scherma e mostra volentieri una sua foto in cui sono ben evidenti le amputazioni subite.
Non perde l’occasione per ricordare che se fosse stata vaccinata, forse non avrebbe dovuto affrontare la sua disabilità.
E comunque, parlando dello sport e delle medaglie conquistate, sottolinea che l’importante è essere una squadra, senza rivalità con le colleghe.
Ha conosciuto Pistorius e Zanardi, del nostro Alex dice che è una delle persone più belle del mondo.
Cosa vorrà fare da grande? non l’allenatrice, ma vorrebbe occuparsi di comunicazione e magari ricoprire un ruolo (importante) nel Coni.
Queste tre giovani donne, dunque, certamente con il supporto di una famiglia forte e di uno staff competente, non si autocompiangono, ma sperano che a tutti i disabili sia data la possibilità di realizzare i loro sogni.
A conclusione dell’incontro, foto, autografi, sorrisi… mentre Bebe chiede a un’amica di farle portare «l’altra mano sinistra» per poter firmare più agevolmente.
Sicuramente, chi le ha ascoltate, torna a casa con la consapevolezza di essere stato fortunato e con la volontà di sostenere chi lo è stato di meno!
Nel pomeriggio, altro incontro, quattro straordinarie fiorettiste che hanno dato all’Italia un numero impressionante di medaglie: Giovanna Trillini, Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca e Alice Volpi. Manca, per un’improvvisa indisposizione, Arianna Errigo.
Sono schierate davanti al pubblico, le prime due ormai fuori gioco, ma attivissime nell’allenare e nel dirigere la squadra; le altre due in piena attività: in tutte e quattro brilla la stessa passione, la grinta che ha fatto superare ostacoli e raggiungere traguardi incredibili, la capacità di essere forti e vincenti nelle prove individuali, compatte e solidali nelle prove in squadra.
La Trillini oggi è orgogliosamente la prima donna Maestra, e allena la giovane Volpi; la Vezzali è mamma felice di due bambini, prestata per una legislatura alla politica; la Di Francisca è pronta a ricominciare dopo la nascita di Ettore, in attesa di sposare il suo compagno; la Volpi è la campionessa del mondo in carica.
Dorina Vaccaroni, campionessa in anni più lontani, è stata per tutte l’esempio da seguire.
Chapeau, ragazze!
Luciana Grillo – [email protected]